- 130 — così i mezzi per impiantare, senza bisogno di gravose elemosine internazionali, i primi servizii di una vita civile. Col principio del 1914 esso ha iniziato la sua vita ufficiale. Sarebbe adesso un fuor d’opera delineare un completo programma di ciò che avrà da essere la prossima azione di governo delle persone chiamate a riorganizzarlo civilmente. C’è a questo in carica per cinque anni una commissione internazionale europea alla quale giova augurare più prospera stella di quella che ha accompagnato durante i suoi lavori la commissione delimitatrice del confine meridionale; nella speranza anche che nuove minacce straniere, vengano dai Balcani o vengano dall’Austria, non debban tornare, come pur recentemente, a metter in pericolo l’opera sua. Riuscirebbe però incompleto questo scritto destinato a delineare una questione nazionale fra le più ardenti dell’epoca, ove non concludesse deducendo dal passato qualche linea fondamentale che si profila per l’avvenire e additando ai molti che han cominciato in Italia ad occuparsene concretamente qualche pratica via d’azione in ordine ai vari interessi fondamentali, di natura materiale e morale. Prescinderò dunque dai problemi strettamente politici dei quali dovranno attendere in modo speciale le nuove autorità, sotto il controllo della commissione e coll’aiuto di organizzatori europei. Bisognerà ormai, passato il periodo rivoluzionario delle cose, postergare ogni riforma radicale ad un avviamento solido ed il meno costoso possibile dell’amministrazione, facendo precedere in tutti i rami le basi al vertice: la scuola elementare in tutti i villaggi, prima dei ginnasii; la strada carrozzabile fra le dieci o dodici cittadine, prima della ferrovia; una giustizia distrettuale rigorosamente imparziale, prima del parlamento e della lotta contro il latifondo.