305 In questi zorui a Pavia do di caxa di Gonzaga, chiamati li signori di Novelara, quali sono zermani cusini, liessendo il redi Pranza lì, volsenoconibater insieme, e dimandò il campo in castello. Vi andò el marchese di Mantoa; combateno un podio, niun fo . toclii, et Conno seperati et fati pacifìchar insieme. Fo retenuto sier Zusto Guoro, fo patron in Alexandria, per liaver retenuti li danari a uno patron di la so galia, qual li dimandava, e lui el ferite; unde li avogadori preseno di retenirlo, ma poi fu absolto. ‘ A dì 26 avosto. 11 re di Franza introe in Zenoa con grandissimo honor, et presentato per ducali 8000 da’zenoesi. Era con soa majestà sierlBronimo Donado, dotor, perhò che a sier Bernardo Bembo, dolor et cavalier, podestà di Verona, li fo dato li-centia repatriasse in la soa pretura, qual a dì 28 dito zonse a Verona. Et sier Marco Dandolo, dotor et ea-valier, va in loco dii Donado, za era partilo di Ve-niexia, passò per Lignago e Mantoa e andò in Aste aspetar il re, qual, poi stato a Zenoa, in Aste veniva per ritornar in Franza. E, zonto lì, sier Ilironimo Donado si parti. 144 A la fin di questo mexe gionse a Veniexia uno orator dii re di Franza, nominato monsignor de Rius, qual era prelato; et vene a dimandar a la Signoria di nova liga et eonfederatione da esser fata tra il suo re et la Signoria nostra; et in Reame tra francesi e spagnoli erano in aperta guerra. Et per il principe li fo risposto, si conseierà con il senato e se li daria risposta. A dì 26 ditto. In pregadi, atento che sier Vi-cenzo Valier, ritornato provedador di lezente d’arme, havia relerito in coleio la condition di quelle et di le forteze, e corame si poteva far molte cassation, perhò fu posto, per li savij dii coleio, di far certe ca-sation di castelani e fanti in alcuni castelli, in padoa-na, vicentina et sul Polesene di Ruigo, che 0 importavano. Item, quelli guardiani di signori di Gypri nel castel di Padoa li sia smenuidi li salarij e altro ; e fu presa. Nel monasterio di le verzene, fato la consienlia a li avogadori et eximi nato alcuni, fo trovato, in dito monestier esserne di gravede, perhò per la Signoria fo mandato l’abate di Borgognoni, dicendo voleva venir dentro e far l’ofìcio commessoli. Or ditte monache li rispose, non voler per niun modo venisse, perchè erano sotoposte so!uni al serenissimo principe. Nolo, in questo mexe sier Michiel Foscari, quondam sier Filippo, procurator, fece uno marcha’ di rami, per ducati 40 milia, a ducali 3ti el mier; li dà 1 Diariì di M. Sanuto. — Tom. IV. oOtì il pi per, a ducali 100 il cargo, per ducati 25 milia, il resto al ritorno di le galie. Di mar, dii zeneral, niun aviso si liavea ; adeo molti si miravegliava, dove fusse andato. Era lelere di Candia e Cypro e nulla diceva dii zeneral. In questo mexe, et fo a dì X, vene a Verona uno fiol fo dii signor di Chamarin, al qual Valentino havia tolto il stato, et partì per andar a trovar ¡1 re ili romani. Etìam vene a star in veronese il conte Zuau Francesco di la Mirandola, poi che lassò il stalo al conte Lodovico, so fradelo. Et, perchè l’era venuto a Venecia l’orator di Franza, a far nove petizione e di gran importantia, fo posto parte in pregadi, di elezer tre savij dii conscio ordinarij, quali si eleze il septembrio, et debino intrar de presenti. Et cussi elexeno sier Polo Barbo, procurator, sier Marco Sanudo et sier Marco Antonio Morexini, el cavalier, stati altre volte, el caze-teno nssa’ con tilolo, et inirono in coleio. E non voglio restar di scriver, come in sena tu fu preso di risponder a ditto oralor : la Signoria era in bona liga con la christianissima majestà e altri signori e non bisognava far nova liga. El principe li usò alcune parole et poi si partì. In questo mexe di avosto, a dì 1G, per sier Ilironimo Capello, l’avogador di commi, fo publichà in gran conscio, aver piedà in quarantia criminal e processo contra sier Zuan Soranzo, quondam sier Nicolò, quondam sier Vetor, cavalier, procurator, era a la justicia nova, in vita, aver tolto e convertito in suo uso di la cassa ducati 400, e perhò el sia cazuto a la leze di furanti etc. ; e fu preso e posto in prexon. E da qui indriedo, per diliberalion dii conseio di X, fu preso, non far più a ditto oiìcio in vita, ma justa il consueto. Non voglio restar di scriver, cornine in questo tempo il re di Franza era a Milan, come ho scripto di sopra. Et eravi 8 cardinali con lui, videlicet in Milan, zoè el Cardinal' San Piero in Vincula, San Zorzi, Orssini, San Severin, de Libret, quel di Bologna, savogin, Como, Triuzi et Roan. A dì 28. Fo posto, per i consieri, che sier Francesco Marzello, podestà di Chioza, uno di tre judici electo, per il conseio di pregadi, sora le diferentie dii bancho di......, qua! per esser podestà non poi ju- dichar; perhò sia preso, che ’I possi etiam sentar e aldir e judichar, ut in parte. Ave 21 (i di no, 370 di sì. Fu presa. Dii mexe di septembrio 1502. A dì primo. Zonse la galia sotil con sier Piero Landò, patron a l’arsenal, qual conduse a Segna la • 20 MCCCCC1I, SETTEMBRE.