MCCCCClf, DICEMBRE. 500 Da Ragusi, di Nicolò Gondola, data qui. Ma manda avisi de uno suo, maxime la geneologia di Sopiti, la qual sarà qui avanti scripta ; è bella di lezer e saper. 227 Di Rovere, di sier Alvixe Moccnigo, orator, di 19. Dii suo camiti ; e scrive di quelle fabriche laudandole assai ; et le operation dii signor Bortolo Alviano, eh’ è lì, domali sarà a Trento. Da poi disnar l’o pregadi. El principe referì la exposilion di l’orator yspano in più audienitie; e che ’1 voria trazerne a suo preposilo; la qual cossa credeva niun non sentisse. Et poi t'o messo, per il principe, consieri, cai di 40, e tutti i savij, che al dito orator sia risposo, di la bona amicitia è con quelle majestà e con Pranza, e ne duol vederli in guerra, pregando Jdio tra lhoro meli la paxe etc. Ave tutto il conscio. Fu posto, per tutti i savij, scriver in Pranza di la materia di la pace, castigata la letera presa, e mandala a Roma per coleio, etiam si lazi comunichation do zorni da poi a domino'Acursio, et cussi di la proposta e risposta di l’oralor yspano. Item, a 1’ orator yspano si comunichi di la pace. Ave 38 di no. Fu posto, per nui ai ordeni, di armar el capita-nio di la riviera di la Marcha, e fin tre dì mcti banco. Et questa parte f'o posta per mi, Morexini e Venier. Ave 11 di no. Fu posto, per nui ai ordeni, de aver libertà, che per coleio sia expedì li oratori di Liesna, di Traù, di Antivari, di Spiza; et confirmar alcuni ordeni lati per il vice consolo nostro a Londra, sier Andrea Bragadin, per coleio, a bosoli e balote; e fu presa. Fu posto, per nui, dar a uno protho di marangoni di Corfù ducati do al mexe di più, e lavori con so flol. Et fu presa ; e à ducati 8. Fu posto, per sier Polo Barbo, procurator, sier Marco Antonio Morexini, cavalier, sier Andrea Cabrici, savij dii conscio, cheli X savij debi tansar, da mo XV zorni, li avochati, cussi ordenarij, comme extraordinarij, e poi la tansa sia revista in coleio, et si possi conzarla etc., ut in ea. E ave tulo il conseio. Fu messo, per li savij di lera ferma, certa parte, di retratation de una vendeda di una caxa a Padoa ; et si servi tuorla per il 4.° mancho*poi la stima. Ave luto il conscio. Fu posto, per tutti i savij, che sier Francesco Foschi, a chi fu commesso la expedition dii chalafati, debino, in termine di mexi do, aver posto la parte zerclia la expedition soa in pregadi. Fo presa. Fu posto, per el serenissimo, consieri, cai, etlho-¡•o savij, scriver a l’orator a Roma, dagi per ducali 500, videlicet il papa, di beneficij primi vachanti, per sustentamento di quel lazareto. Item, conciedi certo jubileo per il compir la chiesia di carmeni. Fo presa. Fu posto, per tutti, che a sier Francesco Capello, el cavalier, hessendo orator in Pranza, fo mandato orator in Ingaltera, et spexe nel pasar ducati 120, come à fato fede, che li sia dati. Po presa. Fu posto, per li consieri, certa confirmation di alcuni capitoli per il monte di la piata fati a Udene. E fu presa. Sumario de una letera di Ragusi, narra lo origine di Sophì. Come à de Ctfnstantinopoli, di 21 octubrio, di la progenie et origine de Alì, lo qual chiamano Ainir Scyaach, el qual non passa 18 anni, et è de grande prudentia e mirabel inzegno. Dillo Amir l’è disceso de la progenie de Mahometho, cioè de uno suo fratello, perchè Mahometo non ebbe figlioli maschi ; e tutti soi antecessori furon sayli. El nome del dito Amir Scyaach se interpetra propheta de Dio; del qual tutti li antecessori sempre de tutti mahometani sono stati tenuti in grandissima veneratone,. persi no a questo Amir Scyach. Et sempre tutti, successive, de grado in grado, hanno tenuto la cathedra della lhoro religione, come li più degni de la secta machometana. La lhoro abitatìon è stata in unii techya, molto bella e grande, vicino a una terra chiamata Tabris; nella qual techia con ipsi hahitaron sempre da cercha 300 homeni, tutti religiosi, come di ruissi. Et sempre se hanno monstrato de mollo austera e divota vita, de modo, che non solum Persia, ma tutta Turchia, Suria e Barbaria li lenevan in molto grande veneratio-ne et divotione; et erano molto de tute queste na-tioni visitate; et gli facean de molle elemosine, et oblatione de auro et argento et zoie. Et insino a l’avo del ditto Amir Scyaach, successive, in quello luogo hanno passato la loro vita, senza havere, nè cerchare altro stato nè signoria. Dove prefato avo de Amir Scyaach, vedutosi in tanta veneratione, exlimo et seguito de le gente et populi, volse temptare la fortuna de farse gran signor. Et congregò grande numero di gente, inslruendoli e mostrandoli novo ordine di la lege, quella di Mahometo in alcuna parte riprehendendo e corigendo; confessando, Cristo esser stato vero propheta, et essere con corpo et anima in cielo andato; el li sui quatroevangelisti essere stati predicatori della verità. Et anche dimostrava a quelli populi, sui soquaci, Idio haver fatto tutte le cosse