63 MGCCCCI, Sumario di le exequie, fate in funere dii Cardinal Zen, a Venetia. A dì Ili zugno 1501, a la cassa dìi corpo fu fato, in cliiesia di San Marco, davanti la porta dii coro, uno baldachin eminente, con banche a torno con do scale, una davanti, l’altra da drio, coperto tutto di tella negra, con candeloli di lire una a torno e sopra i cantoni ; e in mezo candeloti, grossi corno cierij pasquali, con le arme Zene, la mitria e il capello; a torno el baldachin, e da basso, in terra, zercha brassa tre lontan di ditto baldachin, erano banche coperte di tella negra c cussi a torno. Et di sopra la chiesia, dove sta le tarchete di principi, erano telle negre con le arme, ut supra. In coro, dove sta la Signoria, senza banchali, come si fa el venere Santo, davanti l’aitar grando uno pergolo pizolo, coverto a torno e di sopra di tella negra, come si fa a li pre-dichadori. Da l’aitar grando verso San Chimento, la sedia dii patriarcha, su uno tribunar di tre schalini, coverta di panno negro; et su tutti i quatro cantoni dii baldachin, in terra, erano 4 candelieri, alti, di la-ton, con 4 torzi, di la sorte di quelli si adopera in pregadi. F.I a San Filippo Jacomo era fato uno altro baldachin, in chiesia, picolo, soto il qual questa ma-tina, a la marangona, era posto una cassa, coperta di una coltra di restagno d’oro con le arme. Et in la terra fu fato serar tutte le botege, soto pena di la man, fino a nona. E a bora di meza terza si reduse, in chiesia in cao di la piaza, a San Zuminian, o, por dir meglio, a San Filippo Jacomo, scuole picole, numero 210 peneli, et 420 dopieri dorado, a do per scuola, e le scuole cinque di batudi, e tutti i frali e chieresic e li marinari. E ogni scuola granila li fo dato 100 dopieri, et 100 messe la scuola; e fo dato uno trun per cadaun a li batudi. In San Mareo fonno 784, in San Zuane 622, in San Rocho 512, in la Misericordia 612, in la Charità 623; lutti vene per aver il trun; sì che era un gran populo. Li marinari, numero 218, con uno torzo per uno, de lire 7, in man;'li corozosi, numero 160, frazenthilomenie 29 di la sua fameia. Et, reduti tutti, fo dato, a tulli i frati, uno candeloto di lire 2 per uno, et"a li preti di lire una. E vene il capitolo di San Marco con i canonici el lo avicario, aparati con pianele negre, el quatro vescovi, tra i qual il vescovo de Chisamo, a parati con pianeae negre e mitrie bianche in lesta. E lì se levò 4 corozosi di la sua fameia, e tolse la capsa vuoila in spala; et prima se aviò tutti li pendìi di le scuole pizole ; et vene da la botega di la vedoa, GIUGNO. 64 andò a torno la piaza, e inlrò, per la porla granda, in chiesia, et insì fuora per quella di San Lunardo, e andono via. Poi li marinari, 100, con le torze im-piae; poi el capitolo di San Marco, con uno torzo di lire 5 per uno, e li 4 vescovi, portava l’ombrella, con preti aparadi, canonici, da diaconi, dava lo in-zenso, et 4 corozosi zoveni, con. 4 ventoli negri, con le arme, con le mitrie e capelli, per banda fevano vento a la cassa. Poi driedo venivano tutti li corozosi, a do a do, poi il resto di marinari, 120, con 120 dopieri impiadi. E quando i fonno pe.r mezo la chiesia di San Basso, el principe, era in chiesia, ussite . fuora, e vene driedo la cassa, a torno meza la piaza, dove prima era li stendardi, e iutrò in chiesia. E lì era impià tutti i torzi e candele dii baldachin, dove . fo posto la cassa ; e li corozosi, con li ventoli in man, sentavano su 4 chariege, facendo vento, ut supra; e li vescovi uno per canton dii baldachin ; e la f a la testa di la cassa, con tutti i canonici di San Marco e di Castello su ditto baldachin. 1 corozosi fonno numero 152, senladi su la bancha da basso, apariata per llioro; e la marinareza con i torzi, in piedi; in man a torno la chiesia, di sora, dove è le targe, et il principe in choro senlado con la Signoria. Poi vene tuie le scuole grande, a una a una, a torno la piaza, intrando in chiesia per la porta di ver San Basso, e andò, dal sagramento via, in choro, e ussite per la porta va da San Lunardo ; e andono via, lasando in chiesia impià tutti 200 torzi, con i batui che li portavano. Zonte fo tutte 5 le scuole, comen-zono l’oficio, sopra el baldachin, per li canonici, e li vescovi disseno le letion; poi vene in chiesia, per la via ut supra, tutti i frati e preti. Finito l’olicio li episcopi, canonici e corozosi si reduseno in choro, dove, per sier Anzolo Cabriel, fu fato la or.itione in laude. Era mollo palido e smorto; pur si portò ben, 29* e l’oration fo poi butada a stampa. Rimase su el baldachin quelli corozosi dai ventoli, fin nona a far vento, in significhation, luto sto mondo è fumo, e le 4 torze sole impiade a li cantoni, di lire 25 l’una. E quando la cassa nitro in chiesia sonno campana doppie, a San Marco e per tulle le contrade. La cassa starà 9 zorni in chiesia, e ogni di, per il capitolo di San Marco, si farà uno exequio simile. Li corozosi hanno auto cadaun di lhoro uno mantello. Era sier Renier Zen e fioli e sier Alvise e Silveslro Zen; niun di altri non volse andar; ma i mandò in so Iodio farnegij, per il caldo. Et; a mezo l’oficio, caschò certo volto, clic era stà fóto a l’aliar grando, con corni di divisia e i san marchi, per adornar l’aitar, per il corpo di Christo. E le arme barbarige cascò,