MCCCCC1, DICEMBRE. 178 lì a Ponlione, don Fedrico, con cavali 200, et 200 vene prima con 80 signori ; e lui era vestito di ve-luto negro, e cussi la compagnia. Ilavia una colaina d’oro al collo et 4 palafrenieri et 8 ragazi vestiti di veluto negro, con una torza in man e le barete in man ; ha lato bella intrata. E in quel dì el re era andato a la caza ; starà 3 dì fuori ; e alozò honori-fice a presso il re a un trar di piera. Item, ozi è partito monsignor de ...., et Rubertet, secretano dii re primo, per Elemania per capitular ; e li nostri oratori è lì vicino. A dì 25. A gran conseio fu preso parte, clic i avogadori, quando i piedino, non dichi naration, ma solum per le cosse dite e lete sub poma. Fo presa. Item, è da saper, a Venetia erano assaissimi amaladi, in questo mexe, da l'ebre, quasi pestilential, che molli morivano in zorni tre ; et era in la terra amaladi numero 8700. 82 In questo mexe di novembrio, a dì 12, nel con-sejo di pregadi, fo electi, per scurtinio, 3 sora le vendede, sier Francesco Barbarigo, fo luogo tenente in Cypri, sier Baldisera Trivixan, fo consier, e sier Zuan Marcello, fo governador di l’intrade ; item, una sora le stime di le caxe, sier Zanoto Qucrini, fo provedador al sai, quondam sier Francesco. Item, a dì 9 dito, vene bone nove di Hongaria, videlicet, che per hongari erano stà serati 12 milia turchi in Corvatia, venuti lì, videlicet per il ducila Zuan Corvino con le sue zente ; e che ’1 re voleva far 3 campi contra turchi. A dì 29. Fu posto, per i consicri, una parie, che de ccetero, quando si mete di procieder, non si possi dir altro, che si ’1 ve par, per quello eh’ è dito e ledo, di procieder, e non narar la causa, come è stà consueto di far. Ave 6 non sinceri, 50 di no, 858 de sì. Et a dì 25. Fu posto, per li dicti, provedador a la Cania, con ducati 500 a l’anno, la qual parte fo prima presa in pregadi a dì 12 ; et fo presa. Ave 114 et 7 di no. Fo electo sier Nicolò Copo, fo con-sier in Candia, quondam sier Jaeomo. Ilora ave 650, 261 di no. Etiam a dì 12 fu posto per li diti, e preso, far capelanio e provedador a Corphù, per scurtinio, e non più baylo, qual babbi ducati 800 a 1’ anno e stagi anni do. Et presu, fo electo sier...... A dì 7 novembrio. Fu posto, per i savij, dar licentia a sier Alvise Venier, provedador a Cortu, die vadi in Candia etc. 16, 126. A dì 17 dito. Posto, per i savij, dar licentia a sier Hironitno Querini, provedador a Sibinieo, zonto sij lì sier Piero Marzello, electo conte, vengi a repa-triar. Ave 3 di no, 129 di sì. A dì... novembrio. Fo posto prima in pregadi far provedador al Zante, per scurtinio, con ducati 500 a P anno, ut in parte. Ave 2 di no, 120 di sì; et a dì 21 preso in gran consejo. Ave 4, 29, 998 ; et fo electo sier......... A dì 29. Fo posto, per i savij dii consejo e di ordeni, che Andrea Lanza da Corphù, quale capeta-nio di la Parga, atento li soi meriti li sia concesso dita capitanaria in vita, con le utilità e modi 1’ è al presente. Ave 6 di no, 120 de sì. Dii mexe di dezembrio 15.01. 83 A dì 3 da matina. Vene el scrivali di la nave di sier Bortolo da Mosto, vien da Saline, capitada a Pario, la qual è di botte 700» Dice fo a parlamento col ducha de Nixia, li disse: Va presto a Veniexia, ' avanti che zonza lelera dii zeneral, e di’ a la Signoria, come l’armada francese et il zeneral, la vizilia di San Martin, a dì 27 octubrio, in 14 hore, à piado Metelin, ruinado i muri, 40 passa, con bombarde, e hanno preso il borgo e poi la rocha et occisi 500 ho-meni e posto a sacho il loco ; dicendoli va a tuor Nonzavra. Et, venuta tal nova, andò ditlo scrivali dal doxe in coleio e lutti fo aliegri. Poi, 4 hore da poi, per letere dii retor di Cataro, fu confirmaUi ditta nova, la qual perhò non fu vera, come scriverò di solo. Drceterea ditto scrivati disse, come Richi, corsaro turco, con 3 l'uste scorse la note su l’isola di Mello, et do di le ditte se rompetene, e la sua, per industria dii pedota, scorse in una spiaza. E lui dimandò : Dove siamo ? Li rispose : Senio in terra ferma. Erichi disse : Ben, che è da far ? Li disse : Che tiretno la fusla in terra e che se salvemo e poi au-deremo al castello.. E, fin che tiravano la ditta l'usta in terra, el peota andò al castello e disse : Aprite che le ho menato un gran prexon ; Erichi è qui in terra con la l'usta a la spiaza. Et la matina per tem -po da quelli habitanti fu preso Erichi coti tutti li homeni. El qual subito disse : Non me amazè, che vi darò Carnali in le man ; tamen fu poi morto, come dirò di soto. Et poi, a dì 6, per la venuta di la nave di Tomà Duodo, patron vien di Soria, se intese, quella esser stato a Mello in l’Arzipielago e confermava la falsa nova dii prender de Metelin ; e aferma aver visto in prexon Erichi con 27 turchi nel castello di Mello e la fusla tirada in terra a la spiaza ; sì die tutta la terra fo aliegra per il pren-