723 MCCCCCIII, FCIIBRAJO. rebelli di Santa Chiesi:», siano banditi, e come nenii chi Iralati etc., quali la nome sari qui soto scripti. Kl par che Julio Orssini fa zi gran danno; et han fato danni a le lumiere dii papa, dove si fa lume di ro-cha, roto caldiere, tolto fermenti ; et il duella à inandà don Michiel con zenle, qual à preso Mugliano, eli’ è di alcuni parenti dii conte di Pitiano. E si dice, il duca va a campo a Ceri e non a Palombara, perchè voria adatar con Savelli, lien Palombara, de plano, tamen il papa dubita ili la Signoria ; spera elie, per timor di altri, quella non farà movesta. Item, cl Cardinal Sun Sevcrin fo pur dal ducha, e il papa noi niega; e alcuni dice per otenir la legatimi di Bologna, altri dice è andato per dir quello scrisse per avanti. Item, per el primo manderà la bolla dii perdon di Santo Antonio. Questi sono li Orsini proclamati a Roma : videlicct Julio, Fabio, Organtino et Franzoto Orssini, et Lorenzo, Francesco et Zuane da Zeri, tulli Orssini e di quella factione. Da lìavena, vene letere, di 9. Il sumario di le qual scriverò al zorno di domati, perchè fono lete in colegio. Pur in una, hore 14, dice, il signor Bortolo d’ Alviano è ancora 11, par voy passar in Toschana, sì come li ha dito il conte di Sojano è lì ; et, ricevute nostre letere, che ’1 solicita el vegni, cussi disse, voleva diman partirsi. Item, el conte di Soiano li ha dimandato uno inzegner, per fortifichili* alcuni soi castelli, qual hò di la Signoria, et aspetano di ciò risposta. E li fo scrilo lo dovesse eoncieder, Jn questa sera achadete, clic, a bore 24, vene a Rialto una compagnia di zoveni, diti Eterni, per numero 8 qui et 3 fuori, qual vene in numero, et calze di scartalo non solade, peritò che a bora di di-snar fo strada ; et la sera ussite con calze rosse, per luor la volta a un’ altra mazor, che za era serata, nominala li Fausti; e diman matina dovevano venir jn San Marco vestiti di scartalo e calze rossa ; e par, che alcuni Fausti volesse esser acetà in questa, qualli non volendo, ferono un’ altra et la callo a li mazor. La nome di qual zoveni, per esser compagnia levada poi queste guerre in qua, ne farà mentione qui di sotto, videlicct: Eterni. Sier Bendo Zorzi, di sìer Ilironimo, el cavalier, Sier Daniel Barbarigo, quondam sier Andrea, Sier Lucha da Leze, di sier Michiel, Sier Zuan Emo, di sier Alvixe, Sier Zuan Baptist;! Coniarmi, di sier Carlo, quondam sier BaptiSta, Sier Zuan da Molili, di sier Mario, Sier Pollo Bernardo, di sier Antonio, doctor, cavalier, Sier Fancesco Barbaro, quondam sier Daniel, Sier Lunardo Morexini, di sier Cabrici, Sier Marco Antonio Grimani, de sier Francesco. Sier Jacomo Enzo, di sier Andrea, Sier Bortolo Zane, quondam sier Hironimo. Questi altri sono fuora e azetadi. Sier Vicenzo Pixani, di sier Antonio, Sier Antonio Gradenigo, di sier Zuan Paulo, Sier Vetor 'Capello, di sier Lorenzo. A dì 12 fevrer, domenega. In colegio. Vene rio 3; do episcopi, per cosse parficular, uno, quel di Liiriis-sò, per cerio beneficio, 1’ altro, quel Malombra di Arbe, per esserli stà venduto el veseoado, zoè l’hitrade, e lo comprò sier Zuan Antonio Minio per ducati 85, che alitava 105; fo coniesso a le cazude spazi. Vene il signor Bortolo Alviano, venuto di Rave-na, e con li cai di X, mandati li altri fuori, fo aldito. Fè alcune proposte ; voi li ducati 4000, dice à tnlel-ligenlia. Noterò poi la proposition sua, qual à venir in pregadi ; et aricorda el bisogno di Ravena, e le mure, e dove si ha a forlifichar. Da lìavena, di 9, hore 22. Come riceveteno noslre letere, che solicita il signor Bortolo vengi ; el cussi essi rectori li disseno tal voler di la Signoria nostra. El qual disse, voria prima far ogni expe-rientia di passar, pur, per obedir la Sigiioria, domali si partirà. Et per uno messo venuto, qual luni partì di Perosa, stato a le Chiuse, su quel di senesi, dice, che sabato pasato Hironimo di la Pena intrò in Perosa ; è stà acetato come citadino; e quel legato apostolico, venuto de lì, à posto gran prohibitionc, a far cadaun deponi le arme ; et cussi tuli vano senza arme. Item, che si dicea il campo dii duca dovea zonzer sabato a Viterbo. Item, per altro messo venuto, hanno inteso, che uno lìol di don Michiel, giolito a Pexaro con cavali 80 lizieri, di quali 40 ne mandò a Rimano, e si tolse el signor di- Chamarin, che era carzerato ne la rocha, e lo conduse verso P. xaro, e de lì lo rimanderà a Roma. In questi giorni, in questa terra morite el conte Guido Brandolin, di Val di Marin, era condutier di la Signoria nostra, insieme col conte Zuane, suo frudelo; morite da polita; et el suo corpo fo portato a sepelir in Val di Marin, et la conduta rimase tuta al fradelo eonle Zuane.