477 MCOOCCII, NOVEMBRE. m capelauio Preiam maudoli da lui una (usta, predando el volesse lassar lirar in terra; et cussi li compiasi' et è nel fosso ; e mandò do so galie per conzar certi mascoli del timone, e fo servilo; e uno homo, li era fuzito di galia, lo le prender et lo mandò eie.; tamen francesi, parlando con nostri, concludeno, la Signoria omnino debba unirse con Spagna ; et uno don Alovisio Darso, passò de li con 300 stratioti, lo alermò. Li fo risposto, la Signoria nostra conservaria la liga con la christianissima majestà. E alcuni capi di strafioli vene da lui, dicendoli, ancora fus-seno con il re, era l’animo di viver e morir con la Signoria nostra ; li ringratiò, e disseli reputasse servir la Signoria. Manda la copia de una letera abuta «lui capetanio di Cisternino, scrita per uno spagnolo è in Taranto. Et li francesi, erano in Bitonte, ha consigliato quella terra al suo marchexe, scosso prima ducali 18 milia, per la Ihoro inobedientia era per andar a Barri, dove spagnoli è per difendersi ; tamen si tieri, lo exercito ¡inderà in Calabria. La letera di quel spagnai, Beneto Hurtado, data in Taranto, a dì 7 novtmbrio, a domino Cabrici Bollo, doaniero in Cisternino. Il sutna-rio è : come hanno auto, a di 4, le le re dii vice re de Sicilia, per uno brigantino, come de l’armata era arivato nave 14 in Messina, a dì 20 octubrio, con homeni d’arme 200 e granetieri 300 e pedoni 2000; e poi ave l’arivar di altre nave, za in tuto homeni d’ arme 400, gianeti 500 ; la {antaria ancora non era arivaia più di li 2000 ; si aspeta il reslo con Tarmala di Portogallo. E, per via di Cotron, liano lo arivar di 300 gianeti con T armata di Portogaio et 2000 fanti et 1700 altri de spagnoli ; e cussi ogni di arivano, li numero è : 500 homeni d’arme, 1000 gia-neli, tra castigliani e portogalesi, et 8000 fanti senza marinari e homeni maritimi; e portano molte vitua-rie, grani, farine, carne salata, vini e orzo in gran quantità. Le gente di Sicilia è passate in Calabria, cavalli 800, con don Ugo di Cardona e lo conte de Adarno e lo marchexe e fanti 4000, dato a sacho Terranova, Santo Georgio e un altra terra. Lo principe di Bisignano è fugito, e quel di Rosano; lo conte de Milito volse far dii gaiardo, e intrò in Barello, e il campo de’ siciliani T ha assediato. Le gente eresse ogni dì, e hanno tornato a recuperar lo principato di Rosano; sì che le cosse di Spagna prosperano ; e, publica voce, el re viene in queste parte, e sarà unione con la Signoria de Venexia. A le cosse di ponente, lo exercito di Spagna è in Ar-bona e fa una gran forteza ; a la ocupation di Nar-jbona sono gente assai, adeo lo exercito francese non polò stare; e a Fonterabia è lo «intestabile con genie assai, e si dicea, andava a la via di Bertagna ; e per fìamengi e anglesi la Bertagna è invasa. Li oratori di monsignor de Libri erano con lo re di Spagna ; e si sperava gran cosse. El duca di Calabria è andato in Spagna, fatoli gran honor e feste. Con Tarmata non vien niun capetanio^ tutto e rimesso a lo illustrissimo signor gran capetanio. A dì XXVnovembrio, fo Sania Catarina, 218* In coleio fo poche letere. Di Zuan Alberto, da la Pigna, daia a Cor-bole, a dì 20. Avisa, esser capita lì el medico dii legato, va a Ymola dal ducha Valentino; scrive colo-quij abuti insieme. Come li Orssiui, vedendo non esser sta ajutati da la Signoria, maxime Vitelozo, pra-tichano col ducha contra la Signoria, per Ravena e Zervia, dicendoli, havendo questo, ara gran parte dii suo stado. Il ducha de Urbin fa zenle, tuta via Valentino se ingrossa; il qual dice non li par lempo. Lui come servitor avisa, tamen fo judichalo esser tute zanze. Da poi disnar fo gran conscio ; fato consier in Cypro sicr Antonio Morexini, fopodeslà e capetanio a Feltre, quondam sier Michiel ; et fo puhlicliado, esser stà expedí, nel conseio di X, sier Zuan Michiel, fo governador a Brandizo, quondam sier Luuardo, per malli portamenti, X anni di officij di Brandizo, et tre anni de ofieij e benefìeij. Item, do so lioli, sier Marco et sier Francesco, banditi in perpetuo di Brandizo et di la Puia, per manchamenti fati in Brandizo. El vene lelere da mar, per uno gripo, qual fono lele in cheba, recluto il principe con il coleio, poi gran conseio. IH Milan, dii secretario, di 21. Come erano venute letere dii gran maistro, da Parma, a missier Zuan Jaeumo, li avisava Io acordo esser lato con Orsini. Etiam era letere di Pranza di le trieve, o ver abstinentia di guera, per tre mexi, tra il roy e Spagna per la venuta di Tarchiducha. Item, domino Urban di Alba è zonto lì; va in Franza per nome di Maximiano, per tratar acordo. Item, par, che francesi tramasse di tuor una torre di Belinzona, che tien sguizari, per via di domino Bregonzio Botta, con do maistri di legnami, quali fonno scoperti e squartati, unde llioro moglie e fìglij vanno per Milan mendicando. TU Franza, di V orator, di XI, date a Barena. Come a dì 15 saria a Lochies, dove è il re e la raina. Item, scrive coloquij abuti con uno fio! e uno secretario di missier Zuan Jacomo Triulzi, alo-