m HCCCCCII, OTTOBRE. di la Pinza, corier, el qual fo retenuto in Franga, e toltoli le letere, che brano in zivra, et, poi fo lassato e da toli le letere. 11 sumario è questo ; et la prima è data a dì ultimo luio, a .... Comme, ea-valchando con il re, soa majestà li disse mal dii re di Pranza, e che li à roto la liga e preso soi navilij, unde è a la guerra. Poi li disse, semotis arbitris, voleva trataruna liga con il papa, lo imperador, il re di Ingaltera, la Signoria nostra et soe alteze, a con-servation di comuni stadi, e li disse: Scrive di questo presto a la Signoria ; et va sequendo etc. Pel ditto, di 16 avosto. Come Villa Marin era stato da lui. Dice va capetanio di l’armada, et va a Barzelona ; et don Consalvo Ilernandes resterà loco tenente di le regie alteze in le terre di Reame. Item, esso orator ricevete nostre letere, zercha le repre-saie fatte e li danni fati a le nave di Zaneto in Cicilia. Item, che voy comandar quelle alteze, che le nostre terre di Puia habino li soi privilegi], come par per la instrution ; et nomina certo Piero Martire. Fo esso orator dal re; e prima, di le ripresaie, su-spese prima per uno anno, poi per longo a mexi 18 ; e ordinò letere al suo capetanio in Puia zercha li privilegij; et manda le ditte letere autentiche. Item, domino Laurentio Suares, alias stato (pii orator, fo da lui; li disse, veniva orator a la Signoria nostra; va a Barzelona, passa a Piombili e tratarà materia contra Franza. Item, è nova esser sta retenuti navilij in Bretagna di spagnoli per francesi. Dii ditto, date a Cesare Augusta. Come il re lmvia posto nel conseio de lì do cosse: sia dato il juramento al principe, poi ajuto di zente contra Pranza. Quelli dii conseio hanno tolto rispeto etc. Item, lui à dà ducati 40 al corier dii suo. Da poi disnar fo pregadi, et vene le infraserite letere : Di Patvena, di sier Vincivera Zorzi, podestà, et. sier Francesco Venier, capetanio, do letere, di 28 et 29. Come el ducha Valentinos era stato a Cesena, andava a Rimano ; e le sue zente è disciolte; e le zente di do soi capi, alozate a uno castello, chiamato Santa Maria in San Zorzi, mia 15 loutan di Ferino, l’hanno sachizato; et alozuno a descritione in li castelli dii conte di San Lorenzo e dii conte Antonio di la Stazola. Le qual zente erano prima alozate a Chiesi e Monte Alboto, et è don Ilugo e don Michiel, con homeni d’arme 00. Item, Paulo e .lulio Orssini sono andati a Roma; et. el ducila Valentino è stalo a Ymola a piaceri fin hora, licentiato le zente sue; solimi fa 100 balestrieri per guarda di la soa persona. Da Bologna si ha, liaver licentiati li fanti, quali è venuti dal ducha et non li han voluti. Item, Filippo Albanese, condutier nostro, è li a Ravena, si duol non ha danari ; prega siali prò visto. Di Marin di Greci, da Chioza, andava, con uno maran, in Alexio, con maistranze. Comme, per fortuna, lui era su la fusta quasi si à roto; pe-rhò si provedi. Fo scrito a Chioza e provisto. Relatione di sier Domenego Trivixan, el cavalier, venuto orator in Franga. Compito di lezer le letere, erano sier Domenego Trivixan, el cavalier, e sier Hironimo Donado, do-tor, oratori venuti di Pranza, in pregadi; et el Trivixan, justa il consueto, andò a far la sua relatione. Gomme sono mandati, per congratularse con la regia majestà di l’aquisto dii Reame, et di le noze fale di la lìola nel fiol di l’arehiducha di Borgogna, et per tenir soa majestà ben hedifiehato, et esortarlo a Tarmar contra il turcho; et cussi fenno 1’ ofìcio ; e andò per ubedir, licet era podestà di Padoa, et il colega electo podestà a Cremona. Et cussi si congratulò con la chrislianissima majestà; et, quanto a lo armar, voleva la Signoria contribuissa a la spexa. E, inteso poi el partir di la nostra armada dii suo capetanio, monsignor di Ravastem, si dolse assai ; par-veli aver auto vergogna. Soa majestà è amico di la nostra Signoria e voi mantenir la liga. Di Maximiano teme, pur fa pocho cavedal, dice non è stabele, dice sì e no, e voi meterlo contra turchi, si ’1 porà; tien sguizari con lui per paura soa. De Engaltera, dice ben di quel re, e cussi dii re di Dacia, e si mandano oratori; di Spagna è in inimicitia grande; dii papa dice mal; de’ fiorentini li dà 120 milia ducati in anni tre, et soa majestà li hanno tolti in protetione, e mandoli in lhoro ajuto, contra Vitelozo, monsignor di la Trimola; de Siena à ducati 12 milia a l’anno, di Pandolfo Petruzi che la governa; di Mantoa, dà conduta al marchexe, per intertenirlo non si acordi con Maximiano; di Forara, el ducha vene da lui a Milan, e con lui tratò poche cosse da conto. Il re, nome Loys, à anni 40; di statura grande; è magro, ma è prosperoso; è sobrio, manza quasi di continuo lesso e costumaci amente, e si varda ; è avaro, è misero, è mal voluto; à gran piacer di falconi, da sep-tembrio comenza fin aprii, poi va a caze; non voi guerre; e niun non poi con lui, per esser stati il forzo di la corte con re Carlo. À sete capetanij di 100 lan-ze 1' uno, zoè tre duchi, videlicet el ducha di Bar-bon, el ducha di Savoia, el ducila Valentinos, fio dii