3G9 ucceccu, di Pizigalon, cornine quelli di là non voi si lievi da la nostra banda. Item, el marchexe di Mantoa passò de lì con 50 cavali e 12 mulli, va in Pranza ; dice voler esser per Nadal a Mantoa, et è ser-vitor di la Signoria. Porta con si la ymagine di uno suo iiol, servo di la Signoria nostra ; e à commesso a la marchesana, in ogni bisogno ricori a questa Signoria. Va in Pranza per far reverenti;! al re. Fu posto, per tutti, la mia letera, ilei notar di scriver al capetanio in Fiandra, aricordarli il pericolo e rimeterlo a lui, patroni e merchadanti. Et bave luto il conscio. Fu posto, per el principe, consieri, cai di 40 e tutti li savij, do decime al monte vecbio, una pagar per tutto il mexe, l’altra a oc-tubrio, con don di X per cento. Ave (i4 di no, 100 desi; et fu presa. Fu posto, per li consieri, me fauctore, la gratia di Marco Aldo, romano, fa stampar libri, opere e cosse e letere nove, niun non stampi per X anni etc. Ave luto il conseio. Fu posto, per el principe e lboro, dar una eaxa e barche a l’orator yspano, vieti in questa terra. Et fu presa. Fu posto la parte, me fauctore, per li savij, scriver a Verona, compij il ponte di le nave. Una di no, una non sincera. Fu posto, per li savij di terra ferma, una parte, che Manassi, capo di stratioti, habi ducati 8 al mexe a Brexa. Presa. Fu leto una parte, di far nave, opinion di sier Andrea Loredan, confusa ; et d’ acordo iudusiato. A dì 18 octubrio. In colegio, fo San Lucha, vene l’orator di Franza, e ditoli di la venuta di l’o-rator yspano, qual è zonto a Pizegaton, et è passà per il stato di Milan ; si dolse, dice voi scriver ozi in Franza, et la Signoria scrivi etimi lei. Dii vescovo Malombra, di Curzola, date, a Padoa. Comme vien di Eiemagna, dal legato Cardinal curzense, va a Roma ; à letere di credenza di Maximiano, et la mandò, che li à comesso exponi a la Signoria, tamen è di 4 avosto, date in Augusta. Fo ordinà per coleio, e mandato a dir a 1’ abate di San Zorzi Mazor, conzi la caxa, va in ruina. Fonilo alditi li avochati di Grimani, conira la parte voi meter li avogadori, dicendo non la poter meter ; et parlò domino Venerio. Li rispose sier llironiino Capello, avogador ; terminato per la Signoria meti la parte. 1 Vene sier Jacomo Badoer, venuto govcrnador 1 Diarii di M. Sanuto — Tom. IV. OTTOBRE. 370 di Monopoli, et referi, la terra far fuogi 1214, anime (Ì000, assa’ merli, voria esser uno castello. Biasma la citadela fu fata ; è una selva lì vicino con assa’ legni per l’arseual ; e Cisterniu, castello di la juridi-tion di Monopoli, è de imporlanlia; el a San Stefano morì quel Alexandro Caraffa, nemieho di la Signoria nostra, et suo nepote à levà le insegne ultimate di Franza. Item, a Monopoli questo anno è sta armà do galie, computa quella di Molla e Pulignan. in Monopoli el forzo è anzuini. Si ha de intra’ ducati tiOO. La compagnia di Biancon Corsso è bella ; voria, suo fiol succedesse in loco dii padre ; ma sono mal pagati. Lì è gran carestia di biave ; il regno è tuto francese, per li malli portamenti di spagnoli. Disse di do chiesie a presso le mure di la terra, sta mal; à fabrichà le mure e mostrò il desegno di la terra ; presentò li conti e uno resto di danari dii jubileo, zerclia lire 200 ; aricorda si fazi uno camerlengo de lì, e che l’inlrade di Molla e Pulignan vengi a quella camera ; et che quella doana è mal governata, una boleta, lata in una terra di Puia, basta per quelle terre ; e questo si feva al tempo dii re, perchè lutto era suo. Conclusive, aricorda il far una forteza ; si provedi a la doana ; 3.° a quelle compagnie. Lì è assa’ ogij, sono cinque torcoli ; la terra è abondante. Item, de le jumente, lauderia fusseno solimi 200 e non tante, sono numero...., è dii resto se meli a far mulli, e il trato di mulli si faria le spexe a le jumente. Item, dite jumente fanno gran danni a pos-session di citadini. Fo laudato dal principe, et vene con bona fama. Da Napoli, dii consolo, di 8. Gomme le cosse de’ francesi prosperaveno, le galie cinque, andono a Maralia, trovono barze di Spagna ; fonilo a le man. Item, li deputati di Napoli, di sezi, al roy non sono parliti ; e Salvador Zurlo, fo in Franza, a la corte, tornò, disse il re esser ben edifichato. La Calabria quasi tuta si tien per il roy, il principe di Rosano è amalo di populi. Item, li doaneri di Napoli volcano far novità a’ nostri ; lui fo da missier ,tulio, capo di la Somaria, qual perhò à parte in ditta doana. Item, è venuto uno verlcto di roy, si dice porta le trieve con Spagna ; et francesi voriano la nave zeuoese, è lì in porto, contra Spagna ; il patron recusa, e aver dato fidejussion a Zenoa non «fender spagnoli. Item, lui consolo amalato da le solite gote. Da Poma, di V orator, 4 letere, la prima di 9. Di la resolution di Orsini, voleano esser col papa, ma voleno il castello di Nepo, per pegno, e il ducheto, fio de madona Lugrecia. Se divulga per Roma, el ducha Valentino è stato lì incognito, la 24