.443 MCCGCCII, NOVEMBRE. paeilìrhato ; e di acordo 0 si dice. Iteni, per uno messo vieti di' Cesena, che eri gionse cercha 200 spagnoli lì, dicevano esser parliti di Fano; andano a trovar Valentino, li desse danari ; erano mal di arme e vestimenti. Et eri di note ivi fo mulliplichate le guardie; et è dentro 1500 fanti tra la rocha, la murada e la terra ; e tuta nocte si cavalcha a torno la terra. Questo procede per esser fama, lì in Ra-vena è il signor Pandolfo et lo Ordelaffo, licet non sia .vero. Item, quelli di San Marino, domenega, corsetto e sachizò do casteluzo di (juel teritorio di Rimano, zi uè Passiano et San Savino etc. De Ymo-la 0 hanno. Da poi disnar fo conscio di X, et li savij se re-duseno. 203' Da Cataro, di sier Sabastian Contarmi, retor e provedador, di 5 et 7. Di le cosse de li ; ma nulla da conto, peritò non fo lede. Noto, in questa matina Vene nova, che a Damasco sier Piero Balbi, el cavalier, consolo nostro era inanellato di questa vita. Et con le galie è andato il successdr suo sier Bortolo Contarmi. Et ozi tute le galie di Barino; resta a partir quelle di Alexandria. A dì XIII novembrio, domenega. In colegio. Veneno el legato del papa et il legato Pexaro> stato in armadi. 11 principe li andò contra fin al tribunal; et, sentati a presso, il Pexaro disse, era stato con X galie in arntada ; di le operation non achadeva ; et la serenità dii nostro signor li commesse, dovesse esser a ubedientia dii zeneral; et cussi avia fato. Bora è ritornato; starà qualche dì qui, poi anderà a Roma, per Nadal. El principe laudò le operation sue, dicendo. Si ’1 papa, con armar X galie, à fato bona opera, che saria, si li altri principi chrisliani, per benilicio di la religion ebristiana, facesse il suo dovert Vene l’oralor di Pranza, qual volse esser aldito • con li capi di X, peritò non so quello volse, peritò non scrivo. IH Verona, di rectori, di XI. Dii zonzer lì a l’hostaria do domino Laurenlio Suares, oralo.r yspa-ìio. Lo andono a visitar ; poi li dimandò, scrivesse in Sicilia per la trata, juxta le lelcre li fo scrito. Rispose, zonlo qui faria quello volesse la Signoria nostra. Di lìorna, di V orator, di 0, 7, 8. Come di la pace non s’intende il fermo; Trozo non è ritornato. Item, Marco Antonio Colona’et Paulo Yargara è ussiti di castelli dii prel'elo, con 500 cavali, per venir versso Roma. Il papa dubita; età mandalo el dispoti ili 1’ Arta, con 200 cavali lizieri, a li potili; et li 100 Immetti d’arme, fati soto il principe di Squilazi, si stano ; hanno auto danari; et il papa dubita di Piombiti. Item, il papa non si tien ben satisfato dii ducha di Ferara, che non li manda ajuto; et il Cardinal suo fìol non è cussi ben visto come prima; et à ’uto una letera, di man dii ducha, vengi a Ferara. Esso Cardinal li à risposo, et mandato uno maistro di caxa . a Ferara in pressa. Item, fo dal pupa ; scrive colo-quij abuti insieme; et à visto le bone opere di la Signoria; concludendo, si voria-strenzer insieme, replicando assai, perchè, senza il favor di la Signoria, il ducha non poi durar. Et li disse, il ducha veria in campo con 800 homeni d’arme ; et 450 ne ha mandato il roy. Et ha, il ducha di Urbin fa ruinar le fortezze, per poter esser admesso in ogni tempo da li populi; et à inteso voi fuzer a Veniexia; prega la Signoria non lo acopti, ma lo lassi andar a Mantoa da suo cugnato. Poi li dimandò, si la Signoria havia fato liga con Spagna, dicendo era sta publichata in Spagna ; l’orator li afermò di no; e lui fè mostrar letere di uno suo zanzes, avia tal avisi di Spagna. Il papa disse: A tempo di guerra con busie si governa. Item, el Cardinal Salerno renonciò la legation di la Marcita; il papa manda in suo loco el Cardinal Farnese, per potersi servir di soi parenti al bisogno; et 204 il'cardinal arborense, va legato a Perosa, e gli altri deputati legati si partono. Di Reame si dice, ha ’uto la rocha di Bitonte; e doman, a di 9, si aspela il Cardinal San SeVerin, e dia intrar honoratamente. Di Hongaria, di oratori, date a Buda, 4 letere, molto longe, in cifra, venute eri, et ozi lete, et è de dì 25, 28, 30 sepie mòrto et 2 octu-brio. 11 sumario è questo. Fono in conscio dii re, et nomina chi fu, e diseno la materia di la pace; e la Signoria voler dar, vivente turco, tempore pacis ducati 30 milia al re, e in guerra 100 milia; e qui fo assa’ parole, tandem si contentano per li honori fati a la raina, ma non voleno esser obligati a tenir cavali per il Friol; e voleno mandar il nontio, si expedirà a dì 3 al turco, a dir mandi il suo, poil’o-rator dii re anderà a Conslantinopoli, et insieme col secretano nostro concluderà. Item, voria la paga pasata, etiam quella a venir, comenza a dì 13 zener, di ducati 33 milia; et li oratori risposeno, darli prò rata. Item, il re disse voler comuniehar la pace col legalo, ma non il tutto, et cussi fece; tandem il nontio non è partito. Da poi disnar, fo gran conscio ; e fo posto una parte, per li consieri, che al colegio di le biave, li presonieri sia anciani ; fo presa,