- 102 - con sede a Prisrend, dai tre vescovati di Pulati, di Alessio con sede a Kalmeti e di Sappa con sede a Nenstrati, nonché dall’abate mitrato dei Mirditi, residente ad Oroshi. Ma fra tutte queste sette circoscrizioni non si comprende probabilmente una popolazione di più centomila fedeli amministrata da poche centinaja di sacerdoti secolari e di religiosi francescani ( I ). Gran parte di questo doppio clero e sopratutto il secondo era italiano di origine e di cultura, italiana la lingua del presbiterio ; tutto l’elemento direttivo si reclutava a Roma nel seminario della Congregazione di Propaganda Fide, ove per questo scopo pastorale si alimentarono i primi studii di grammatologia e di lessicologia albanese fin dal secolo XVII, fors’anche sin dalla fine del XVI. Il primo alfabeto albanese è nato colle prime opere in servizio della catechèsi cattolica. L’Austria pensò al profitto che avrebbe potuto trarre prendendo in sua mano questo clero e vi si accinse per mezzo di sussidii parrocchiali regolarmente pagati ai capi delle diocesi e colla riforma dell’educazione ecclesiastica, trasportata a Scutari e messa in mano ai gesuiti suoi sudditi. Questo accadeva nel 1852, tre anni cioè dopo la prima scossa avvisatrice d’Italia. In fondo, anche su questo terreno essa è venuta a raccoglier assai meno di quel che si riprometteva. I gesuiti austriaci non hanno potuto spiantare l’italiano, anzi l’hanno dovuto adottare come lingua d’insegnamento; è diminuito (1) 11 Jaray (p. 70 n.) assegna 30.000 anime all’arcivescovado di Scutari, 13.000 a quello di Durazzo, 16.000 ad Uskiib-Prisrend, 16.000 ad Oroshi, totale 75,000 anime; ma egli stesso insinua il dubbio che quest’ul-tima cifra debba venir raddoppiata. In realtà un aumento variabile dal 10 °/0 al 25 °/0 sarà molto probabile per tutti.