813 MOCCCCIII, MARZO. 814 lbrri, volumus, et dieta auetoritale decernimus, quod illarum transumptis, manu unius vel duorum publicorum aotariorum subseriplis, ea prorsum fi-des indubia adhibeatur, quse prasentibus adhibere-tur, si essent exibitae vel ostensoe. Datimi Romae apud Sanctum Pelrum sub annu- lo piscatoris, die 4 februarii 1502, pontificatus nostri anno X.° IIadrianus. 3G5 A dì XIII marzo. In colegio. Vene l’orator yspano e dimandò di novo, e si la Signoria haveva auto di !a rota data in Puia a’ francesi ; li fo ditto di no. Poi ricomandò certa causa dii Cardinal Siena e Napoli, per aver auto letere di ditti cardinali da Roma ; dito si farà. Poi voleva clic Àrames, spa-gnol, provisionato nostro a Padoa, qual ha in pegno per ducati 90, sia servito e si tegni di la sua provi-sion. Et a questo li fo ditto non ne pareva di far. Veneno li provedadori sopra la camera d’im-prcstidi, sier Piero Barbo et sier Piero Badoer, volendo cassar molte spexe superflue al dazio dii vin ; e voi vene sier Lucha Àrian, à il dazio dii vin, et disse era in danno dii dazio, mule fo rimesse, et maxime certi cavalari a Trevixo e Mestre. Veneno quelli, che eri, fo la 2.“ domenega di Quaresema, vadagnò il palio a Lio di l’archo, et li fo tochà la man, de more. Da 1 ¡.avena, di XI, hore 24. Come, per uno vilam, venuto de lì, dii teritorio di Cesena, et referì a boeha, da parte dii conte di Sojano, come uno messo za tre dì fo preso nel ritorno, et era stà liberalo ; e un di questi zorni quelli di San Leo portono farina ne la rocha di Majoli ete. Dimandano essi re-clori paje ; et il capetanio di le fantaric à pur sangue di naso, che non li calla, e per questo è restati di andar a Zervia. Et in quella sera il signor Zuan Maria di Camarino, col compagno, montano in barella pizola a 4 remi per venir a Venecia. Da Ruigo, di sier Zuan Paulo Gradenigo, podestà e capetanio, dì 12. Come à nova de lì, che sguizari hanno auto Como, e non fo vero. Da Milan, dii secretano, di 9. Come quelli signori francesi dicono non saper li movimenti di sguizari, dove causano, o si hè li tre cantoni tien Beliiizona o altri, e hanno tamen fato bone provi-sion. E1 baly del Degiun scrive di Como, quelli cantoni di Beliiizona 0 fano ; il gran maistro, è a Galera’ con le zente, scrive che altri 8 cantoni è insieme, e danno 2000 sguizari per uno, e vi hè 400 cavali di borgognoni e le terre franche li njulano; et le zente francese, sono a Calerà et....., dicono haver dii 7 in 8 (sic) fanti noviter fati, ma ben con elTecto sono 4000. E sguizari è in bordine con vituarie e ar-tilarie; e si dice si moveno a requisition di reali di Spagna e de l’imperador ; et francesi hanno far le spianate et ponti su Tesino, in caso che di qua [»ossi no ritornar c salvarsi, ma più dubitano di foraussili di Milan. Di Pranza, di l’orator nostro, date, a Bles, a dì 23, in zifra. Conte il nontio dii re, stato a Rome per le cosse di Zuan Zordan, avanti lo expe-dir ili Zanoto, verlcto, è ritornato. Dice il ducha voler ubedir il re e non molestar Zuan Zordan, si ben il papa lo astrenzesse a farlo; et par il Cardinal dicesse a Arles, il ducha non dia far contra i ricomandati e confederali dii re : Forssi il papa crede, per avermi dà la legation di Pranza, poter (ar quello li 3G5 * par ? ex nunc la retudo ; spero, mediante el mio re, poter far senza tal legation. Item, che il re aspeta intender la partita di l’archiducha di Perpignan e poi si partirà per Lion, licet sia alquanto indespo-sto, e forsi non si moverà, per esser conseià cussi da li medici. Dii ditto, di 26. Come il re à ’uto nova, l’archiducha esser intra in la Pranza, pur à gote a una gamba e mal di maroele, eh’ è insolite venir a soa majestà ; poi è gran Credi, il fiume agiazato praiter consuetum, perhò soa majestà non si moverà ; era in pensier avisar l’archiducha venisse fin lì a Bles, ma poi 0 à voluto di ciò dirli, sì perchè el slongeria assa’ la via, come per altro, Item, manda zente a le frontiere di Spagna, e à fato comandamento, a li' zentilhomeni e pensionarij tutti deputati, debino per dì 15 marzo esser a’ ditti confini ; e questo, perchè dubita che Spagna, passado che sia l’archiduca, non rompino. Item, è venuto d vescovo di Sans, stata fin bora orator a’ sguizari, riporta bona intelligcntia con Ihoro e il re, e promete dar bon numero a’ bisogni di soa majestà, tamen à costà danari al roy. Item, le letere di 13 recepule, le exequirà ; à bon propositi, come sempre à fato za 8 mexi in tal lcga-tione. Item, suspese l’andata dii marchexe di Man-toa, e di le zente, in Toschana, a fin di veder lo exito di Pandolfo Petruzi, e si l’intrerà in Siena. Dii ditto, di primo, tenuta fin 3. Come era venuto uno nontio di Zuan Zordan, a dolersi di quello li fa il papa ; et il re lo à rimandà indrio, e per le poste à scrito a Milan, al gran maistro, li mandi le zente al bisogno ; e clic digi al papa non fazi movesta, perchè non sarà seguro in Castel Santo Anzolo. E à scrito al -cugnato dii duca Valentino,