423 mccccch, sto per el re, per la qual eossa subito hanno iato velia, et sono partite, andando al camin de Sicilia. Signori mei, ozi ve ho scripto difusamente et spe-cialiter de l’jtmbasador, eh’ è qui per parte del nostro santo papa, el qual è pessimo francese, et ogni zorno non cessa de dir et scriver novelle contra el re et el suo hpnor. Prceterea ha voluto subornar assai zenté de guerra, che erano sopra l’armata nostra da mar, et li hanno dato danari in tal maniera, che i se sono mandati, et abandónate el servicio del re, che è venuto mal a preposito, perchè la dita armata parte fra do zorni, per far el camin che sapete, come havete veduto per mia instructione. Signori mei, l’è ben neccessario che voi dicati qualche parola al nostro santo papa, et credo che ’1 non sarà ben contento; non altro. Scrita a Napoli a dì 25 octubrio. El vostro humilimo servitor Edoardo Bltion. A dì 5 novembrio. In colegio. Vene sier Piero di Prioli, venuto governador di Trani. Referì di le cinque parte di la terra, le tre è habitate e le do vuode; e cussi dii castello, le do parte è in forteza, la 3.“ debile a merli; la terra 1242. Tutti si lauda di la Signoria ; e, si quella volessi, aria el dominio di tutte le terre di Puia. Item, à fato far biscoti per 1’armada, et à sparagna, a quello si spendeva prima, lire 44 milia. Laudò sier Antonio da cha’ da Pexaro, è lì, à fato una fabricha di forni, à speso zercha ducali 500, cossa bellissima, tutti li vieti a veder, à fato 4 magazeni di fermenti e biscoti, terazadi ; laudò molto tal opera; e di l’intrada e conti di la spesa 0 disse. Fo laudato de more dal principe. Vene il secretano di Bologna e narrò li successi ; chonte Paulo Orsini da si andò dal ducha Valentino; e il cardinal Borgia dovea esser ostaso, poi non volse el venisse ; et si fidò dii ducha, vene a Yntola, e, parlato insieme, el ducha s’incolorò con lui, improperándolo, e si 1’ bora non era tarda si partiva. La malina il ducha li parlò con dolce parole, e li disse voleva o rehaver il stato di Urbin o Bologna ; e negato questo, disse il ducha, salteni volleva le zente francese alozasse su quel di Bologna. Et poi esso Paulo vene a Bologna, e parlò con missier Zuane, el qual li disse meravegliarsi assai di questo andar. Or si partì e tornò a Ymola, dove ave mandato dii ducha di poter capitular con li Orsini per so nome, e si partì, per andar da li confederati. Missier Zuane dovea spazar suo fiol e altri a la Masone dal cardinal Orssini, dove, per via di Trozo, si tra lava etimi novembre-. 424 acordo. Fo laudato dal prìncipe e ringratiato di la comunichation etc., e ditoli parole, cognosceva il boti animo nostro. IH Piero di Bibiena, fo leto una letera, a-buta di suo fratello Bernardo, da Bologna. Narra li successi, ut supra, per esser stato in campo, credo con Juliano di Medici. Da Milan, dii secretano nostro. Come do- ’ mino Zuan Morexini et monsignor di Rocha Martin non erano ancora partidi per sguizari. Item, si dice le trieve arà ad esser tra Pranza e Spagna. Item, el ' gran canzelìer non è partido, per veder la fin di lo acordo, si dice, si trama. Item, le trieve con Spagna voi, chi ha si legna ; et altro da conto non scrisse. Da Lion, di V orator, date a dì 27. Come eri el marchexe di Mantoa zonse lì, et senza niun li andasse contra, et ozi fo in camera con li altri ; dice è venuto per la promessa fata. Item, uno nontio dii cardinal Vincula è venuto, per ajutar il fio dii prefeto, suo nepote, col roy ; possa soa majestà non voi esso cardinal vengi a la corte per questo. Item, dii ponte di Pizegaton il roy à scrito a Milan la resolution. Dii dito, di 28. Come fo a messa col roy, per alegrarsi di le nove fo dite, soa majeslà havia auto di Reame. Il roy disse: Son certo e sempre io crederò di quella Signoria. Poi li disse: El marchese di Mantoa è venuto, lo tegnirò qui qualche dì, dicendo : Sta ben qui questi tal cervelli. Et sier Piero da cha’ da Pexaro, era lì venuto di Fiandra, li tochò la man, dicendo era oblìgato, per esser nepote di quel degno zeneral, oltra che tutti li zenthilomeni amava. Item, 196 di Spagna è avisi, che a Ronsiglione e Fonte Rabia erano zente preparade ; et francesi sta con speranza, siano fata le trieve in Reame. Da Londra, dii consolo, sier Andrea Bra-gadin, fo di sier Hironimo. Avisa aver fato alcuni ordeni per avviamento di quel cotimo, prega la Signoria li voglij confirmar. Commesso a nui. Vene Piero di Chaliari, nontio dii signor Zuane di Gonzaga, dimandando salvo conduto di poter venir a Padoa, per uno suo vodo, et poi habitar su le nostre terre, se li paresse. El principe li rispose, el poteva venir liberamente, et non bisognava altra scriptura. Da Bavena, di 3, hore 14. Di 1’ acordo non hanno potuto intender alcuna resolutione; aspecta-ito soi messi. È sta dito, una soa spia è sta spogliata e ferita da’ francesi e guasconi passano al Fossa’ Zi-niol. Le gente bolognese stanno lì a Castel San Piero ; e si dice, la cossa di missier Zuane è commessa