25'J «cccccir, loco, o con li soi bassà à grande amicitia. E dice, clic, per quello ha inteso a quella Porla, et da altri praticano a la Porla del gran turcho, esser tante caxe de christiani in tuta la Grecia al tempo de adesso ; che ’1 signor turco scuode da ditti charazari uno milion de ducati, perché, da anni X in qua, à ampliato grandemente ditto charazo in la Grecia; et che in (ulto el suo dominio, si Grecia come la Natalia, ha de intrada 4 miliona ile ducati e più tosto più; e nisuno è scripto a pagar charazo, che non sia de anni 15. De ungaris parum quid divulgatur; et 10 signor turco non fa altre preparalion per armata ordinaria, conio se divulgava avanti la novità de Me-telin. Se divulga, Carnali otene dal signor,-ussir fuora con 20 vele, Ira galie e fuste, a far danno, segondo el consueto. Item, ha fato dito signor turcho bassa 122* nuovo Mustafà bei, fo bilarbeì di la Grecia; et questo in loco ile Misith bassà che inorile; et à fato poi bilarbeì Sinan bassà, fo bilarbeì de la Natòlia etc. Per Mare di sier l*olo Culbo, patron di la nave armada, date a dì 2 aprii, a Napoli di Romania. Come a dì 27 marzo zonse lì ; dove se atrova a quella pianura el bassà di la Morea, con turchi 7f)0, i qual scharamuzavano ogni dì con nostri stratioti, che sono 250 in 300. Ben é vero, che ne soli 400 che non hanno cavali; edam sono provisionati 500, e gran numero sono andati in Turchia con lacrime agli ocliij, e si sono partili per la fame, che fa do mesi che quella terra si atrova in grande necessità, che, si il bassà non si lieva, neapolitani convegnirà luor partido. El, per via di terra, el vene 1500 stera di fermento, con i qual i scorseno oltra ; da poi è tornato el bassà iterum a campo, li inanellò la vituaria; et ariano fato mal i fati suo’, se non fosse zonto tre caravele de fomenti. Et lui patron portò con la so nave stara 1000 orzi per li cavali. Item, quel loco è inexpugnabile, e sono tutti valenti homeni e mostrano gran lede ; ben è vero, che meglio faria la terra, se ’l ne fosse fuora 3 o ver 4 mal-traversi; tamen i hanno podio poter. Albanesi e slratioti sono fldelissimi, pur si ge provedeno a darli 11 pan, che i non domanda altro, e tutti cridano pev la piaza: Pan! Pan!, che fa grande pietà a tutti; e se non se provede, quel locho se convegnirà desa-bitar. Item, de Carnali niente si sente; se dice esser vele 30 a Negroponte. E domali esso patron si partirà e va verso Candia, a segurar le galie di Alexandria, e, trovandole, l’acompagnerà di là di Modon ; poi ritornerà lì a Napoli a sopraveder, si di lui ha-ranno bisogno, e, non bisognando, ritornerà poi a Corfù. , maggio. • 260 A dì 16. Fo bulado la paga di monte vechio, ili septembrio 1472, et vene primo Canareio, San Marco, Castello, Osso duro, Santa f, San Polo. A dì 20. Fo, nel conscio di X, condanato sier Polo Soranzo, quondam sier Bertuzi, confinato per do anni in Givo d’Istria, e perpetuo, con taia lire 1000, privo di consegij secreti; e questo, perché hes-sendo 40 criminal revelò certe eosse; e fo publieà a gran conseio. Di Cypro, di sier Bernardin Loredan, sinico, mandato per il conscio di X. Dii suo zon-zer lì, e aver fato processo contra sier Troylo Mali-piero, capetanio a Famagosta, et come l’ha retenuto et suo fiol, Zuan Francesco, e il canzelier et uno fa-meio, et li condurà in ferri a le prexon in questa terra, e li menerà. A dì 21. Si ave, come francesi di Reame havea expugnato Foza con bombarde, e quella tolta di le man dii re di Spagna, dicendo quella leniva contra la forma de le suo division ; e questo fo il principio di la guerra tra Ihoro. A dì 26. Si bave, come el signor Frachasso, fo fiol dii signor Ruberto di San Severino, volendo andar a Pisa, per esser suo capetanio, partito di Mantoa, in via fu preso da’ vilani e homeni che lo custodiva, et quello fu conduto a Fiorenza, dove fo retento. A dì 28 mazo. Per letere venule, se intese, 123 le galie di Fiandra esser zonte in Antona, salve, a dì 26 aprii; et é mexi 10 che parlino di Veniexia, capetanio sier Alvise di Prioli. In quarantia criminal, per sier Piero Sanudo, fo synico in Levante, fo menato sier Hironimo Zan-tani, quondam sier Lunardo, fo podestà a Malvasia ; et, lectis solum scripturis, fu preso di retenir ; el qual si apresentò. Quello di lui seguite scriverò poi. A dì 29. Zonse 5 galie di Alexandria, lon-gamenle desiderate, capetanio sier Marco Venier, da Negroponte, quondam sier Antonio. Hano coli 1031, cargo solum de galie do e meza. El qual capetanio, poi che 1’ ave in eoleio fata la sua relatione, fu, per la Signoria, lui e li patroni, commessi a l’avo-garia, per haver cargà da poi muda; tamen poi nulla fu, come dirò di soto. Et merchadanti damaschini, essendo astreli a pagar ducati 80 milia di danno di piper, mandono (re oratori, electi nel conscio di 12, al Cayro, nobeli, con ducati 2000 de presenti al soldan. I qualli zonti, aceptò il soldan li presenti con bona ciera ; da poi tre dì li leze ineter in cadcne, e domandoli ducati 40 milia. Se scusono non haver danari; tandem li