MCCCCCJ1, NOVEMBRE. 49-2 soleva esser spicier in l’ano, el uno, nomenalo prole Manzan etc. Or questa cossa piaque (sic) molto al coleio, tamen nihil fecerunt. Da Zervia, di sin Zuan Alberto Contarmi, podestà. Chome ha compito li 8 bastioni di teren e con pocha spexa etc. Da poi disnar lo pregadi. Fu posto, jier li consieri, dar il pregadi, zuoba e venere, a sier Bernardi n Loredan, lo synico, por expedir il caso di sier Troylo Multpiero, e lutti vengi, sub pcena; e fu presa. Fu posto, por tulli i savij d’acordo, scriver a Zacharia di Freschi, secretano nostro in Levante, la maleria di Sanla Maura, videlicet dimandi Durazo, al iter la dagi per conclusion di la pace etc., con grandissime strelure et credenzè. Contradisse sier Marin Zustignan, è di la zonla, voi guerra e non la pace, por lo cosse di Sophis. Rispose sier Marco Antonio Morexini, el cavalier. Poi parlò sier Zorzi Loredan, è di la zonla. Rispose, e ben, sier Vincivcra Dandolo, è di la zonta, dicendo è più di X anni non havia parlato in renga, per esser stato exulo etc. Poi parlò sier Lucha Querini, è ai X savij, qual voi la guerra; e a mezo la renga li vene angossa, quasi non potè compir. Et poi sier Zuan Trivixan, prove-dador sopra le camere, volse parlar, ma Jo fu’ primo, et parlai in favor di la nostra parte. Andò la parte: 2 non sinceri, G6 di no, 1 Pi di sì ; e fu prosa. El poi il zorno sequente fo expedita, per via di Ragusi, con letere al zanzacho, in zil’ra, questa e una al Ira scrila, avisava l’orator ungarico esser per partirsi, nome D. Martin. Fu posto, per tulli, mandar a li soldati di Napoli di Romania e dii Zanto certe, page, ut in parte, e obligandoli li danari di le tanse si scuode a le cantinole ; fu presa. A dì 29 novembrio. In colegio. Non fo 0 da conio, ni lelere ni altro. Si reduse el coleio di le biave, et fono provision di biave. Scrito a sier Antonio da Pexaro, è a 'frani, compri fomenti per ducati 5000, e mandi biscoti a l’armata ; e fo con li cai di X. Da poi disnar fo conscio di X ; fato li soi capi, sier Polo Antonio Mfani, sier Antonio Loredan, el cavalier, e sier Alvise da Molin ; et il coleio si redu-seno a consultar di scriver a Roma. A dì XXX novembrio, donmiega. In coleio. Fo aldilo la diferentia di provedadori sopra la camera d’imprestidi, con sier Luca Arian, dacier del vin, qual vuoleno, justa le parte, aver il 4.° di con-trabandi, etiam el quarto dii dopio dazio, per aspe- tar a la Signoria nostra. E, aldili in conlradilorio, la Signoria terminò facesse le lhoro senlenlie; el poi il dacier, volendo, si apelli, justa le leze nostre. Veneno do messi dii ducila di Urbin, qualli per avanti erano sia aldili, venuti a dimandar ducali... milia in presiedo di la Signoria. Or li fo risposto, noh podevemo, nè volevano romper la fede nostra, ma li Iroveria ben da altri. Di Alexandria, dii consolo nostro, sier Alvise Arimondo, di XI et 12 septembrio. In la prima si scusa dii retenir di le galie et scrive lon-gamente. In la segonda scrive, in sumario, come è informato da’ mori, vien dal Ziden et la Mecha, da sier Antonio di Colti, venuto di peregrination de Santa Catarina di Monte Sinay e d’Altor ; unde dice, che il mexe di luio zonsé in Allor 6 navilij, con 3000 schibe di specie, parte fin bora è sia condule al Cayro. E noviter esser zonti schiboti 1000 di specie, con cinque zerine, nel Tor, venuti dal Cossaer, per aver convenuto condur quelle alcune zornate per terra fin a la fiumara del Nilo, dal qual loco facile si vien al Cayro ; et è per esser rote lo strade da’ a-rabi. E di specie in Altor è il consueto ; judichano il terzo anderà a Damasco. Et si aspecta al Cayro ‘2500 schiboti di specie dal Cossaer, per la dita fiumara, che sarano preste. Al Ziden è zonti 13 navilij con assai..., e altro cosse fanno per il paese, Ira le qual è zonlo uno grosso navilio, di bote 3000 ; e in tuto è slà conduto 7 milia schibe di specie. E per luto septembrio credono sarano cargati sopra altri navilij, e venirano a Tor ; e qualche volta vuol 50 in GO zorni, e forsi Ire mexi a venir nel Tor, 2.° li tempi, e poi, Ira el descargar e meter a camin per el Cayro, uno mexe e mezo, maxime dovendo venir de inverno con pioze. Judichano, a la più longa per luto zener, quelle polrano esser al Cliayro ; altri crede fin i/s dezembrio. Item, à scrito in Candia al capetanio di le galie, credendo fosse lì< acciò non venisse a serarsi in porto ; e aviserà del zonzer di le specie. Et si tien ne sarà assa’ specie; pur il paese è sutissimo, et ne ha bisogno per de lì e Damasco, e in la Soria, e Turchia, tamen le galie liarà belissima muda. A scrilo al Cayro, le galie si partiva per tuto septembrio ; e à solicità il turciman al far venir le specie ; e l’hano dito al soldan, qual à cerchalo ase-gurarle da’ arabi el camin d’Altor al Cayro, con mezo de uno capo de’ arabi. Item, à avisato la venuta di 1’ orator nostro, qual è desiderato mollo, e più l’orator di la reai di Cypro, che non è zonlo con li tributi. Di le caravalle di Portogai, ne di le 4, nè de le 24 non si sa 0 al Ziden. Mori mollo si voi-