535 Mcccccu, Gitstelo ; ¡1 signor Paulo è in Urbino e presto si leverà ; crede, che, fra San Marino, San Leo e la ro-cha di Maiolo, li lochi vicini di Valentino mal si po-trano riposar etc. Di Dionisio di Urbino, di 8, al conte di So-inno, date in Urbino. Par il duca, vedendosi aban-donato, sij acordà, per mezo di) signor Paulo e Vi-telozo, eh’ è lì con tuia la compagnia di Vitelozo; e il ducha si partirà subito, è amalato, abuto condi-tion honorevele. Da poi disnar fo gran conscio et coleio reduto vene ste letere : Da Milan dii secretario di X. Come il gran carneiier in senatu li havia ditto, dolendosi, che uno Zuan Galeazzo Visconte, lhoro ribello, era passato per la via di Castel Lion e venuto su quel dii re, per amazar una soa móglie, con zente etc., dicendo non è belle cosse; et etiam che a Brexa e altro si dava recapito a soi rebelli. Esso secretano scusò la Signoria. Item, a Pavia è zonti 2000 sguizari ; vano in Romagna a nome dii ducha Valentino, tra i qual ne son 100 di boni, el resto canaia; sono [tassati ila Verzeli. Item, à manda le letere in Pranza, per posta, di mis-sier Zuan Jacomo. Di Franza, di V or ai or, date a Lochyes, a dì 25. Come ricevete nostre letere, di X, in materia dii Cardinal Ascanio, et andò dal re a la messa, qual havia in man Fi capitoli di lo acordo lato tra Orssini e il ducha Valentino, che cussi è nominato in corte ducha di Romagna, e li lese a esso orator, dicendo le sue zente è sta causa di (ar tal acordo, cornute continuò soa majestà. Et tutta la corde si ride, che si poche zente habi fato tanta operation, e biasmano italiani; tamen il re aria voluto Urbin fusse restato in slado. E in li capitoli non si nomina il re, se non che il ducha promete contra quoseumque, excepto il christianissimo re. Item, il re aspela li sacri, justa il consueto; e che Rubertet ne voria do in spicilità, perchè vien presentato da lutti i signori dii mondo et maxime dal legato pontificio. Item, il re dimandò a esso orator di Sopiti, et quello era di novo. Li rispose non ha ver nulla di novo. Dii ditto, data ivi, a dì 27. Come, ricevute letere di 17, per le arme extrate senza saputa nostra, fo dal re, qual rimase satisfato, e dise nulla aver auto dal suo orator; et il re li disse esser satisfato, dicendo bone parole. Poi il re disse aver letere di Reame, di 5, come quelli da Trani dà favor a’ spagnoli ; e l’orator disse non era vero. Dii ditto, data ivi, a dì 2. Come il re era andato 7 lege lontan a soi piaceri, e li cavalchi a l’in- DICEMBRE. 53t» contro, per esser alozato uno mio lontan, per carestia di alozamenti, et replicò a soa majestà di le arme, qual è stà per ducati 654 ; et era commessi chi li ex-trasse a li avogadori, quali farano justicia. Or rimase satisfato, ringraciando la Signoria. Poi disse, che avia nova, do nave, Quaranta e Cordeliera, di soa majestà esser zonte in porto di Napoli, e non senza fortuna, et peritò rechiedeva porto e vituarie di le terre nostre di Pitia. E I’ orator rispose, che la Signoria lo compiacerla, per esser tutte le terre comune, per la bona amicitia è insieme. Poi il re li disse dii marchexe di Manloa, qual è con lui, e voria li-centia di ritornar, dicendo non la voler dar, perchè stagando de li el suo cervello sta in quiete. Item, il prothonotario Carazolo, qual è li per nome dii Cardinal Ascanio, eli’ è absente, li parlò cercha l’intrade di Cremona, e volea far la resolution, hessendo con-tenlo che uno zenthilomo nostro fusse episcopo e li renoncieria, e lui avesse la parte, detrate le spexe etc. El l’orator disse, era bon ad aspetar la venuta dii legato Cardinal Roan, qual poi le fesle sarà a la corte. Item, poi fo chiamà in castelo dal gran canzelier el maraschalcho di Giaè e monsignor di Buzaglia, qual, nomine rcrjis, li dimandò li porti de Tratte per li navilij pizoli, et quel ili Brandizo per le nave, pregando scrivesse a la Signoria, Da Mocho, di sier Nicolò di Prioli, caste-lan, di 9 dezembrio. Come, hessendo in quel castello aipestro, avisa di uovo, che à ’uto da uno, il re di romani havia prima ordinato far una dieta per do volle a Neustot, e fece saper a tutte le comunità, dove ne fu etiam di Trieste ; e per disturbo o altro rispeto molte comunità non mandorono, linde, non havendo elTecto, hora à hordinalo farla in Lubiana la dontenega avanti San Thomà, dove el farà intender, per suo’ oratori, la sua volontà. E crede sarà pocha pace tra soa majestà e il re di Hongaria; e questo poi conieclurar, perchè quelli ehrancij, soi subditi, qual solevano per il passato condur biave e altre merchantie verso l’Istria, e maxime al presente per aver bon precio, che saria in gran utilità e bon mercado de sali, sì che restano e puochi passano. Item, intende venir di la Pitia navilij grossi, e zonzer a la zornata in Trieste, cargi di ogij, mandole e altre merchadantie, e passar etiam altre mer-chadantie, zoè lenimenti, cuori, legnami lavoradi, e altre rnerze di fontego ; e li è stà dito, esser in porto da cercha navilij 12 grossi. Item, di le zente tedesche, si aspetava in Trieste, per passar in Pitia, fina hora 0 s’intende; hanno fato gran preparatimi, di biscoti e vituaria, ma ancora non è zonto alenilo ;