583 mccccciii, natori, idelicet ¡1 papa si va informando chi sarchilo huono. Item, è sta scrito letere calde a save-leschi, restituissi Palombara. 263 Del ditto, di 28. Come è una letcra di Ferara, di 19, la Signoria à fato uno ponte sul Po, a la Pe-losela, per far passar fanti a Ha vena ; e si fa varij coloquij de lì. E il Cardinal Capaze li à ditto, il papa averli dimanda, si ha niuna modula di capitoli, a tempo era secretano di Innocentio, di liga con la Signoria, é non sa a che fine, si non fusse per la praticha con fiorentini, qual si stronzo tutavia. Item, manda letere abute di I’ orator nostro è in Spagna. Di Spagna, di sier Diero Pasqualigo, dotor orator, date a Saragosa, a dì 24 avosto, veehia. Il sumario è, che quelli di Ragon li voi dar il jura-mento a li principi, e ajuto conira Pranza. Item, lo atamano li ha dillo di 1’ armata si fa in Carthagenia, di 200 homeni d’arme, 300 cavali lizieri et 2000 pedoni. Item, il re à fato far cernida di 16 milia pe-. doni ; et li 2000 pedoni sopra diti sono di Biseaia e Galicia. Item, si dice, il re omnino passerà in Sicilia ete. Si ha più fresche letere. Vene I’ anniraio dii porto, dicendo esser venuto barche di Iluinago, che dice la barza, patron sier Polo Calbo, esser zonta a Parenzo, e la nave Manolessa stata a la Vajussa; et che hanno lassà le galie di Fiandra a Liesna. Da poi disnar fo prcgadi, per li avogadori, per menar sier Hironimo Contarini, fo podestà et cape-tanio a Trevixo, quondam sier Bertuzi, el procurato!'. Et sier Hironimo Capello, 1’ avogador, andò in renga, et parlò; fo leto parte di le scripture et non compite. Li fo fato tre opposition : la prima di una parlida di decime di ducati....., che per el vescovo Prandio di Trevixo, per aver una so abatia, per uno suo liol bastardo, promesse pagar, e, poi fata, nel compir la fece depenar; 2.° zercha danari e zoie di certo miedego morto di qual 0 à dito ; 3.° che à squarlà fuora di uno protocolo lì a Treviso certo ili-strumento etc. Vene letere da mar, dii zeneral, di 3 dezembrio ; il sumario dirò qui avanti. A dì tre zener. In colegio. Vene il legato per cosse particular; et li fo dillo, per il principe, scrivesse a Roma, di Piano, loco dii nostro governador zeneral, che ’1 ducha lo ininazia. Dii conte di Pitia.no, date a Gedi, a dì 26, scrite a Piero di Bibiena. Come par, il ducha mi-nazi di tuorli il loco di Piano, qual perso non voria più viver al mondo, e par el voy dar al cavalier Orsino, eh’ è a presso a lui. E il Cardinal Orsino à OtNNAJO. Ó84 manda per lui vengi a Roma, che li voi dar so Cui per moglie; et di zio à ’uto letere di so iiol di Roma, perhò prega esso conte la Signoria voy scriver a F orator a Roma etc. ; et cussi per colegio fu fato. Ba Bavena, di ultimo, ìiore 17. Come, per messi, il duca intrò in Pexaro ; et marti, a bore 8, intrò in Sinigaia el ducha di Gravina e Levorolo ; e la principessa è andata in castello. Item, per via di Soiano, da quel conte, hanno, Vitelozo atendea a fortifichar Civita di Castello; et il ducha de Urbino era andato a llezo a tralar certo acordo con fiorentini. Item, per via di soi messi di Arzenta, à dii zonzer ivi.......... Ba Ferara, dii vicedomino, di ultimo. Come 263* à parlato col signor, qual li disse si Irata va acordo, per via dii re di romani, con Pranza e Spagna, e li à mandà uno araldo in Reame. Item, manda alcuni avisi, abuti per letere di Bologna, di 28, come li francesi passono, e fon rio fati do comissarij a compa-gnarli fino a Modena, zoè il conte Hercules Benti-voy, e il cavalier di la Volla, qualli, andati fino ivi, (odo da’ francesi relenuti e dato taia di ducati 100, per uno hom d’arme Ihoro, fo ama/alo a Casal. Et dita cossa alias fo coriza per missier Zuane in ducali 300. Or per questo è sta forzo a missier Zuane mandar uno per stafeta in Pranza. Vene uno, vestito da t.urcho, con uno zarcolar d’oro, rosso, bellissimo e di gran valuta, e uno gran penaehio, vestilo con una caxacha et spironi d’ ar-zonlo in pie’, qual è nepote dii conte Xarcho, e insieme vene in colegio; et disse era fuzito di Argos a Napoli di Romania ; et vien qui per redursi a la lede di Christo, e voria qualche condition. Portò letere di ciò dii rezimerito di Corfù, in soa recomandalion. El principe li usò bone parole, laudando il ritornar a la fede. Dii capetanio zeneral da mar, date in galla, a Santa Maura, a dì .9 dezembrio. Come a dì 30 scrisse, qual non si à ’uto. Lauda molto F isola di Santa Maura, qual è la guarda di Corfù, Zante e Ze-falonia; e atende a compir la fabricha e refà una lorre, dove si poi guaz ;r etc. Item, a dì primo, ave lelere dii provedador dii Zante, di 27, con una lettera grecha, scrive uno di Castel Tornese, di 24, nome Jacomo Codoiani da Corfù, merchadante de lì, a uno suo fradelo, Antonio, sta li al Zante, qual, perchè non era de lì suo barba, Zorzi Paleologo, F aprite, e il tenor è questo: Sappi come el gran tur-cho non ha aceptado li ambasadori, ma li à chazali, et pase non se fa. El bassà de la Morea è sta lato visi eri, e in suo loco vien Cliarzego ; tamen esso zeneral non la crede, perchè di tal loco vene la nova di