307 MCCCCCII, OTTOBRE. Iter, luogo tenente. Coti avisi ili Eiemagna, di fanti va a Trieste ; e non fo lela in pregadi. Di Ferara, dii vicedomino, di 27. Come le /,ente di Bologna, earano (sic) a Castel San Piero, fevano corarie, e hanno preso mulli dii ducha Valen-lino et li han restituidi; lo acordo si trata con missier Zuan Bentivoy. Item, a dì 25 passò per lì tre bur-chij, con guasconi 250, et messeno la villa di San Nicolò a sacho, eh’ è mia 8 lontan di Ferara. Item, eri 40 guasconi passò per Feraia; dicono le lanze 200 vien driedo. Et eri vene da Milan missier Cesaro Guasco, va a Codignola, a far dar il possesso al ducha di Ferara ; et va con lui missier Zuan Francesco da Canal, per nome di quel signor. Item, manda avisi abuti di Bologna, che domino Hannibal et domino Hermes con 5000 persone erano a San Piero ; et vi andava domino Alexandro, ha 150 homeni d’ arme; et Paulo Orsino è venuto a Ymola. 11 Cardinal Borgia è ostaso. Da Crema, di sier Avise da Mulla, podestà et capetanio di 27. Come a Lodi più i cavalari non puoi passar di note ; et monsignor l’abate, loco tenente di monsignor di Montason, rimaso lì con 20, dorme in rocha ; e si dubita. Da Milan, dii secretano, di 26. Come, per nontij di Valentino, è solicità le lanze 200 ; e il gran maistro si partirà per Parma, fa la via di Lodi ; e francesi vanno mal volentieri. Si dice, il papa voi renontiar il papato al Cardinal Roan e far do cardinali, il fradello dii gran maistro, e uno suo cuxin, archiepiscopo di Narbona. Item, francesi non voi spender dii suo ; et é stà trato, a nome di Valentino, per pagar le zen te, danari di Venecia. Et il gran maistro aspeta una risposta dal re; perhò non si parte ; dice sabado si partirà, et le altre 200 lanze temporizerà sul ferarese. Item, a la dieta fanno sguizari questo San Martin, si manda domino Zuan Morexini con do altri oratori dii roy. Da Lion, di V orator, in zifra, date a dì 19. Come il re non era partido, per causa la serenissima regina à colicha, pur anderà a Lochies, per esser loco non infetado in la Franza. Item, il moto di Orsini, si dice, esser stà mossi da altri ; e di l’intrar dii ducha in Urbin si ha per letere di Roma, di 15; e poi che si trata acordo; e si tralava dar a Vitelozo franchi 18 milia et lanze 100 di conduta. E lìoren-. tini hanno tolto il marchexe di Mantoa con lanze 100 et ducati X milia a l’anno. 11 roy non ha 600 in 700 lanze in Italia; et francesi voleno mal a Valentino e si ridono di queste cosse; solum il roy c il Cardinal ¡o ama. Et il roy stima Vitelozo e Bortolo d’Alviano solli in Italia ; el il roy li disse: Ho invidia a quella Signoria di l’Alviano. L’orator rispose, hessendo di la Signoria era dì soa itiajestà ; et è consigliala, volendo tenir li stati in Italia, asoldi italiani, e che si asecurerà. Concludo, Valentino è molto odiato in Franza. Item, lo episcopo cisternense, di l’bordine carmelitan, confessor dii roy, l’à pregato li sia man-dà uno palio di aitar, come disse a Pavia a sier Bernardo Bembo, orator nostro, con San Marco, Santo Alvise e San Zuane. È mollo amico di la Signoria nostra. Noto, alias li fo mandato a donar uno salii di ducati 60. Del dito, di 21. Come in tre dì vene letere di Roma per stafeta, che le cosse dii regno non andava a modo dii roy.; e fiorentini solicita il roy, asoldi Vitelozo; et fanno per sua segurtà, hessendoli nimi-cho mortai. Item, el marchexe di Mantoa si aspeta lì, e cussi il Cardinal San Piero in Vincida ; si dice contra il papa, l’uno per il cugnato, ducha di Urbin, l’altro per il fio dii prefeto, che è in Franza. Di Diero di Bibiena, avisi, a dì 27, di Bo- 183* logna. De li acordi si trata ; e il prothonolario, fìol di missier Zuane, è andato dal ducha Valentina a Ymola ; et par, il papa al tutto voria questo capitolo, di haver il ducha di Urbin in le man. A dì 30 octubrio, domenega. In coleio. Vene l’orator di Franza, zercha il Cardinal Ascanio, che, ’auto la rosolulion, voi meter uno exator in Cremona a scuoder l’intrade, fin la Signoria li provedi di altro vescoado equivalente ; et fe’ lezer una letera il roy li scrive di questa materia, et lo nomina so cuxin ; et prega l’orator solicili la Signoria. Poi dimandò lo salvo conduto dii Baldi e do altri fiorentini, per la ripresaia. Risposto per il principe si conseie-ria e faria. Veneno do oratori di Ravena, dimandò le zenle d’arme si levi, la terra è agravada o far una cita- . della. Item, trata di legnami etc. Commesso a li sa-vij di terra ferma, li quali per coleio expediteno. Veneno oratori dii Polesine di Ruigo, zoè Ruigo, Lendenara e la Badia, exponendo la calamità lhoro. Per la rota fata è summerso quel Polesene, e, dove mo un anno dè a la Signoria 100 milia stera di fermento, questo anno non à dà gran, li habitanti fu-zidi etc. ; et, si non si provede, tutto si somerzerà. Laudò la diligentia di sier Zuan Paulo Gradenigo assai ; disse si doveria avrir la rota Sabadina e altro, acciò l’aqua havesse i sboradori. Item, dimandò exemplione etc. Commosso a li savij. Vene uno nontio di la marchesana di Mantoa con letere di credenza, nome Batista Schalona, se-