531 fanti di la compagnia di Francesco di Maran e l’altro, quali non voleno assentir etc. ; e scrive, si non era Francesco da Maran l’anno passa, che prese la porta dii campanici di Santa Aga’, e prese Polo Ponzo!), fo apichalo etc., la terra staria mal. Di Trevixo, di domino' Bcrtuzi Lamberti, primocierio. Si duol di uno, l’asaltò in chiesia ; prega si scrivi al retor, lo punissi. Or fo terminato non scriver 0, e vaili lui dal rector. Dii conte Bernardin di Frangipanni. Manda uno suo qui a la Signoria; è letera eli credenza; volse cosse di podio momento. Da Zara, di rcctori, di 16 et 22. Cercha vo-riano danari per li amorbati è a l’isola, et 40 miera di biscoto da lenir li per bisogni. Item, di quel Co-xule, è creditor, voria danari. Item, di uno nonlio, andò da Coxule, a dolersi di la preda fata a Traù, qual andò uno HirOnimo Cedolin ; lui si scusa, non era li, ma era col ducha ; è sta X morlachi di soi, voi satisfar il tutto quello hanno tochà. 240* Da Roma, di V orator, di 2, 3, 4, 5, 6. La conclusion è questa. In la prima fo dal papa, era col vescovo di Gamarin et lo abate Alviano, e li rimandò a Chamarin a pratichar lo acordo; et lo episcopo di Cai era venuto a Urbin con Paulo Orsini a tralar acordo. Scrive in zi fra coloquij abuti con esso orator, in materia di la guera de sti do re, e voria niun avenzesse; è mal per la Italia, dicendo: Quella Sigilo-ria è troppo grande, zoè tropo savia, è bon esser savia, ma non tropo antiveda il suo ben ; et lei e nu, quasi dicat, intendemosse insieme, dicendo non voria francesi andasse a l’impresa di Urbin, perchè deprederiano il tutto. Item, in la letera di 3, il papa disse mal in signatura di la profetessa di Sinigaia, chiamandola ribella, ajuta il fratello, eà impegna soe zoie. In la letera di 4, il papa, in capella era con tre cardinali soli, e parlò a l’orator di la venuta qui di l’orator yspano, qual à rimesso danari in Puia. Poi disse, il ducha va in Reame, e le zente non volemo saver 0 ; è zovene. In la letera di 5, zercha lo acordo concluso con Bologna, il papa li conferma li privile-fcij a’ bolognesi, e quello le papa Paulo e lo acordo fato 1501 ; missier Zuanne resta in Bologna e li dà zente e ducati X uiilia per una volla. In quella di 6 il cardiiud Capaze li à dito, el papa voria, perla via di 1’ abate Alviano, che suo fradelo, el signor Bortolo, è nostro soldato, compito la ferma venisse a soldo dii papa ; li» voi far grande; non se fida de Orssini, nè di Yitelozo. Et nota, che in una letera dice, li Orssini voria aderirsi a Spagna; è mal, die lhoro re hubi etc. UoZ Fo expedito la commission, per coleio, a domino Zuan Filippo Aureliano, colaleral nostro, che ’1 vadi per le terre, a so spexe perhò, e datoli ducati 3100, acciò, a quelli mancha cavali, li dagi ducali 30 per cavallo, con fidejussion etc. Da Ravena, di !), bore 5 di nocte. Come erano certifichati di le novità dii stato de Urbin, vide-licet, che li confederati, per il mezo dii signor Paulo Ursino che se interpose in la praticha, foron contaminati. El ducha di Urbin, cognoscendo el periculo suo, e non haver modo di prevalersi, cercò di fugir per la via di Fiorenza, ricercando salvo eondulo da quella Signoria ; e li fu negalo. Tentò ctiam per la via di Sinigaia e altri lochi, ma, per le custodie poste per il ducha Valentino, dubitò esser intercepto; adeo, astreto, convene aceptar questo ultimo parti-do per salvarsi, eli’ è di cieder il stato al dito ducha, con promisione li saria provisto de intrade e dignità, e andasse con la persona a Civita di Castello; e tra ozi e doman dovea andar. E a questo effecto Vitelo-zo, con la sua gente, e il Signor Paulo, con la sua persona, luni proximo intrò in Urbin ; e il ducha di Gravina, con quelle altre gente alozate sul vicaria’ di Fano e Pesaro, sono cavalchate verso la Pergola e Cai e altri lochi, per tuorli a nome di Valentino; e si dicea Levoroto, con le so gente, era aviato a la volta di Camerin. Item, in questo acordo le forteze di San Leo e Maioli in Monte Feltro resta al ducha di Urbino; e in San Leo è intrato il signor Octaviano, suo nepote, con 100 valenthomeni ; e .lacomo Roseto, era li, è levato per ir a Urbino. Da poi disnar fo pregadi, et vene letere di Cy- 241 prò, vechie, e di Rodi, qual si ave per avanti, portate per nave vien con orzi, eh’ è a proposito, per dar la biava a li stratioti. Et a bocha s’è inteso, 0 esser di Carnali; e il zeneral era a la Zefalonia a taiar legnami per fortificar Santa Maura. Di Famagosta, di sier Lorenzo Contarmi, capetanio, di 12 octubrio. In sua excusatione, perchè non restò a Napoli di Romania a l’andata ; e dice fo licentiato per non meter cliarestia. Item, che turchi vien in la terra ; e dice, che non bisogna soldati lì, ma lenir ben contenti li stratioti vi sono. De sier Beneto Sanudo, va orator al soldan, date a Curzola, a dì 16 novembrio. Di la sua na-vigation;.e à tempi contrarij. Fu posto, per li savij dii conseio, terra ferma, Jo et el Venier ai ordeni, le letere a Zacharia, justa l’opinion nostra, notate di sopra, et remosso el capitolo de Santa Maura; e sier Troian Bolani e sier Vicenzo Barbo, savij ai ordeni, volseno el predito MCCCCCH, DICEMBRE.