io:> MCCCCCI, SETTEMBRE. toc cieda conira lui. Item, in questa terra zonsc uno compagno di le nostre galie, clic lo preso a Modon. Dice, in Constantinopoli à inleso, el turcho à ferma disposition di vegnir con l’armada a conquistar Veniexia, tamen bisogna habi grandissimo contrasto. E da saper, che tutti i signori, à induto el turco a romper guerra a’ vcniliani* juzto Bei judicio, sono exterminati e privati di soi stadi; e primo Lodovico Sforza, ducha di Milan, et il Cardinal Asca-nio, suo fratello, el signor Zuan Sforza di Pexaro, el re Fedrico di Napoli ; mancha el ducha di Ferara et uno altro polente. A dì 29. Per letere di Syo, di zugno, date a dì 30, di Zuan di Tabia, consolo nostro. Scrive cussi : beri qui zonse uno homo degno, partito el dì avanti de Metelino, et a dì 24 di Gallipoli, el qual dice à lassato a Metelino fuste sie, vene da Galipoli ; et aspe-ctavano altre quatro da Gallipoli ; et el flambulo de Melelino arma altre tre fuste, l’una de XX banchi, le qual tute insieme andcrano a dannizar, dove pora-. no. Et è zonto qui, a dì 18, lo ambasador de Syo. Partì da Constantinopoli a dì 12, e dice, à visto a la Porta del signor turco 1’ ambasador dii re Fedrico e quello di Valachia e di Rodi e di Poiana, al qual re di Poiana domanda el signor turcho tributo; et per 40* questo dito ambasador non era ancora spazato. Et il signor turco continue fa lavorar galie sotil et grosse da novo, e reconzar le vechie ; et X zorni è, che qui zonse uno schiavo da la Porta, con comandaménto a’ maonesi che ge provedano de pichi X milia, canevaze; et dice l’ambasador che '1 signor turco fa desfar le bombarde grosse et fa far arlcla-rie menor, da poter menar per tutto.-J/m, per turchi venuti de Satalia, et altri venuti de Bursia, ha-biamo, che Missit bassa ultimamente è stato a le may con caraman, fato fra lhoro grande occision, morto 400 janizari, tandem, non possendo resister, caraman è sta roto e scampalo con cavali 400. Et li populi sono sta messi a sacho, morto tutti, da 10 anni in suso ; et lhoro mojer e Boli, fati schiavi, venduti, ancor che siano musolmani, che li loro vescovi monderis gelo à concesso, perchè fono rebelli al suo signor. Et dubito assai, che questo anno futuro, se Dio non ge provede, questo drago farà de-smesiar tutti quelli che adesso non credono; prego Dio misereatur nostri. Et poy, per letere di Candia, di 15 lujo. dice Stefano de Tabia aver da Syo, de 11 dito, come, per uno gripo partito da Loredo a dì 4, hanno inteso da’ turchi, come le fuste 19 de Carnali sono sta prese per el magnifico generai; lui tamen scampò con uno brigantino. La qual nova poi eri fu confìrmada per via di Andre. Ih, Corfù, de 12 avosto, di sier Piero IJon, baylo et capetanio. Come, da poi partì el zeneral di Cerigo, è andato a la volta di Napoli, dove, se dice, à levato stratioti; ne altro di lui si sente. Et a la Valona se dice esstfr 300 janizari, per custodia di quella armada ; el provedador Zantani è a custodia de quella impresa con 5 in 6 galie et do barzoti. De • Carnali è sta ditto molte zanze; tamen, per letere di Venetia, si ha, lui è slato in mar di Lion ; et de lì a Corfù atendeno a farsi forli ; e lo stato di Reame è spazato. Et per letere, di sier Hironimo Bragadin, e. di sier Zuan Francesco, di 15 avosto, date in Otranto su le galie di Barbaria. Scrive, a dì 11, a mezo zorno, parlino di Liesna ; et a dì 14 sórseno in porto di Otranto. E de lì intese, che sier Polo Calbo, patron di la nave grossa, era a Colron, et à ’sediato tre corsari, che à piado la nave Soranza ; el qual è Chiavili con do altri corsari ; et à sfondrato quelle nava, e Colron sì comenzava a bombardar essa nave, et lui bombardava la terra, e butò zoso un pezo de muro; et à mandato a domandar so-corsso al provedador Zantani de do o ver 3 galie sotil, perchè lui non puoi con le barche di le nave rc-murchiar fuora de porto le nave. Item, si dice, per la via dii Zante, per un soldato di la Zefalonia, che Camalli era andato in Sardegna, et havea prese anime 1050, e poi andato in l’Arzipielago ; et che ’1 generai li havia dato la fuga e fato investir in terra e preso i navilij, e, messo le zurme in terra, fo a le man. Item...... Dii mexe di septemhrio. 50 A dì do. Per letere di Zenoa, di 25 avosto, et di 5, di Barbaria. Si ave, come Vitelozo Vitelli, per nome dii ducha Valentino, à preso Piombili; et il signor Jaeomo de Piano si era fuzito. Nel qual loco pocho avanti era stato Camalli, con 3 galie et Iti fuste, e fato gran danni, preso legni de’ zenoesi ; et poi si reduse a Tripoli, a far botino ; dove si dice è sua mojer, e per trovar le galie di Barbaria, le qual, di comandamento di la Signoria nostra, à sier Zuan Zantani, provedador nostro di l’armada, fato a rato in conserva la nave di sier Polo Calbo. In questa mafina, domino Accursio, orator di Pranza, fo in colejo a nontiar l’armata regia era partita di Napoli et andava in Levante, centra tur-