MCCCCCIf, NOVEMBRE.
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      (liceva di ruinar Nona e redurla a Ponla Dura, è rimossi di la sua oppinion etc.
' 207 * Da Zara, di recturi, dì 6 novembrio. Gomme a dì 3 zonse lì rnissier Zuan Telricho con la galia, e dismonlò in terra; e, volendo per lui mandar li contestabili e provisionati, lui a </2 note si partì, non obstante il comandamento fatoli. Item, lui a presso la isola di Mezo trovò uno navilio ciciliano, cargo di riobarbaro, specie, balte di panni e carte, fasse di azali, chiodi, cordovani, barete qt altro di mercha-(fanti ciciliani, e lo retene per contrabando; Valeria ducati 2000, e ha diviso tal navilio a suo modo, ch’è contra le loze etc. Or questa cossa dispiaque al co-leio, et commesse fusse fato venir a la Signoria, qual era zonto qui per disarmar.
         Ih Valle, di sier Hironinw Avogaro, podestà, di X. Come in quel castello non è altra forteza dia do torre sopra le mure, e sopra la piaza, una è su la porta dii castelo con la sarasinescha, assa’ forte. In le qual torre in mezo è uno palazo di Soardi ; e il palazo dii podestà è in un cantón dii castello, senza forteza. Aricorda saria bon, li Soardi rendesse il palazo a la comunità, perchè è fondato su le mure dii castello, con licentia di la comunità, con riservation <li le rason perhò fato, e darli contracambio il palazo dove sta il podestà ; e non si l'aria tanti malli per li ladri e bandizati, che stanno in piaza, e, quando il podestà sona la campana per ussir, tuli fuzeno; e saria seguro, li podestà stesse in le forteze, e non un stranio, che non è citad in di quel luogo.
          Da poi disnar fo conseio di X, per expedir sier Zuan Michiel, qual fo mandato a tuor; era governa-dor a Brand izo; e non fo expedito.
          El li savij si reduseno tulli a consultar per il slado.
          A dì 17 novembrio. In colegio. Vene 1’ orator di Pranza, con li capi di X, nescio quid; poi si mandò a doler, havia inteso a Fiume esser fanti. Fo scritó di zio in Cao d’Istria etc.
        Da Charavazo, di sier Antonio Sañudo, di
      12.	Zercha tanxe etc.
         Da Bologna, arisi, di 13, scrive il fradello di Piero di Bibiana. Come erano siati su le pratiche di lo acordo; di dar Nolla a missier Zuane, far cardinal il prolhonotario, e missier Zuane lassi Bologna, o ver, restando, missier Hermes lassi la moglie urssina, e toi una sorela dii vescovo di Elna. Or è concluso lo acordo: che dito prolhonotario lassi 1’ habito e toy dona; e li dà 100 homeni d’arme, e a li altri lìoli di missier Zuane conduta ; e le cosse di missier Zuane in compromesso dii cardinal Orssino,
dii duella e di Pandolfo; et dii lassar di I Inibito si lacrima. A Bologna si ilice, vien 4000sgui'zari al ducila, per la via di Corezo, Carpi e Final. Monsignor di Chiamon è zonlo a Rezo; vera 500 homeni d’arme francesi; e Remolino vien a Bologna. Et capeta-nio zeneral di francesi è il fio di.monsignor di Libret, eli’ è cugnato dii ducha Valentino.
    Fo scrito, per il coleio, a Verona, al podestà, mandi qui el processo di Michaleto di Bonavigo, e lui tegni con li ferri, fin li sia serito.
    Da poi disnar fo pregadi, per li syndici, con pe- . na ; et sier Bernardin Loredan, fo synico in Cypro, menò sier Troylo Malipiero, fo capetanio a ['aragosta ; et il principe non fo in pregadi.
   Da Roma, di V orator, di .9, 10, 11, 12, in 208 sumario. Per la prima, Trozo era ritornato ; e di l’acordo con Orssini, chi dice è fato, ma non piace a la brigata; e non par acordo ma disacordo. E sa certo, le lanze francese, venute in ajulo di Valentino, non sono se non 190; e hanno commission difender le cosse di Valentino più presto dia ofender altri.
E par, il roy abia scrito a’ fiorentini, ajuti il papa. Quali li mandano do oratori, lo episcopo di Voliera, fratello dii confalonier, et uno altro; e quel confalo-nier fa ogni cossa, per far suo fradelo Cardinal. Item, el principe di Squilazi à fato a dì 10 la mostra, Corani pontifice, di 50 homeni d’arme, malissimo in bordine. La principessa stà in castello, a li balconi, e ogni di parla a’ spagnoli. L’acordo è fato, ma non si parla; e le gente ursine è separate; ma ticn per questa invernata non si farà tropo cosse. El signor di Camarin à corsso su quel di Tolentino, fato bon bulino di animali e viluarie, condute in Camarino.
El Cardinal San Severin inlroe; è stala assa’ in se-cretis col papa; lo arcidiacono francese è parlilo per Pranza; e monsignor di Agrimonie, ancora habi tolto licentia, non si parte. El Cardinal di Ferara à ’buio letere dii padre, che li revocha l’andata sua, et perhò resterà lì a Roma.
   Di Napoli, dii consolo, di 5. Come uno ver leto dii roy partì de lì con barche, con bandière e feste, per andar a tuor el posseso de Yschia. Quel marchexe di Peschara non ha voluto, dice non li è stà ateso a la promessa; et è ritorna ditto verleto.
Di le do nave, la minor fo licentiata, la grande, di bote 3000, P anno suspesa per doy mesi, e li dafto ducati 1100; c le cinque galee di novo si preparano. Item, el conte di Rocha, è tornà di Franza, à porta uno privilegio dii roy, li sia restituito lutto il suo a caxa Caraffa, et chi ’1 ha auto, habi rigresso conira la camera fiscal; e tulli mormora e si <!un! di questo';