209 * 597 mccccciu, Fono loto le parte ili trovar danari e ili oticij; et tulli li ordeni ile li savij paiiouo cottegialiter. Da poi ilisnar fo pregadi, et vene lelere dii conte di Traù, veehie, zercha mostre eie., e dii capela-nio dii colio di 22, zercha aver danari per quelle zurme, à gran di bisogno eie. Da liavena, di 7. 0 hanno di novo. Le aque, per le pioze, 11 intorno fato gran dano, rolo per lutto, ruinà li molini e te. ; si che atendeno a far provisione etc. Fu posto, per tutti i savij, le 4 decime, sono a li governadori, possi scontar con il primo dii monte novo,' di marzo, e monte vechio, che si paga ; et le tanse si restituisse fino a dì 20 di questo, e pasato vadi a le cantinelle, e si scuodi con le pene. Ave tuto il conscio. Fu posto, per el serenissimo e tuto il colegio, continuar ancora l’interzar li dacij, fin parerà al conscio, non pasando perhò mexi (J senza expressa licentia dii conseio. Ave tutto il conseio. Fu posto, per lhoro savij, li zudei pagi le decime dieno per tutto il mexe, ali ter pagi per cento. Ave tuto il conseio. Fu posto, per li ditti, certa parie, chi à molini, folli etc. si dagi in nota in certo termine e pagi, dii passato, do decime di più a l’anno etc., ut in ea. Parlò conira sier Lunardo Grimani, dicendo era inganno di la Signoria etc. Rispose sier Polo Gapelo, el cavalier. Ave (35 di no, 97 di sì ; e fu presa. Su-spicor latet anguis. Fu posto, per tutti, una parte, che, avendo le galie di Fiandra discargà molti panni e altro su le galie di Baruto e Alexandria e perle terre di Dal-inatia e Ystria, senza pagar li dreti etc., tutti debbi, 8 dì da poi zonte qui dite galie, qual è in Ystria, venir a darsi in nota e pagar li dreti, sotto pena di la i/2 più di la valuta di le robe, uno 3.° di l’arsenal, uno di l’avogadori e uno di 1’ acusador, e non hes-sendo sia di la Signoria ; e sia publicà la presente parte su le scale di Rialto. Ave tutto il conseio. Fu posto, per tutti, che sier Beneto da Pexaro, procurator, capetanio zeneral di mar, inteso la con-clusion di la paxe certa e stipulation, possi venir a disarmar. Ave 57 di no, 125 di sì; e fu presa, e co-mandà grandissime credenze, non si dichi 0. Fu posto, per tutti, che la galia di Alexandria ultima, primo sier Alvise Venier, di sier Zuane, eh’ è molto carga, da malina sia mandà el provedador sora lo armar è qui, a far discargar e libar, et con barche o altro navilio mandar lì rami e altro in Ystria, dove è il resto di le galie. E sier Polo Barbo, gennajo. 598 procurator, e sier Marco Anlonio Morexini, el cavalier, savij dii conscio, volseno a spexe di patroni e merchadanti ; sier Piero Duodo e sier Alvise da Molili, savij dii conseio, a spexe jusla il consueto; li savij a terra ferma e nui ai ordini a spexe di patroni ; e sier Anlonio Trini, savio del conseio, messe fosse fate dischargar su Lido c lassa lì, ma ave remor dii conseio e si tolse zoso. Andò le altre parte : una non sinceri, 2 di no, dii Barbo e Morexini 13, dii Duodo e Molin.15, la nostra 139. Et in questa malina è da saper l’orator di Pranza scrisse una letera al principe, e mandò una altra, latina, di 24, li scrive missier Claudio de Ais, la copia ili la qual forsi la scriverò. Qual è slato a Lodi, e narra seriose il (ulto, e l’opinion sua. Or per co-leio fo scrito a Crema, avisi il tutto e il danno la farà, facendo dila cava, al cremasco, e mandi qui el disegno. A dì X zener. In coleio. Vene el signor Borto- lo il’ Alviano, dicendo esser di la factione ursina, e suo fratello retenuto a Roma, perhò volea licentia da la Signoria; e con suo ajuto li bastava l’animo di andar c far gran cosse; e che resta li Bajoni, el fio di Paulo Orsino, eh’ è assà più degno dii padre, e il prothonotario di Castello, che fo fratello bastardo de Vitelozo, homo mollo valoroso etc. Hem, el vo-ria andar a Porosa o.a Bologna, et à messo di missier Zuane Benlivoy di zio; tamen in omnibus si rc-meteva a la Signoria nostra. El principe li rispose si conseieria il tuto a ben nostro e suo. Vene l’orator di Franza. Prima disse di certo co-rier, za 5 mexi fo morto a Pagazan eie., e toltoli danari, si scrivesse etc. Hem, di la cava di Lodi si la-cesse. Item, di quel da Dugnan fusse donato al senato. Item, di cerio merchadante, che da’ spagnoli li l'o tolto certa roba ; è stà scripto a don Consalvo per la Signoria, ma 0 à valso, che si dichi a 1’ orator yspano. Item, che l’oralor yspano qui fa rimessa di ducati 20 milia. Et il principe a lutto rispose : a la prima si scriveria a quel relor; di la cava si huvia scrilo per aver l’informalion, e l’orator laudò; e si parleria a 1’orator yspano volentieri etc. Item, di Francesco di Dugian questa septiraana saria expedi-to in quarantia. Da Jlavena, di 8, bore 19. Come, per messo 27Q partì è zorni 4 dii campo dii ducha, et uno vien di Urbino, qualli hanno dimorato uno zorno e mezo di là dal fiume dii Savio, per innondatimi fate, el qual fiume à roto, dice il ducha esser andato con lo exer-cito a la volta di Perosa ; e che Fermo li ha portato le chiave; et che ’1 signor Fabio Orsini, liol dii si-