— 155 - braccia e alimentato focolai d’infezione; ricordo la miseria e lo squallore nelle povere case ; ma ho presente ancora, come ad alleviare le tristi e dolorose impressioni, il fascino della prisca bellezza montanara di questa gente che si è mantenuta vergine e pura attraverso a cento invasioni ". (I) Verginità abbastanza insufficiente però a difenderla del lento intossicamento alcoolico e sifilitico che si diffonde dai confini degli Stati vicini e che accompagna i ritorni dalla emigrazione nei centri europei ; e che non basta a preservarla dagli attacchi dell'anofele al quale rimane esposta durante il periodo di transumanza trascorso durante l’inverno coi greggi nelle pianure malariche che si stendono alle foci della Bojana e nelle atroci maremme della Musachia, a Sud di Durazzo. Le pessime condizioni edilizie dei fabbricati rurali, col cattivo regime alimentare, fondato in mais mal cotto, le acque troppo crude ed esposte ad infiltrazioni pericolosissime aggiungono un fomite di mille diverse infermità, dal tracòma e dalla caratteristica deformazione del ventre che affligge sopratutto i fanciulli, ai malanni d'indole reumatica dei vecchi, alle diffuse malattie di stomaco ed infezioni intestinali. Aggiungasi la frequente vendetta e le guerriglie che da un minimo del 25 °/0 giungono, secondo alcuno, a provocare frai Mirditi addirittura il 75 % della mortalità e che son causa ad innumerevoli ferite le quali malcurate danno origine ad ulceri croniche e sarà facile comporre il quadro della decadenza fisiologica albanese. Di fronte a tanta rovina che intacca le sorgenti della vita sono presto riassunte tutte le provvidenze governative esistenti in una parola eloquentissima: nulla! Ci si cura ogni otto o dieci anni, quando passa un europeo, sia egli un (I) A. Baldacci, Nel paese del Cem in B. S. G. I., 1903.