823 MCCCCCIIl, MARZO. 824 di Savoja, et do bore avanti zorno li comenzorno a dar la bataglia. Quelli di la terra se difesero fin al 3.° arsalto; ultimo loco i spagnoli introrno dentro, et presero tulli quelli homeni d’arme, et li suo’ arzieri, che d;t ogniun è afirmato che erano 150, in letere dii Cardinal non è expresso alcun numero, i qualli sono stati menali in Barleta, dove si dovea mandar ducati X milia per il suo riscato ; et ne la bataglia fu ferito ditto monsignor di la Peliza, et fato prexon di don Diego Mengoso. Item, come 4 galie dii gran maistro di Rodi, qual sono in favor di francesi, da 8 galie et 3 barze spagnole è sta afondate; e si dice el capetanio le disarmò e trate le robe fuori le bru-soe. Item, monsignor di Àiegra, e tutti li altri francesi erano in Napoli, andava in campo, minazando far vendeta ; et a Napoli è sta strida, chi voi comprar el stado del marchexe del Guasto, zoè Peschara, Nolla, et Tripalta, vadi a ritrovar el zeneral, che li farà ogni caulione neccessaria ; et che monsignor di Obignì è a la Mota Bogolina per asediarla, dove è * cavali 200 et fanti 400, e pativa di fame ; etimi stava atenlo per aver Monte Lione, eh’ è ben fornito di vi-tuarie; et che li principi per penuria erano reduti a li Ihoro siati ; et per francesi è stà mandato 200 cavali a Coregliano, dove è il ba'ron per absediarlo. Et in Termine è fanti 400 et cavali 200 spagnoli, che davano molestia a le terre circunvicine. Dii dito, di X. Come si atendeva a mandar monition in campo, et questo fa carestia in Roma ; et le zente si partiva di campo. Et non era 1000, tra homeni d’arme e fanti, soto Cere, l’altra parte di 10 exercito à ’ulo li castelli dii ducha di Gravina et etiam Nerula ; et auto Cere, si anderà a Brazano, lire t, sia suspesa l’impresa per uno mexe, ma crede 11 re li compieserà, maxime havendo auto la rota in Puia. Item, de li è nova de li sguizeri vieneno a Air guerra al re di Pranza sul milanese ; si dice sono etiam di la liga dii Bo. Dii ditto, di XI. Come è venuto nova da Fiorenza, il re averli scrito, ajuti Pandolfo Petruzi a in-trar in Siena. Item, per Roma non si poi andar per quelli di campo, qualli vanno facendo assa’ danni ; et in Campo di Fior à morto 8 francesi. Item, il ducha è li, va ogni dì a la caza, ma non si mostra, etiam vi dovea andar il papa, ma piovete. L’exer-cito so è capi di una banda don Michaleto, di l’altra Mirandola; quelli di Ceri si difendeno virilmente; et Frachasso e Antonio Maria è lì in Roma senza pelilo repulalione. Da poi disnar fo pregadi, per sier Bernardin Lo-redan, synico, per compir il caso di sier Troylo Ma- lipiero, fo luogo tenente in Cipri. Parlò sier Bernardin Loredan, et fo rimesso a doman a risponder a li avochati dii Malipiero, el qual era amalato a caxa, et veniva suo fradello, sier Piero, et nepoti, et sier Sabastian, fiol dii prefato sier Troylo. Le oposition è queste :.............. Et reduto li savij dii colegio a consultar, alditcno 370 li oratori padoani dii teritorió padoano, dolendossi di lo extimo contra la cità di Padoa. Era per padoani domino Gaspar Osato, doctor, et Alberto Tra-polin, oratori di quella comunità. Da Ravena, di 15, drizate a li capi di X. Come haveano auto letere dii conte di Soiano esser venuti 400 fanti per aver Majoli etc. Item, che lì a Ravena è li do fratelli, signori di Matelicha, solicitan-do la risposta, si voriano dar a la Signoria nostra ; e in la rocha di Matelicha sono do altri fratelli, perhò si risponda. Et consultato la malina tal materia, ter-minono, con li capi di X in colegio, non se impazar di Matelicha. Da Spalato, di 4. Come, inteso quelli citadini il inanellar dii suo arzivescovo in questa terra, dicendo aver privilegij de elezerlo, et cussi, convochati in chiesia numero......, proposeno do, videlicet il prothonotario Zane et missier Bertuzi Zorzi, qualli ballotati, il Zane ave 8 de sì et 51 di no, et il Zorzi 57 de sì et 2 di no ; et mandano oratori a la Signoria nostra. Noto, in le letere di Ravena se intese esser zonti in San Leo bombardieri, mandatoli per il duca di Urbin a Lactantio da Bergamo. Dii signor Bortolo d’Alviano, di 16, date qui, si ave una poliza. Come à aviso, Pandolfo Petruzi intrato scerete in Siena, et Zuan Paulo Ba-jon, mia 12 di Siena, ritrovarsi in uno loco nominato San Giminiato. A dì 17 marzo. In colegio. Non fo alcuna lete-ra, ma solum veneno li governadori, con li cai di X, per far certe provision secrete a li dacij, maxime quel dii vin. si fa assa’ contrabando. Vene 1’ oralor di Franza, dolendossi di certe parole veniva dillo contra il re suo in Rialto; et che si diceva, non saria la Sensa, che non si troverà un francese in Italia. Et a questo il principe disse era parole dii vulgo et non stimande, etiam di esso principe si diceva mal, perchè non si poi lenir. Vene l’orator di Spagna, dicendo non sapeva si ’1 doveva alegrar dii ben di amici o doler dii mal di colegali di questa illustrissima Signoria; e questo volse