615 IH Cataro, di sier Zabastian Contarmi, retor e provedador, di 17 decembrio. Come il sanzaclio di Bossina era venuto a Castel Novo, per far uno bastion a le Cadene ; e ha jntelligentia con quel di Scutóri. Et eri si asunò molti turchi, capo aJ vayvoda di Monte Negro, e andò verso Budoa e Pa-strovichij, e hanno mandato a la Valona per una fusla. Et dice, il sanzacho di la Valona simula col capetanio dii colfo, tamen à mal animo. E lui provedador à armato fuste, brigantini e gripeti, tamen non à danari e se li "preveda ; non anno fermenti, ni da viver; et quelli soldati non hanno da viver, e li stralioti è in gran bisogno. Di Cremona, 'di sier Hirowimo Donado, do-tor, podestà, e sier Polo Pixani, el cavalier, capetanio. Zercha risponder alcuni capitoli di novità, si dolse a la Signoria per l’orator di Pranza, jusli-fieando il tulio. La qual letera fo mandada a lezerla a dillo orator per Zuan Piero Stella, secretano; et rimase satisfate. Da Ravena, di 11, hore 6 di note. Come 0 lutilo da scriver, solum, per via dii conte di Sojano, à, il duca Valentino era con le zente a Puligno mia S da Sisa; et loro rectori aspetano soi messi; et hanno fato la description di le paie bisogna, per esser più di cavali 1000 ivi, che voi assa’ al mexe. Da poi disnar fo colegio, il principe con li altri dii colegio; et fonno alditi li inodorici meritano la gratia, e aver li officij, e baiotali; di qual alcuni ca-zete, utpatet. Item, fo expedì li oratori di Traù, per parte posta per imi ai ordeni, darli ducali 300, per compir dii tulio il caslel del vescovo, et sfera 600 in tutto, Ira meio e fave; et cussi fo balolà e preso. Di Mantoa, di Agustin Ogniben, di XI. Come lui portò le letere di sier Lunardo Bembo da Constantinopoli ; e in Ardenopoli trovò uno Stefano, nonlio dii ducha Valentino, andava a la Porta, dicea esser homo dii marchese di Mantoa tamen non era il vero; et poi a Ragusi etiam lo trovò, si che si poria meterli le man ad osso. Item, il marchése di Pranza (sic) è stà spazà e licenliato dal re, et à scrito a madama, verà a Mantoa per questo carlevar e li mandi a Turin 6 burchij el la soa Asolerà. Item, esso Agustin dimanda li sia fato uno salvo conduto. Di sier Vido Antonio Trivixan, provedador sora la armar, do letere, di Zara e Traù. Zercha quello à fato; e prima, di 14 dezembrio, da Traù. Come a dì 3 zonse a Sibinico, e licentiò le barche, spazò a Spalato e Traù venendo galie. E a dì i! zonse 2 galie, sier Marco Bragadin, fo zaralma, 616 e sier Beneto Trun, fo chersana; e a dì 9 montò su una per andar a Traù ; el, per tempi contrarij, stè fino a dì XI a zonzer. E lì trovò la galia trauri-na; e, volendo comenzar a disarmar la prima, le zurme di lutte tre cridava, non volea tuor il 3.°, hessemto stà dà mo un anno la i/s a le conserve, et cussi esserli stà promesso. Unde stele un. dì, che nulla potè far; et poi el fé comandamento al Irau-rin, si levasse e andasse a Spalato, el Trun a Sibinico, e lui restò lì con la Bragadina, tamen 0 li vai. Item, fè far proclame a Clierso, Oserò et Zara, chi portemieva aver di morti venisse etc. A dì 15 zener. In colegio, domenega, vene l’orator yspano el dele una letera dii nostro orator di Alemagna, et parlò zercha fatili, si dovea trar di Eiemagna per Reame. Vene l’orator di Pranza da poi, et fé introdur uno romano, nome.........., persona dotta et che compone. Qual fo col Cardinal Zen, et presentò uno gran libro, in versi latini, fato in laude dii principe presente, e di la cita. Po ringratiato, et il principe ave la dita opera tutta in soa laude. Da Gradisca, di Zuan Batista Carazola, capetanio di le fantarie, di 11. Come inteso li andamenti di Valentino, che non mantien fede; aricorda si mandi monition e artilarie a Zervia e Ravena, et si provedi al bisogno. Di Bongaria, di Anna, regina, date a Buda, a dì 20 dexembrio, e di nostri oratori. Zercha uno nonlio di soa majestà, manda qui per panni d’ oro e di seda e zanbeloto; prega si lassi trar libere etc. Bi Alemagna, di sier Alvise Mocenigo, orator, date a Vormes, a dì 2C>. Come l’orator yspano à solicitato il re ritorni a Yspurch, Bolzan e Trento, per meter in teror le cosse di Milan. Ma il re voi andar in Fiandra; e mandò a dira lui orator nostro, volendo, lo sequi insieme con l’yspano, e non fazi la via di Treveri, ma vadi per via di Maganza e Cotogna, dove non si moriva tanto di peste ; et cussi il re si parli in quel zorno. Va con cavali 200, armati a la liziera, 20 mulli, 4 caretoni, coperti di panno rosso, con 6 cavali per uno li tira. Item, l’orator yspano li parlò, in chiesia di San Domenego, come el re dà fama di andar a tratar con l’archiducha contra Frartza, ma va per satisfation di populi, per certe trieve el trata. E nota, parte di dita letera era in zi fra. Item, esso orator, dovendo andarli drio, vo-ria più danari al mexe, non potrà con quello ha etc.; e sopra ciò dice assa’. Bil capetanio cenerai, daJe a Santa Maura, MCCCCC1II, GENNAIO.