715 Mcccccm, febbraio. 716 l’orator cesareo. Li disse, è slà manda in Spagna per le trieve per anni tre, e in questo interim si frateria la pace; e che il re di romani voleva dal roy si lassasse el signor Lodovico in libertà per 6 lige, con guarda, et aver cinque de li soi, come fo in li capitoli a Trento concluso. E il roy vuol i iioli dii signor Lodovico in le man ; e Maximiano non ge li vuol dar. * E il re voi el signor Lodovico renoncij l’action nel stato di Milan, e il re li dagi le investiture, le qual baie solum su danari; et il re dagi stato a Lodovico in Pranza ; e il re voi ajuto di zente dal roy di andar a incoronarsi. limi, di foraussiti di Milan........ Et che il re voi la pace, maxime per le nove dii Reame, et non le hanno vere; e monsignor di Aiegra à scrito, voria il Cardinal Roan fosse lì, e tutti sa ben dir in camera etc. 11 re à ordinato a molti no-beli, a mezo marzo siano a le frontiere di Perpignan, dove si voi trovar soa majestà. Dii ditto, di 26. De’ coloquij abuti con uno nontio dii Cardinal Ascanio, qual è do lige de lì, per la peste, che pur pizega assai. Zercha il vescoado di Cremona, disse non voria nulla contra il voler di la Signoria ; e conclude, si dieha il modo de darli la cautione di la intrata, che lui rel’uderia; et è stato in pralidia con molli nostri prelati etc. Dii dito, di 29. Come, ricevute nostre letere dii duca Valentino, voleva andar a campo a Pitiano, fo dal re; li comunichò la letera, diteli havia tolto Castello, solo il vescoa’ di Ravena. Soa majestà disse mal dii ducila, e che non voleva prometei'; pur in fin disse: E mato, si schavazerà il collo; vojo mante-gnir T alianza con la Signoria, e si ’1 farà movesta conira li luogi di la Signoria, ordinerò le mie zenle li sia contra e li basserò la testa; et in conclusimi usò bone et optime parole. Esso orator ringraziò la ma-jeslà sua di tal optima disposition. Dii dito, di 29. Come fo dal Cardinal Roan, qual li disse, il re è vostro amico ; e li parlò in conformità, Valentino non farà; poi disse, Pitiano è forte etc. Et par, che il re non habbi a gratia il conte di Pitiano, per quello fece a re Carlo, pur lo à laudato, per esser il primo capetanio de Italia. Itera, il Cardinal li disse mal dii Cardinal Orsino, qual fo da lui a Milan, poi andò a Roma a meter mal, perliò si à mal, è suo danno. Dii dito, di 30. Zercha cavalchadure li bisogna; e voria più danari al mexe, non poi star con sì pochi etc. Dii dito, dì 31. Come il re mostra desiderar la pace con Spagna, e maxime per le cosse fa Valentino. Item, per causa de Ysc-hia, dov’ è il marchese dii Guasto, si voi tenir per re Fedrico, nè darlo ad altri cha lui re propio, unde il re Fedrico è venuto da Lion, con gote e infermo, dal re, a justifìcarsi di tal cossa. Item, il re si judicha si partirà a dì 4 fe-vrer per Bergogna o ver verso Lion. Da Udene, dii luogo tenente, di 7. Come ha aviso da la comunità di Tohnezo, che passano as-sa’ alemani, a 20 et 30 al trato, et vano versso Trieste; et si dice è passati fin qui 12 volte cento; e manda dilla letera. De Cypro, di sier Nicolò di Prioli, hiogo 320 tenente e consieri, de dì 15 dezemhrio, date a Ni-chosia. Come è più zorni di progressi di Sophì non hanno scrito alcuna cossa, per non haver auto cosa certa, a bora, ritornati li soi messi, mandati a intender la verità di lo exercito sophino, e, ben che ordi-nasseno andasse in ditto campo, sono restati in Alep-po, per conscio di sier Andrea Morexini, che li afermò non esser più copie alcune ; e che si aspetava nova certa di la rota di le zente sophine, per messi a posta mandati per il signor di Aleppo. Ilebero nova, che Moratbe, signor primo de Tauris, al cui tolse el dominio el signor Sophis, con el favor po-pular havia recuperato el stato suo già perso, e ha-vea viloriosamente tolto la ferra a Sophis, unde fo causa de suscitar a novi tumulti, e a subita ribellione, a Cuin et Cbaracuin, signori di la Zimia, contra dito Sophis. I quali, dove prima erano favoriti, si fecero capitai nemici, et, preso le arme in mano, con tute le sue zenle, ad verso li sophini, azufata la pugna, da una parte e 1’ altra per zorni tre virilmente combaterono, in un locho silo tra Somachia e Cara-dai, in modo che fu fato grandissima strage, e morto assaissimi de ambi li exercili, et aliìn roto fu el campo dii signor Sophis, dii qual podio numero è campato. Dicono molti, che tengono esser l'ugito, alcuni morto iti bataglia, el signor Sophis. Et questo esser slato el miserabel et infilice fine di cussi victorioso et prosperoso exercito, el nome dii qual pocho avanti era summo terror e spavento a tu lo il Levante, per i degni successi soi, sì come sono certifichati etiam per letere dii prelato sier Andrea Morexini ; e mandano la copia. Copia de una letera, mandata al magistrato di Cypro per sier Andrea Morexini, de sier Batista, data in Aleppo. Narra de Sophì. Son certo, che ’1 sarà de admiratione a le magni-ficentie vostre el mio tanto dimorar in dar aviso a quelle de la materia che quelle intende; il che non