623 MCCCCClII, GENNAIO. colile Lodovico, suo fio!, dii zonzer ivi l’altro suo fìol, arziepiscopo di Nicosia, el ducila di Urbino et Fabio, fio dii signor Paulo Orsini, el signor Joanni da Cers, el signor Corado da Mugnano, el signor Francioto et lo episcopo di Castelo, fralelo di Vile-Iozo, e li (ioli di Joan et Paulo Vitelli, et li fioli di Zuan Paulo Baione con cavali 400; el li à rescrito si fortifichi li ; et è certo si difenderano bisognando. Da poi disnar fo gran consejo. Fato tre sopra li atti di sora gastaldi ; el li savij si reduseno a consultar, et la venuta dii frate di Porosa et dii conto di Piliano, qual dimanda consejo di la Signoria ; et fo concluso indusiar fin si veda le letere di Roma. Item, fo consiglialo di quello voi l’orator yspano, trar ar-tilarie di Bolzan, per le nostre terre, a Trieste, et li fo mandato la via in scriptis, ma lui non si contenta; è consultato di negarli il passo. Da Mocìio, di sier Nicolò di Prioli, caste-lan, di 15 zener. Come la dieta, scrisse si dovea far in Lubiana, era sequita, et concluso, il re di romani voler da quatro provintie ducali 100 milia, e da cadami subdilo, ha ducati 100 d’intra’, li dagi uno homo d’arme a so spexe per mexi ti, et di ogni homeni 20 da fati li vadi uno fante a piedi ; et za è sta dato principio a la exatione, tamen il re fa dili-beration e poi le revocha. Item, a Trieste è azonlo salnitrij. Da sier Polo Calbo, patron di la larga, qui sora porto. Come è venuto per comandamento di la Signoria, e homeni 2C0 sta in pericolo ivi etc. E sier Alvise Marcello, patron a l’arsenal, non li à provisto. Noto, fo scrito per colegio al provedador sora lo armar, che, bisognandoli, tengi li ducati 2000 fo manda per dar sovenzion a la bara. Da Sibinico, di sier Antonio Corner, conte e eapctanio, di 5. Zercha la fabricha, et se li manda danari da poter compirla. Da Spalato, di sier Zuan Antonio Dando- lo, provedador. Zercha quella fabricha si li manda danari. Item, à ricevuto nostre zercha Clissa ; vederi a parlar a quel conte Nicolò e produr la cossa a liti. Da Cataro, di sier Sabastian Contarmi, retor e provedador, di ultimo decembrio. Come scrisse, il sanzacho di Bossina, con 1000 turchi a piedi e di cavalo, esser venuto a Castel Novo, unde lui armò fuste, gripi, e con la galia arbesana pro-vete. Item, retene do galie veniva a disarmar, vi-delicet sier Alexandro da Pexaro, e sier Antonio Lion, ma poi le han licentiate ; et dimanda vituarie, biscoti e danari, e se li provedi ; e il licentiar di le galie, videlicet la Liona. E, per lelere di 4 zener. IH Napoli di Romania, di sier Marco Piza-mano e sier Marco Zen, vechie. Replica dii botili fato per stratioti ; et è le letere di 25 novembrio e primo decembrio; e laudano questi Domenego e Posi Bosichio,cavalieri, capi di stratioti, e Domenego Ma-nasi e Stin Buxi, stratioti. Noto, eri vene Marco Bevazam, secretano nostro, stato a Brandizo, et etiam a Barleta al gran cape-nio Ferando Consalvo. A dì 18 zener. In colegio. Vene uno nontio dii 280 conte di Pitiano, governador zeneral nostro, el mostrò una letera, di XI, di Roma, a esso cOnle mandata, narra ogni successo. Di parole dilte per il papa zercha Pitiano; et che ’1 vuol li soi rebelli; el narra ogni successo di quelle cosse; et che il signor Julio, è a Ceri, mia 18, di Roma, à salvato tutti li soi cha-riazi e tolto biave, e va danizando. El Cardinal e l’abate Alviano sono vivi, ma in una prexon forte, in Castello, chiamata San Marocho. Di Roma, di V orator, di 9. Come fo dal papa per la materia di Piliano. Qual lo trovò più inilte, e persuaso da 1’ orator aspetasse risposta di la Signoria, disse si dovesse far provision, l’havesse li re-belli soi reduti ivi, dicendo dubitava il ducila, per esser colerico, non facesse etc., tamen zercheria di rafrenarlo; et cussi esso orator lo persuase. Poi li disse, l’orator francese averli mostra una letera, de 5, come le so gente di Calavria erano sta a le man, videlicet francesi e spagnoli, e roti 120 homeni d’arme, et 400 gianeteri di spagnoli è sia tra presi e morti, il resto fugiti, tra i qual è morto monsignor di Grignì, il resto è salvati su li monti, e fense volerli mostrar la letera, e Trozo disse l’era sta ren-dula, tandem non la potè veder. Et poi il papa disse, sperava seguiria una bona pace tra Pranza et Spagna etc. Dii dito, di X. Coinè li agenti dii conte di Piliano fo dal pontifiee, pregando non volesse farli danno el manderiano uno messo lì. Il papa disse vo-lea li rebeli ; et lboro disseno aspectava bordine dii conte; et tutti prega il ducila vadi lì col campo, acciò la Signoria si muovi. Dii ditto, di XI. Come li oratori senesi fono in concistorio, quali eri sera ebbeuo letere, dicendo voler esser boni fioli di la Chiesia, e tamen non vo-riano si chatasse occasione e dirli: Rupisti mihi potum. E il papa li disse, li desse ne le man li soi rebelli, o ver li licentiasse ; e qui scrive alcuni colo-quij. Poi, partiti, el papa disse al Cardinal di Santa f-che insieme con 1’ orator yspauo leva gente e le mandava in Reame, et che non facesse, e ordinò al