Mccccci, ottobri:. 100 tenti lì vicino ¡il porto, dove leno triegua do niexi, finché ara risposta dii padre, elio si trova in Provenza, de fiendis. In questo tempo la cita di Veniexia e luogi eir-cunivicini, maxime. Mestre, ne era molti amalati di febre di mala sorte, cito intwfwiens egros, in dato che, per il ciliegio di mèdici, fo dato in nota a la Signoria esser amaladi 124 nobeli et (>000 citatimi e artesani et in monasteri] assa’ persone, eh’ è una meza peste, perchè moreno in spazio di 8 o ver X zorni al più. Ogniun temeva l’aria non fusse coroto. Per el gripo tornato di Barato, partì a di 22 zu-gno di qui, zonse a dì 20 luio a Baruto ; et si ave le-tere ili 23 luio et di Cypro 26. Scrivono, i patroni fece bona diliberation a spazarlo, perchè subito fo scrito al Chajero et in Alexandria, e dato aviso dii vegnir ili le galie e del spirar di la muda per tutto novembrio, e clic solicitasseno fosse manda el piper del soldan in tempo di muda. Dicono a Damasco sono poche specie, atendese la charavana, per la qual si spiera ne haverano. Dicesse, el signor di Aleppo havea magnado ducati 500 a sier Andrea Morexini, di sier Batista, imputando die l’hera andato con mori e fernene a tanfaruzo a’ zardini, e fo trovado non esser vero; e fo posto a cotimo. Jiuli-ehasse le galie, omnibus computatis, haverà con faticha colli 1500; e che ’I forzo dii piper, che era in Damasco, era sta comprado per lurcomani. In questi giorni ritornoe di la sua legatione, stato al gran capetanio yspano, Consalvo Ilcrnandes, sier Cabrici Moro, di sier Antonio, et referite. Etiam ritornò sier Domenego Doltìn, fo capetanio al collo. Se intese, sora Cao Malio fo combatudo da 7 fusto de’ turchi la nave di Nicolò Sadacta, di Candia, andava con lomenti di Sicilia in Candia, qual era di bottte 300. La qual se defendete in do bataie; a la terza aparseno velie, zoè nave, andavano in Soria. Turchi alhóra disseno: Queste sono 4 nave di Camalli, rendeve, aliter tutti sarè schiavi. Loro, cre-dando, se rendeteno, salvo le persone, e mentono in barcha e andono a Malvasia; restele in nave el sorachargo, digando volea esser turcho. Inter hcec zonse sier Pollo Nani, sopracomito, con 5 galie; e turchi montono su la nave e fecesse forti ; e nostri non arditeno rescatar ditta nave. Et in questo mezo sorazonse el Gobo di Zenoa con 8 galie ben in bordine, et 4 nave francese, eh’ è del numero di 1’ armata francese: e, visto turchi le galie, abandonono ditta nave e montono su le sue fuste per fuzer; et el sora cargo sollo saltò a prova, e, fato velia dii Irinehcto, vene a timon e andò sotto Malvasia, e, tagliato el condili de l’ancora, sorse, e vene le 5 galie nostre e remurehiò la nave in Candia, che fo un miraculo scapolasse; et el Gobo di Zenoa dete lo incalzo a le fuste turche, nè si sa el fin ; sì che nostri fo vii homeni. In questi giorni, sier Andrea Balastro, quondam sier Piero, fo camerlengo a Modon, et capetanio dii borgo, et prexon de’ turchi in Constantinopoli, si scosse, con taia di ducati.... ; et il resto di. mer-chadanti non fo scossi, nè il turcho li dè taia. E questo vene a Veniexia, el pocho da poi rimase consier in Candia. Et perchè si elezeva in gran conseio molti retor e provedador a Napoli di Romania, in luogo di sier Jacomo de Renier, era morto, qualli, per timor di turchi, refudavano; et perliò lu preso in pregadi, che pro nunc si facesse ditto retor et provedador per scurtinio dii conseio di pregadi et 4 man di eletione, el qual havesse de qui ducati 300 d’oro in dono, per tutto il tempo dii suo rczimcnto, et demum li cora el suo salario. E fo electo sier Marco Piza.mano, fo di la zonta, quondam sier Nicolò; et aceptó et andò. Et ivi era ito capetanio e provedador sier Marco Zen, quondam sier Piero, qual à bona fama. In questo tempo se intese, che fra i deputati per Spagna et Franza, nel consignar di le citado dii regno di Napoli, partido tra lhoro, atrovandosse in certa cita, sono risorte nove diferentie, per caxon clic Spagna dice voler la Vasilichata, eli’ è membro di la Puia, e li aspeta per li capitoli, e francesi niega e non ge la voi dar, dicendo: solo la Puja è di Spagna ò la Calabria ; et per questo se sono hinc inde. diete parole inzuriose. Et questo achade, perchè non chiareteno ben i luogi dii regno, qual è questi. Queste sono provinti e nel regno di Napoli. In terra di Lavor è Napoli, Aversa, Capua, Salerno. Tiano, duellato di Sessa, conta’ de Aliti, Carino e Nolla. In Apruzo è l’Aquila, Sermona, Civita di Chiete, Francavilla, Oriana, Lanzano e Adre. In Capitanata, Manferdonja, Foza, Troja c San Severi n. In terra de Barri, Barleta, Tram, Bari, Monopo- li, contado de Conversano. Basilichata comenza terra de mar, Potentia. Calabria è Cotron, Cosenza, Rezo, Turpia e Rossano, contado de Millissi, principato cifra el idtra, Puia.