40 MCCCCCf, GIUGNO. 50 sperava poter recuperar Modon e Coron; e liora siamo privi di quel porto. 21 ' A dì 12. Per sier Piero Querini, podestà et capetanio in Cao d’Istria, fo mandato a li capi di X uno explorator, che confessò haver hi imeni qui, che li scrive tute cosse achade per zornata ; e lui le mandava a Schänder bassa in Bossina, che le ma fidava al signor turco. . Fu posto in pregadi 4 galie a Barato, et 5 in Alexandria, con muda per tufo novembrio; e quelle da Barato, incantade, non trovò patroni, perchè dubitavano vegnir vuoili in Alexandria. Fono incantade, la prima a sier Sa bastia n Contarmi, quondam sier Julio, per lire 83; sier Francesco Morexini, quondam sier Nicolò; ditto Pachagnoso, per lire 02 ; sier Jacomo Corner, quondam sierDonado, per lire 56; sier Piero Polani, di sier Jacomo, per lire 60; et sier Zuslo Guoro, quondam sier Pandolfo, per lire 68; e fu fato capetanio in Alexandria sier Marco Yenier, quondam sier Antonio. Da poi, a di 14 zu-gno, in pregadi fo riconzado lo incanto de Barato; che non dagino li ducati 50Ü a l’arsenal a sconto di so incanti; et a quelle fo obligado per uno anno tutte le lane di la Romania, pagano ducati 4 per mier a dite galie. E, incantade, l’ave la prima sier Francesco Gradenigo, di sier Bortolo, Bozuola, per lire 12, ducati 3 ; sier Fantin Querini, quondam sier An-zolo, per lire 16, ducati 8; et sier Zuan Baio, quondam sier Hironimo, per lire 17, ducati 1 ; et sier Zuan di Garzoni, di sier Marin, per lire 13, ducati 1. Fu fato poi il suo capetanio sier Piero BaxaJona, quondam sier Antonio. In questo tempo francesi luta via passavano per 3 vie per andar in Reame, et dimandoe el transito al papa. Ge rispose, li capetanij passasseno per Roma, el resto di le zente [«issi di fuora la terra, a zio non fazano danni. Et fin qui sono cavali 7000, pedoni 8000, capetanio monsignor di Obignì. Et venitiani erano in gran pensieri, visto lo exercito francese esser in Italia, e do potente armade esser per venir, zoè quella di Franza e di Spagna, per l’impresa dii Reame; el il nostro zeneral avia solwn 40galie et 4 nave. Et fo consultato di difender i luogi da mar pontra turchi, et dimandar auxilio a Franza mandi la so armata con la nostra. A dì 13. Fu fato avogador di comun nel ma- • zor conseio sier Piero Capelo, fo savio a terra ferma, quondam sier Zuan, procurator, di sier Luca Trun, fo synico in Levante, di baiote 56 ; et poi, a ili 24 ditto, esso sier Piero Capelo fo fato podestà a Brexa et aceptò; et podestà e capetanio in Cao I Diarii di M. Sanuto. — Tom. IV. d’Istria, sier Sabastian Zuslignan, è orator in llon-garia. Fo divulgato, turchi, a le marine di Epyro o ver la Valona fata adunation, erano per farsi Irnge-tar a Taranto, avanti che francesi zonsa nel regno ; e questo, per ajuto dii re Fedrico, qual li dimandoe soccorso. Etiam Colonesi sono in ajuto di dito re Fedrico con cavalli 2000; et fo ditto, re Fedrico con exercito volea venir a trovar francesi in campagna. Da Roma, per più letere di sier Mar in Zor-zi, el dotor, orator nostro. Come il papa voi se li dia tutti i danari fo dii Cardinal Zen, arzenti etc., dicendo si lamenterà a Maximiano, Franza, Spagna e tutti reali dii mondo, che la Signoria si fa licito ine-ter man su danari di la Chiesia; et che, de jure, erano di la Chiesia, perchè dillo Cardinal non avia potuto testar, cussi disponendo tute le leze canoni- 22 ce; et, non li dagando, leverà le cruciate, il jubileo e meterà interditi, che non ge sia administrato sacramenti. Si che sopra di zio lo fato gran consulti in pregadi per non haver guerra con turchi e con la Chiesia a un Irato, e fo scrito molte letere. A dì 14. Fu falò capetanio di 3 galie di Barbaria, in luogo di sier Alvise Soranzo, che per invali-tudine di la persona non poteva andar al viazo. E rimase sier Anzolo Malipiero, quondam sier Tho-maso, con condition debbi partir in termine di zorni 16. A dì 16 dito. Fu cotnenzado a far I’ obsequio funebre, de zorni 8 continui, al Cardinal Zen, in la chiesia di San Marco; presente il principe con la Signoria e il senato. Et fece la oratione funebre in soa laude sier Anzolo Cabriel, fo di sier Silvestro. Fu fato baldachin a mezo la chiesia, more romano; e vestito 130 con mantelli negri, eli’ è la sua fameia; et dato soldi 20, per uno, al dì, a quelli vegnivano ; e fo dato torzi 75 per scuola di batudi, e soldi 10 per uno a li batudi; etiam a luti i frati torzi el per congregato»; itetri 140 torzi di I... a’ marinari, stavano sopra i coradori dii baldachin. Esso Cardinal era sta portato da Padoa qui in una cassa, e posto in la chiesia nova di San Thodaro, dove è al presente; ma fu fato una cassa, è levata di la chiesia di San Zuminian, coperta di panno d’oro. Et è da saper, a torno la cassa erano 4 di la soa fameja con ventoli in mano, che feva vento al corpo, come'si usa in corte di Roma. E diti obsequij costò a la Signoria nostra ducali tre milia. Di Hongaria, di oratori nostri. Si bave, quel re aver vestito d’oro lo orator dii turco, datoli certi I danari e licenliato ; c con scorta l’à fato acoinpa- 4