821 MCCCCCIII. MARZO. cardinali, Siena e Napoli, la qual si à comcter a sier Domenego Morexini, e sier Polo Barbo, procuratori. Veneno il conte Nicolò da Tolentino, di Aviano, e San Polo in Frinì, con la moglie, sorella di conli Brandolin di Val de Marino, et fò lezer una suplica-tion : atento suo avo, conte Nicolò, fo confalonier di la Cliiesia, capelanio di la liga e di la Signoria a la guerra, di hongari, e li rupe a la Mota, narra dii conte Cliristoforo, suo padre etc. ; et per ricompenso di certe possession havia' a Chiari, li fo dato A viano, San Polo e San Zorzi, e concesso a uno fiol bastardo 308* dii ditto il feudo, licet fuse zentil, et che fo dii 1452; e quando fonno investiti, havia 50 stera di formento di utilità, hora hanno assa’ sumnia speso molti danari etc.; per tanto, non havendose non do fiole, qual le voi maridar in zentilhomenini nostri, per tanto voria fusse concesso dito feudo a esse done, et che potesse darlo in dota etc. Et mandati fuora, fo consultato in colegio farli tal grafia, et si melerà la parte in pregadi, atento li meriti di soy. Vene el vicario di Spalato, stato dal ducha Zuan Corvino, qual lo trovò era andato dal conte palatino, so barba, qual è morto senza hcriedi ; à più di 50 castelli, el ducha li tuo’ e il re di Ilongaria li voi ; dubita sarà guerra. Item, il ducha à bon voler a far render el danno fato à tragurini ; promete più non si farà. Item, parlando dii ducha Valentino, fo dito da uno di soi, bisogna uno altro bastardo conira di lui a reprimerlo, quasi dicat esso ducha Zuan Corvino, fo bastardo di re Mathias. Item, la moglie, madona Beatrice, fia dii conte Bernardin di Frangipani, poi el ducha fo in Italia, non usa con lei. Item, è stato a Segna; e par el ducha lenti averla in contracambio di alcuni castelli, che darà al re ; e il conte Bernardin, suo stinsero, e il conte Anzolo di Frangipanni li sono contrarij ; et che qualcheuuo da Segna si voria dar più presto soto la Signoria nostra. Poi disse di Clissa, loco a presso a Spalato, solo il.re, qual è mal custodito, ruina etc., et perhò si à pratici) a lo redurlo sotto la Signoria nostra per via di acordo. Poi disse esser stato 3 mexi fuori, aver auto ducati 50 el il cavalo, et à speso più di ducati 24 dii suo. Et il principe lo laudò dicendo desse il conto, se li satisfarla ; et perchè dimandò unaletera al’orator a Roma, per qualche beneficio, etiam volse una al suo arziepiscopo, da cha’ Zane, noviter electo, perchè disse esser sta vicario dii vescovo passa e dover aver. Veneno do oratori novi di Cao d’Istria et il ve-cliio era qui, exponcndo la morte dii reverendo domino Jacomo Valaresso, perhò tuta la terra voriano per vescovo domino Nicolao di Tarsa, fo fradello di missier Jacomo, morto a Cori’ù, a’ servicij noslri, canonico di lì, et molto aceplo a tulli, qual à anni 08, è doctissimo, sla sul ducato di Savoia, el accumulalo assa’danari, per il che saria gran beneficio a quella terra. Et fo risposto, per il principe, esser sia scriplo a Roma per il Viaro, tamen hora il colegio voi* meter la parte in pregadi, atento his compiaser a quella comunità. Veneno sier Bortolo, sier Hironimo, sier Vetor Lipomano, olim dal banco, ai qual fo dato il salvo conduto. Era con lhoro sier Carlo Valier, sier Daniel Vendramin, lhoro cugnadoj sier Hironimo Qucrini, sier Nadalin Contarini, et uno fio di sier Lorenzo Zu-stignan. Parlò sier Hironimo e ringraciò dii salvo conduto, dicendo non aver rubato nè fato altro, pregando fusse conossuto tal calunnia ; et che el suo cavedal era slà rollato, dicendo molte parlicularità, lamentandossi di cai di creditori, qualli ha do per cento, maxime di presenti, eh’ è sier Pollo Conta-rini et sier Nicolò Vlasto (?) el sier Nicolò Donado, quondam sier Luca. Et le zoie, detono in fontego iu pegno per ducati 5000, è slà vendute ducali.....; uno colar, di qual cavava 40 ducati di fito, venduto per ducali 220; el monte nuovo dato a ducati 50 el contener, e il Irato non sa dove siano; li danari al sai, dii qual bon numero è dii 90, che si paga adesso, e li sta per ducali 12 milia, è slà butà via; il capello di zoje, valea ducali 4000, venduto ducati 1100; a Muran l’orto di la so caxa vendù per ducali 150, e cussi luto il resto; e uno diamante haveano, qual lhoro lo deteno, vendù per due iti —, che za (inolio l’à comprà li volse dar ducali 1200; sì che non hanno più 0. In spexe la soa facultà è eonsumada; videlicet in consoli più di ducati 2000 ; avochali, Murili Querini à ’liuto,ducali 200; in rtfazion di ori ducati 300 etc., pregando sia visto lo so raxon, e sier Antonio Trun, è ai consoli, per certa promessa. Or fo consultato de (urli provisione et elczer tre nola-bel citadiui etc.; et dato sacramento a tulli di lui materia. Da Roma, di l’orator, di 9. Come ha inleso, per via dii Cardinal di Napoli, quul à lelere di 5, di la rota à ’ufa francesi per spagnoli. 11 sumario è questo. Che volendo el vice re far vendeta di la novità, seguita questi /orni in Castellaneta, se parli di Callosa e andò a quella volla. Et essendo za dilongalo una bona zornala, cl gran capelanio di Spagna ussile di Barleta, a meza notle, con tutto il poter suo, sì de cavalli conio pedoni, et 3 canoni, et andoseno versso Rievo, dove era monsignor de la Peliza con la sua compagnia, cl etiam .la compagnia dii duca