733 MCCCCCIII, PFBBKAJO. 734 cesse noia al stato. Rispose il ducila, non jiol far di meno; e li mostrò uno !>reve dii papa. Li scriveva, conira sua voluntà era andato a Siena, cussi li comandava, come capetanio di la Chiesia, andasse a la destrution di Orssini, non sparagnando a’ pie-oli e grandi. E questo per 3 respeli : cl primo per la Ihoro ingratitudine, il 2.° perchè sempre hanno turbato il stato di la Chiesia, 3.° hanno trato con tra Pranza et acordatosi con Spagna, sì che convien obedir; ma che Zuaji Zordan li dagi il stato in le man, che li promete aspelar risposta di Pranza, e si ’1 re non vorà 10 renderà, etiam promete veder di aconzar le cosse etc. Et che esso Jacomo à mandato a dir a Zuan Zordan vengi a Brazano, e si unissa con quelli di Zeri, et presti ducati 100!) a li saveleschi, e se impegni, non li havendo, perchè il ducha voi la soa de-strutione ; e che dito Zuan Zordan fu contento dar 11 lochi, come scrisse, excrpfo Brazano e Ysola, perchè non' poteva lenirli, ma Brazano voi difender, e à vituarie per tnexi e si terà; e che si tien sia intelli-genlia dii papa col roy, ergo etc. Dii dito, dì XI. Come il ducha va a la ruina di Orsini, e aspeta la risposta di Zuan Zordan per luto diman, aliter anderà a campo a Brazano. È ordinato a Narni fanti 700, a Spoliti 1500, e poi ex-pediti vera in Romagna, per la motion fa la Signoria a Ravena. Hem, che quelli saveleschi, che scrisse vo-ria saper l’opinion di la Signoria etc., li à risposto bona verba, per non aver altra commissione. Di Hongaria, di oratori, di 30 zener. Come il reverendo varadinense e il tesorier veneli a dimandar, scrivesse a la Signoria per il resto di la paga, e ducati 33 milia per la paga presente, per bisogno etc. Rispose, li capitoli esser prò rata; e qui fè gran coloquij ; crede tuto sia il legato per disturbar la paxe, unde spazò uno suo a Ystrigonia al Cardinal etc. E, solicitando il mandar il nontio a Con-stantinopoli, disse avia letere di Charzego si poteva tenir per fata la paxe. Item, che la Signoria à dà al legato ducali 1500, riserva di beneficij in dominio. Et lhoro oratori rispose per bona ciera, che faria al Cardinal per bone opere. Item•, tocha cercha i danni di Traù ; parlò al re etc., ut in eis. 329 Di H diti, di primo fevrer, date a Buda. Eri fono jurati li capitoli per il re e lhoro, e sotto scripti do copie per il re. Item, solicitò lo expedir di l’ora-tor al turco. 11 re si miravegliò, non aver nova ; poi ebbeno una letera di Ystrigonia, dii Cardinal, di 29. Par habi, il nontio esser partito da Constantinopoli, e veniva con 1’ orator dii turco a Cendertt; e il re havia manda per domino Martin Zobier, era in villa, destinato al turco, vadi a Belgrado etc., poi a Constantinopoli etc. Item, par quelli habino trato ducati 2000 per letere di cambio a conto di la paga presente. Da Ferara, di 13, dii vicedomino. In materia salis. E1 ducha ha prega la Signoria non fazi, perchè Franza vorà cussi per il sai condurà a Mi-lan etc., unde per colegio fo scrito conzasse la cossa. Da Verona, di sier Zuan Mozenigo, capetanio. In materia. À scrito a sier Piero Sanudo, è a Mantoa, videlicet manda uno suo cavalier, vengi a expedir la intromission di sier Ilironimo Zantani, olim podestà di Malvasia, retenuto per lui o mandi le scriture. Et el dito risponde, per sue letere, qual le mandò qui, scusandosi è amalato, ma manderà le chiave, sia trato le scriplure e date a la Signoria. Item, el dito capetanio scrive poi una letera. in materia di oratori veronesi, voi far balestrieri e non si fazi ; manda certo statuto. Da Ravena, do Mere, di XI, hore una di notte. Come, per merchadanti bergamaschi, vien di Pexaro, hanno de visu, che erano do fratelli lì in rocha di Pexaro, videlicet el signor Venantio, eh’ è legiptimo, et il signor Octaviano, bastardo, fo fioli dii signor di Chaniarin, qualli si doveano impichar in la ditta rocha, ma quel castelan ave compassici) di quelli poveri zoveni, et obtene fossero conduli fuora a far morir; e cussi tutti doy, cercha mia 8 di là di Rimano, fono apichati, etc. Di li ditti, di 12, hore 2 di nocte. Come, per uno messo, parti luni da Viterbo, dove quella sera era giolito la persona dii duca, o quel giorno era partita di Monte Fiasconc, per riveder ivi le zente de tuto cl suo campo, et darli danari. Et che era sta stridalo la guerra a destrution di lochi de’ Ursini, e se havea dato principio a comandar ceroide assai a questo effecto. E che don Michiel era intrato in Vi-terbiano, a presso Viterbo, sotto specie di acordo, e poi l’haveva messo a sacho ; et è loco, che era molto richo. Et aferma esser gran carestia di vituarie in campo, et maxime di pane. E se diceva, che un loco dii (ratei dii signor Bortolo d’Alviano, a presso Melya, se haveva renduto al ditto ducha; e che a Urbino era sta comandato un per casa, che havesseno ad venir ed obsediar San Leo. E in Rimano è giolito un comissario per far questo medemo elTecto ; et ha confìrmata la morte di li do fratelli, signori di Clia-mcrino, fuori di Arimano.Item, essi rectcri aricorda si mandi paglie e orzi. Vene uno nonlio dii vayvoda di Moldavia, et pre- 329 * senio una letera, la copia di la qual sarà scripta qui