254* * 501 Dì Piero di Bibiena, avi si à di Roma, di 13 et 14, drizate al conte di Pitiano. il surnario è questo. Come il papa promete dar al signor di Cha-marin ducati óOOOdeintrata, et a Urbin ducati (¡000; et recuperato Chamarin, sarà Valentino contra Orsino e l’impresa di Sinigaia ; e le zente anderano in Reame, dove è gran carestia; par in campo di francesi vai 14 carlini il tumulo; e a Napoli è gran carestia; et a di XI sequite in Napoli novità, e si levò a rumor, perchè francesi volevano 5000 ducati, e quelli diceano, caxa di Ragona non usava aver dinari, si non impegnava el suo. Item, il marchese dii Guasto, è a Yschia, la tien per re Federico; e li hanno cridà la guerra a dosso. Item, dice di Cosenza ; e la nova di la rota data per spagnoli a’ francesi a Manferdonia. Et in conscio di X vene do letere di Ravena, vi-dèlicet il sumario sarà scripto qui avanti. Et per il coleio fo manda a Ravena il cornilo Zuan Maria, in-zegner, et 8 bombardieri, videlicet 4 a Ravena e Zervia, et 4 a Brandizo; et a Mathio da Zara, vadi a Brandizo con 100 provisionati, e mandati li danari a Sibinicho, acciò si lievi. La qual provision fu fato perii capi X, utpatet. A dì XXIII dezembrio. In colegio. Vene l’o-rator di Franza, et disse come la Signoria non dubitasse, che il ducha Valentino, con le zente dii roy, facesse movesta ni a Ravena e Zervia ; e pregò la Signoria, scrivesse a 1’ orator nostro in Franza, per la purgation di le cosse oposte, di le vituarie date di Trani a Barleta. Da Ferara, dii vicedomino, di 20. Come eri sera arivò, 3 mia lontan di Ferara, 18 burchij con fanti 1500; e si dice ne verà fino a 4000, soto el baly dii Degiun. quali dipredano e vastano, dove vanno ; e il ducha à mandà li soi balestrieri verso Arzenta e artilarie. Item, manda capitoli di letere abuti di Bologna, di 18, come di Carlo Grato, fo dito esser morto a Roma, 0 era ; et Valentino è stato da Cesena a Ymola incognito a veder passar li fanti; et à dimaudà le zente d’ arme e li cavali lizieri a Bologna, sono ubligali, e dice per Reame no; et il papa vi manda fanti. Da Ravena, venute eri sera nel conscio dì X, di 20, hore 19. Come, per messi di Cesena, hanno eri esser slà condute ivi do colubrine, con 10 cara di balote di ferro, trate di Forlì e Ymola; e si prepara bon numero di fanti per andar a sachi-zar altri castelli di l’arzivescova’ di Ravena, qual dimanda ajuto a la Signoria nostra ; et don Micbiel è partito di Cesena et va a Pexaro e Fano, per dar da- I Diarii di M. Sanuto. — Tom. IV. 562 nari a li soldati ; et eri missier Remiro dovea zonzer in Cesena, et è za partito di Pexaro ; et ¡1 duca è pur in Cesena. Item, è venuti lì a Ravena messi di la comunità di Todorano, con letere credential; dicono, quel loco haver auto tre bataglie e datoli il guasto, perhò si voriano dar a la Signoria nostra ; e cussi è voler di ditto arcivescovo; Ihoro li hanno licen-<¡ali eie. De li diti, date a hore 3 di note, a dì dito. Come hanno avisi, olirà l’artelarie scrisse, etiam ' esser stà conduti a Cesena altri X canoni, e si aspeta de li altri. Tutte le zente è firmate in Cesena e a li confini; et li giazi sono, ch’è mal per Ravena e Zervia, perhò hanno bisogno di bombardieri, ne hanno 4 et do hanno mandati a Zervia, perchè per il giazo vi si poi hora acampar a torno. Item, la cità di Ravena à gran circuito; e di quel populo, hanno fato la descritione, non si averà da G00 horneni da fati ; et il ducha ha 800 lanze et 8000 fanti su quel di Cesena senza le paesane; el per francesi e spagnoli vieti usate slranie parole minatorie; et è stà dato danari in questi zorni a le fantarie; et si aspeta lì 2000 guasconi. Noto, eri in coleio fo terminà, per la Signoria, che niun trombeti vadi a sonar, quando vien alcun ambasador o altri in questa cità nostra, se prima non sarano andati a sonar li trombeti dii serenissimo principe. Da poi disnar, fo pregadi, et vene le infrascripte 255 letere: Di Cao d’Istria, di sier Piero Marcelo, pro-vedador, di 20. Come à saputo certo, li navilij, venuti a Trieste a levar li fanti, sono stà licentiati, e ritornano ditti fanti indrio etc. Et dita lelera fo mandà a mostrar a 1’ orator di Franza, qual li piaque, e scrisse una letera al principe, aver parlato con uno cavalicr jerosolimitano, dice a dì 25 octubrio fo visto tre galie con missier Zacaria Dolfin, voi dir di Freschi, andava al turcho con presenti di ducati 36 mi-lia etc., e perhò advisava questo. Da Fiorenza, fo leto uno capitolo, in coleio, serito a Mathio Cini, di 18. Come Valentino fa queste zente per far paura a Vitelozo per aver la persona à Valentino (sic) dii ducha di Urbin in le man, e poi l’impresa di Chamarin. Item, pisani hanno fato do oratori, uno al re di Franza, l’altro a la Signoria. Item, la praticha col papa si strenze etc. Di Eiemagna, di sier Zacaria Contarmi, el cavalier, orator, date Augusta, a dì 6. Come il re mandò per lui e per l’orator yspano, ma, inteso il suo sucessor veniva, volse aspetarlo. 36 MCCCCC1I, DICEMBRE.