729 MCCCCCIll, FEBBRAIO. provedi ; risponde volerlo far. La penuria di grano . è grande, e da la Cigignola, terra di francesi, oteni trar cara 25 di grano, e uno merchanle andò dal capetanio aver salvo conduto, pagò la trala e lo ave, e uno trombeta; et a dì 19, zonti li cari su li confini, il dito capetanio mandò certi cavali, e fé con-dur ditto grano su li cari in Barleta, e fatoli discar- 327 gar in magazen. Li scrisse dolendossi ; el qual non rispose, ma disse al merehadante ha via bisogno, e come vien el suo grano di Zizilia, lo restitueria. Item, quelli francesi, stanno a Bisegie, loco infetado, za 3 mexi hanno carestia di grano e di altro, tieno do brigantini armati, e come vien gripi e barche di vi-tuarie per Tra ni, per esser mia 6 de lì, le depredano, sì che erano asediati, unde diliberò, che la università armase una l'usta è lì, di banchi 13, dii so-pracomito, armò questo anno, et da 16, che la fo armata in qua, la manda ogni dì fuori, è sta causa che do gripi, con stera 300 fava, è venuti che ditti brigantini li seguitava. Item, di novo, a dì 15, el gran capetanio, con tuta la sua zcntc, cavalchò a la volta de Canosa, per tuor le piegore de la mena, donde ge tolse da cercha 8 milia et condusele a Barleta. A dì 19, par che monsignor de la Mota, era a Corato con cercha 50 cavali, nei quai era uno Bortolo Tocolo, veronese, absentato di Tra ni per hornicidio, véne fin su li confini di Barleta, e se inboscò per prender certe danari di alcuni presoni, presi per ditti spagnoli, i qualli fo dati su le porte di Trani. Et par, il tratato sia sta doppio, perchè el fo avisato venisse a prender tal danari, et avisato etiam el gran capetanio di questo. Unde esso gran capetanio, pensando che in dita compagnia fusse monsignor de la Peliza, con tute le sue zente, mandò la matina 300 cavali a imboscarse, et poi lui, con luta la suo zente, vene fuora per questo teritorio, dando l’incalzo a’ditti francesi davanti le porte di Trani e cercha uno quarto di mio lontan. Fonno amazati 12, fra qualli fu morto diio Bortolo Tocolo, et uno altro citadino di Trani bandito ; el resto, fino a la summa ili 47, fono presi e morti, sollo scampato monsignor di la Mota, con do altri, in Bisegie. E al ritorno el gran capetanio, con tutte le so zente, passò a presso le fosse di Trani a squadra a squadra ; tien per far mostra. Fo judicato da cavali 1400, fra i qualli poteva esser da 800 cavali boni et ben in ordine, il resto tristi et mulle, el havea do bandiere, di fanti 300 l’una, ben in bordine et bella zente. Or. inteso esso governador questo venir, mandò li provisionati a la porta, eh’è una sola sta aperta, con zercha 50 homcni di la terra, con sue arme, a guar- darla, e le lenir aperto solo el portello, fato sorar el restelo e tirata la stangeta, e fato serar tute le bo-*tege, e luti andar su le mure; et che alcuno non parlasse, nè dicesse cossa alcuna ; e fece far cautamente ; e lui andò a star su uno turion, con una capa sopra la vesta e uno capelo in capo, per non esser cognosiuto, dove vete passar esso gran capetanio con tuti li capi e zente. Et era su le mure da persone 8000 in cercha, che niuno non parlò. El ditto capetanio vardò molto el fosso e mure di la cita, e maxime uno turion che lui fa fortilichar ; et li maistri tuta via lavorava etc. Di Otranto, di sier Fantin Maìipiero, go- 327 * vernador, di 13. Come mandò letere dii zeneral a la Signoria, aute di Corfù. Item, in questi dì è sta fato gran demostration di letitia in Lece, per vitoria hanno auta francesi in Calabria. Item, in quella matina zonze in porto monsignor fra’ James, capetanio di Franza, con 4 galic et 3 fuste, va a 1’ assedio di Galipoli ; eri matina passò, et ozi è ritornato per vento contrario; par voyno assediar Galipoli etiam per terra. El fo a visitar, oferendossi etc. Da Monopoli, di sier Lucha da dia’ Taia-piera, governador, di 15. Dii bisogno è di biave, e cussi Polignano e Molla, per la probilione fata per francesi, che biave, vino e altra sorte grassa non possa esser Irato di le terre lhoro per condur a li lochi nostri. Or il formento è monta a carlini 15 lo tumano, che saria il staro venitian lire 9, soldi 10. Da novo, spagnoli in Calabria vanno multiplicando a la zornata et farinosi forte; e sono stali a le mano con alcuni francesi e li hanno mal tratati, e spagnoli è rimasti superiori. Si dice a Napoli esser zonto G nave di Franza. Da poi disnar si redusse il principe et colegio tutto. Et prima, questa matina, fo balolà el fiol di Morelo di Spolili, era contestabele in Monfalcon, in loco dii padre. Poi ozi fonno ballota molti citadini di Cao d’Istria, per far uno scontro a la camera, e rimase Agustin di Tarsia, fo fiol di Jacomo, morite capetanio di le fantarie a Corfù, atento li meriti dii padre, licei fusse zovene etc. A dì 15 fevrer. In colegio. Vene sierDomenego Contenni, venuto podestà di Bergamo, et referì di la condition di la camera, qual è bona, e non vi è debitori. Disse di la limitatici), scansation e redution; poi disse di la terra, è picola, volta un mio con li borgi, zercha cinque; e, di le tre forteze, la citadela d’importanza pocho, ma ben la rocha e la eapella ; e si provedi, che non pono star quelli li custode. Disse dii borgo di Santo Antonio, lidelissimo, ma