mcccccii, settembre. 316 h ferii le di freze, e mollo baludo ili saxi; non harà poriió mal. E stà lento etiam sior Francesco Pa-sqnaligo, patron dii barzoto, di uno saxo sopra la gatia, sta ben; e sier Zuan Moro, soracomito, di una freza nel brazo destro; non harà mal; e Alvise da Castron, soracomito di Verona, in una gamba, di uno saxo; sta bene. È stà feriti molti altri homeni, tra i qual el mio armiraio, di una freza in boeha; starà bene; è stà morti e guasti da bombarde alcuni. Item, erano di li 9 fuste grosse, con le qual questi cani facevano gran mal a li nostri ; e questa terra 149 teniva obsessa la Cefalonia, el Zante e Corfù con ditte fuste. Hora tutti li gripi potrà navegar, che prima non potevano, perchè qui a Santa Maura era recluto di tutti li ladri; e sarà uno travo ne 1’ ochio al turcho, che mai si lenirà seguro di l’Aria. Ma si voria meter valenti homeni a custodia e stratioli, perchè di qui, versso 1’ Aria e Lepanto, sarà in gran travaio; ma bisogna restaurarla, calzina non mancha, perchè è fate alcune calchare; sì che, conclude, in zorni'7 si ha expedito di tal impresa. Lauda iterimi il capetanio di Franza Prejam, li do provedadori di l’arinada, li sopracomiti tutti, el eomissario apostolico, pur di cha’ da Pexaro, e li dalmatini, veronesi, corina li e puiesi sopracomiti, li patroni di le barze; e che il eomissario apostolico à lato il dover con le sue bombarde-contra turchi. Lauda Jacomelo da Novello e Marco da Valle, contestabili, qual Jaco-mcto è con provisionati circha 80, Marco 26, e più non ha potuto levar da Corlu, e Marco è ferito di una freza. À scrito a Corfù li mandi le maistranze tutte sono de lì, perchè voi fabricar el castelo di .Santa Maura. Item, non poi scriver el numero di turchi prosi, tra janizari et asapi, donne o puti, tutti distribuiti per le galie; sopra la sua galia è, Ira janizari e asapi, 95, olirà li capi dii castello con li sui lameglij. In la terra era da 500 turchi da fati, dei qual ne sono morti da bombardo almaneho i do terzi. Item, ricomanda el portador, che porta tal lelere e bona nuova. Di Marco llizo, secretano dii generai, ridi do ¡etere, seri te a soi fra,deli, date a Santa Maura,, a dì 30 avosto. Il sumario è questo, di la prima, e l’altra è di 4 septembrio. Come haveano preso la terra di Santa Maura, dila Leticate, con grandissimo honor. Di la qual si doveria far qualche dimostratici) di leticia, per conforto di lutti, e per meritar cussi questa dificilima impresa, perché la terra era fortissima da ogni canto, et haveano da driedo più di 800 cavali turchi, solo il llambulo di Valona. El qual, a di 29 da maiina, tuli corse per el lago, che per altra via non potevano venir, fino a tediar li nostri ripari, et li nostri li aspetorono arditamente, non ostante, che etiam li turchi di la terra ussis-seno fuora in quel medemo tempo, et hora. Tandem da li nostri tonno rebatuti dentro la terra, insieme con molti di nostri, che ne dete la vitoria ; e li turchi a cavalo have streta da le bombarde di le 149* galie e di repari, che 100 romaseno desiosi nel lago con li soi cavali, in modo, che, impauriti, se partirono. E nostri par, non stima più turchi; e quelli di la terra li amatava con le bandiere, che dovesseno ritornar, ma non tornono, perchè assa’ erano feriti da nostre freze. Vedendo quelli di la terra abando-nati dii socorsso, a dì 30, in Christi nomine,, se reseno; e, avanti che se venisse ad altro parlamento, li nostri introno dentro, e sachizorono la terra, con grandissimo pericolo che turchi non coreseno; tandem se l'eze ogni poder, clic li colomeli steseno a lo sue poste con le sue zerite. E li turchi a cavalo, vedendo le nostre bandiere su li muri di la terra, si inesseno in confusion e parlino; etiam si tiroe driedo le artilarie, che haveano menato con si, per bombardar el nostro campo. Li qual turchi corseno a uno pezo de riparo, fato per el comito nostro, Piero Gaio, qual è slà quello ne ha salvato; et esso comito era a quella posta, e con lhoro turchi combateno a lanza per lanza; e merita gran laude; et il zeneral ha ’uto grandissimo contento dii suo ben operar. Hora, che Santa Maura è di la Signoria, Corfù, Zante e Zcfalonia à asegurato, perchè non se adùnerano più fuste a dannizar; queste isole. E hanno trovato qui nuove fuste grosse, le qual al primo zorno tol-seno, che fevano gran danno, e hanno in le man li axappi che le governavano. Non scrive el numero di turchi presi, ma se fa ogni provision de trovarli luti ; in la galia dii zeneral è, tra asapi e janizari, 95, olirà li capi eie.; è da pensar, quel dia esser in le altre galie. Ma bisogna forlifichar dillo castelo; di qui è calzine e piere preparate, che turchi voleano far repari, licei fusse fortissima, l’è la chiave de tute queste parte. Lauda la galia dii zeneral e dii provedador Zantani, che con le artilarie à fato più becharia di turchi, cha quasi lo bombarde di campo; e li turchi l’hano afirinato. Erano da 500 in 600 turchi nel castello. Tutti diceva era debile impresa, ma è più forte il castelo, cha quello di la Zefalonia, che è in monte, e questo in piano. Item, spazano questa fusta, patron Hironimo Muschatello, fratello dii noslro armiraio, con el qual vieti un servidordil zeneral, nome Belili. Item, questa note passata vene grandissimo (eremolo, elio ne feze gran paura; e *