251 MCCCCCII, APRILE. 252 fortuna, per modo che gran parie di la sua armada era periculata, e Camalli seapolado con poche vello; e il gran maistro armò una barza et 80 vele subito, la qual barza per fortuna si rupe in mar. Di Hongaria, di 26, di sier Sabastian Zu-stignan, el cavalier, orator nostro. Come il re non era ritornato di Boemia, ma li baroni erano di bon animo a la expedition. Et era letcre, turchi nel paese dii ducha Zuan Corvino aver corsso e fato preda, e poi da’ hongari Conno mal menati et recuperato la preda indriedo. A Verona, a dì 17, Cu fato la mostra di la zurma di la galia, soracomito Baldissera di Lastagna, perla pinza, cosa inaudita, che a Verona si armi galie. Le zurme vanno volentieri, et uno Hironimo di Ulia-rij andò a Venecia, per veder di averne una altra ; non la potè haver per etc. Nel conseio di X fu posto parte, per aricordo di savij sora le aque, che tutti quelli hanno aterrà a Venecia pagi ducali '/* per passo, a la Zuecha soldi 40, a Murali soldi 30, tuti li monasterij indifferenter che hanno aterà soldi 30 per passo, e a Lido ducati uno per campo, e da Uriago in là soldi 20 per campo, per una volta solamente, e questo per la spexa si à Car di la cava a Margera, e che l’aqua di Bote-nigo vadi altrove, come Cu fato. Item, fo preso di seuoder certe condanason di le camere etc., ut in parte capta ibidem. 119 Di Pranza, di oratori, di 8, da Bles. 11 re aver expedito il capetanio di la sua armata, Prejan ; e questo mexe il re verà a Lion, videlicet mazo, e Ibrsi a Milan ; e il Cardinal Roan potrà esser andar in Reame, per adatar quele diferentie. Et si trata acordo tuta via col re di romani ; et si dubita non si acordino contra de nui, perchè Maximiano à mal animo. Di Alexandria, si ave letere, di sier Alvise Arimondo, consolo. Come il soldati à mandato do frati al re di Portogallo, a dirli, si extegna di mandar soe caravele in Coloqut per specie, alt ter minerà li monasterij di Terra Sancta et il Sepulcro di Chrislo ; perhò si extegni di mandarle. Vene a Verona Marco Saxó, capetanio, con Iole-re di capi di X, che comandava a tutti li rectori li desseno ajuto. Questo andava drio uno Christoforo di Calabria, fo contestabile dii signor Lodovico, qual bora per la Signoria fu tolto per contestabile, e datoli danari da far Canti, e vadi a Corfù ; et lui era scampato e non lo trovono, ben che da poi dito Christoforo a Coneian fu, per Zenoa, capetanio, rete-nuto e conduto in prexon a Venecia a pelizion di cai di X, el poi fo lassato. A dì 16. Fo preso in pregadi, di armar la nave Marcela, patron Sier Andrea Contarmi, quondam sier Pandolfo, siete l’anno passà fuori. Et si aspe-tava il comissario dii papa, episcopo di Bafo, a Venecia ; vien di Roma per armar galie. A dì 18. Da Liesna se intese, sier Bernardo da Canal, quondam sier Jacomo, padre di sier Jacomo, castelan, esser stà strangolato da una garzona, te-niva dito suo fiol, et butado zoso di una finestra, la note ; et sier Francesco da Molin, conte, la retene. Confessò, el li Co Calo taiar la testa ivi. Si dice l’à Cato, perchè etiam lui voleva aver a Car con lei. Di Eiemagna. El re di romani atendeva a far una dieta questo San Zorzi a Norling, per la liga di Svevia ; et tuta via soa majestà atendeva a le solite caze. Da Poma, di 11. Come el papa voleva, a la fin dii mexe, haver in campagna 700 homeni d’arme, zoè il signor Paulo e Julio Orsini, ducha di Gravina, Vitelozo Vitelli, et il resto di la compagnia fo dii ducha Valentino ; e si dice verà a l’incontro dii roy. Si ’1 vien in Italia torà Chamerin, Siena, Urbin, etiam Cervia e Ravena, sì come sarà in bona il roy con nui; et Bologna sopra tuto il papa disidera haver; dove a Bologna quotidie si feva mostre di zente. Item, il papa voi armar 14 galie, do a Zenoa, do a Pisa, 2 a Roma, 2 in Ancona, et 6 a Venecia ; e lo episcopo di Bafo vien a Venecia, con commis-sion di saper, si la Signoria arma, e si ’1 turco ense, et rescriva al papa avanti principij armar. Di Pranza. Si ave, 1’ acordo con fiorentini esser concluso. Di Ingaltera. Quel re era in garbuio, e havia fato retenir uno suo camerier ; e à scrito a li oratori ungarici, andavano lì, che, venendo per aver soc-corsso contra il turcho, non vadino, dicendo : Chi non poi far guerra contra il turcho lazi paxe ; ergo niun ajuto si arà. Di Ferara, di sier Christofal Moro, vice- 1 domino. Come don Alfonxo dovea andar in Franza con 300 cavali ; et che il roy à concesso Codignola al ducha di Ferara in governo, in vita sua. IH Udene, di sier Polo Trivixan, el cavalier, luogo tenente. Come hanno per una spia, in Lubiana esser zonto uno capetanio borgognon con (¡0 cavali, e si aspeta di altri a far la massa. A dì 20. Fo a conseio el duca Zuan Corvino, vestito con una vesta di ormesin eremexin, fodrà di armelini, senza nula in testa. È zoto, ha pocha aspe- lo, fo a capelo. E quel dì fu fato capetanio a Brexa sier Francesco Foscari, el cavalier.