JICCCtVH, OTTOBRE. 338 a dì 26. Cornine si partiva de lì per Roma ; mira le suo infelicità et alcuni disordeni in la codanaxon sua fata, cornine apar per li capitoli. Di Piero di Bibiena, data qui. A avisi di Roma, di 28, come Orssini non voleno più esser col papa ; et dicendo il papa haver disfato colonesi ; et clic il signor Julio Orsini rispose al pontiflce in opti-ma forma. Et soa santità voi Bologna; et che il magnifico Vitelozo, li Baioni e Pandolfo Petruzi da Siena fanno una dieta a la Masone. 11 papa à fato 300 fanti, per guarda di la sua persona. Li orati tri bolognesi sono stati a la sua presentia; voleano audientia publica in concistorio. Ite in, post scripta, par, il cavalier Orsino, eh’ è soldato di Valentino, scrive ili Monte Fior, Orssini esser acordati con Valentino; tamen è bastardo. Da Milan, di Vicenzo Guidoto, secretano nostro, de 29. Comme il gran maistro li ha parlato et dituli, il fiume di Adda è dii suo re; si duol dii ponte di Pezegaton ; et di questo è causa domino Tlieodoro Triulzi, qual à ’buto noviter la juridition ; li ha parlato non movi tal cossa etc. Item, a spazà la causa di Crema con domino Antonio Maria Pala-visino. Item, francesi voriano ajutar Bologna con-tra Valentino, et che ’1 baly dii Degiun li ha dito, la Signoria ha tolto Vitelozo a suo soldo, laudando assai. Item, di Reame è nove, francesi esser tra Bar-leta, Manferdonia, Andre e Otranto. Di Boverè, dii signor Bortolo d’Alviano, e una di sier Mafio Michiel, podestà. Zercha la fabricha si fa a quella forteza etc. Dii capetanio dii colpho, sier Marco Antonio Contarmi, date in galia, a presso il Sasno, a dì 24. Di letere mandate, justa i mandati, al su-basì di la Valona ; e la letera di Mustafà bei a sier Andrea Oriti. In questa matina, in coleio, fono clecti, dii corpo di pregadi, 7 savij sopra le taverne etc. Rimase sier Piero Dollin, lo di sier Fantin, sier Zuan Marcello, quondam sier Andrea, sier Hironimo Soranzo, quondam sier Bertuzi, sier Nicolò Donado, quondam sier Luca, sier Michiel da Leze, quondam sier Donado, sier Michiel Navaier, quondam sier Luca, et sier Batista Erizo. Da poi disnar nulla fu, et non si reduse colegio. A dì cinque octiibrio. In colegio. Vene el le • gaio dii papa, et presentò uno breve dii papa, e una ¡etera dii Cardinal Farnesio, in recomandation di la provision promessa a li ncpoli, fo fìoli di quel dii Farnese, fo morto al Taro etc. Risposto si vedera. Et h'avendo dimanda, per via dii legalo, el du-/ Dìarii di M. Sanuto. — Tom. IV. dia Valentino, o ver di Romagna, trata di la Signoria di condui*, per il nostro collo, a le sue terre biave con nostri navilij, tolte Cuora dii collo, etiam trazerne dii ferarese, lo balotà in coleio di le biave et latoli una patente, registrata ne li libri nostri. In questa malina el principe le chiamar la quaranta criminal in coleio, el sier Beneto Sanudo, olim avogador di commi, menò sier Hironimo Contarmi, quondam sier Bertuzi, procurator, fo podestà e capetanio a Trevixo, intervenendo alcuni in- 159* strumenti, trali di un protocolo di Antonio di la Oniga, ìiodaro, per causa di danari di decime, intervenendo lo episcopo Francho, morto. Hor fo preso di retenir; e cussi poi si apresentò, et per il conseio di X li lo dato Toreselle. E tochò il coleio a sier Cosma Pasqualigo, sier Piero Balbi, consieri, sier Antonio Querini, cao di 40, sier Hironimo Capello, avogador di comun, sier Alvise Barbaro, et sier Ja-como Zustignan, signori di note. Di Pranza, di ster Marco Dandolo, dotor, cavalier, date a Lion, a dì 25, 27, et 29. Il su-mario è questo. Comme, ricevuto nostre letere con li sumarij ih Santa Maura, comunichò al Cardinal Roan, il qual disse piacerli assai ; il re era fuori a far volar, e starà 0 zorni. Item, lo arziepiscopo di Arles è lì legato per il papa ; e li oratori fiorentini erano parliti, perchè il re non voi etc., zercha la sua protelione; e li oratori bolognesi prega il re li loy in protetione, e, non volendo, saltem non dagi ajuto a Valentino. Li è sta risposto voler far cussi. Item, domino Zuan Bontemps, agente per il re di romani de lì, torna in Eiemagna, con le trieve con li reali di Spagna, per anni tre, tuta via non se publichi, nisi le cosse dii Reame prosperi ; e si dice, la raina ili Spagna stà malissimo, et francesi hanno piacer, per poter meter le man in quel regno. Item, ritornato il re, al qual comunichò di Santa Maura, li piaque, e dimandò dii suo capetanio Petreiani ; e disse, in le aque di Puia, liavia nova, haver preso uno navilio di spagnoli. Item, de’ coloquij abuli con il Cardinal Roan, qual si à dolto, spagnoli in Venecia, per via dii Bexalvi, haver trato ducati 30 milia, e parlò altamente di questo ; e che la Signoria non voi obstar a le zente vieti, per il nostro, in favor di Spagna : et è stà preso uno corier veniva d’lngaltera, nominato Francesco Calivo, da Treviso, qual è in la torre a Roan, e portava letere andava a don Consalvo Hernandes in Reame. Et 1’ orator rispose non havevamo niun agente in lngaltera. Item, per una letera in zifra di 27, comme monsignor di Lignì, col qual à parlato, è tato nostro e farà col re; et che Roan, scontrando 22