mcccccii, ottobri:. 404 mal coutenti e non pagati, stava con gran paura, quando vene la nostra armada de li; e lui era in ferri a Modon, dove è nove fusto ; et che Hall bassa è a Goranto, per far acorgier l’intrade, per dubito di nostri stratioti ili Napoli di Romania, che non li dagi il guasto. E il zorno fo preso Santa Maura, fo quel terremoto grande, fo al Zonchio, e ruinò el castel nuovo dii Zonchio, dove erano le monition e tute fonno perse ; e che ’1 tlambularo, era sta deputa li a fortificarlo, è morto; dove è mal aiere, e tutti li tur-. ehi, sono li, è morti ; e non si trova uno voy andar a star nel castello, è tutti cristiani. Item, el teramoto fo a dì 29 avosto a hore 7 in 8 di note, molto grande, e lui non scrisse. Item, per letere dii Zante si ha, Camalli esser ussito con velie 60, per socorer Santa Maura, e, zonto a Melelin, da una saeta si brusò 20 legni armati con tutti li homeni, e il resto di l’armata è dissipata e restata. E tal nova scrive averla auta da uno bregantin veniva di Rodi; e dii eapetanio Preian venuto li, 0 dice aver visto. Di sier Hironimo Contar ini, provedador di V armada, date in galia, a Santa Maura, a dì XI octubrio. Come a dì 7 zonse lì sier Silvestro Trun, veniva da la Domata, loco di l’isola, mia G lontan, per aver rescato di turchi presi ; havia con lui uno commesso dii commissario dii papa. Et a dì 8 si levò e menò con lui Jacometo da Novello, contestabile, e ritornò a vesporo; e lo riprese. Ditto contestabile rispose, esser andà a solazo; poi la dome-nega, a di 9, si levò di la sua galia, e dito Jacometo, senza licentia. E, zonto i fo a la Demata, turchi i sape far tante careze, che il Trun, per tuorse beni-voli e aver trata di fermenti, fece uno presente al subassì di do teste, tra le qual era un rais, che se voria comprar a contadi, per farli poi morir, e dismontò etiam in terra con 8 persone, e comenzò a manzar e bever di compagnia. Nel bel del convivio turchi saltò e prese 5 di lhoro, zoè il Trun, Jacome-to, uno Boi naturai di sier Nicolò Marcello, et do caporali; fuzite il compagno dìi stendardo dii commissario apostolico; loro medemi è sta causa dii suo mal. Subito la galia vene qui, et, per proveder al riscato, mandò el suo armiraio a quelle bande, fo a parlamento con turchi. Ge disse aspeetasse do hore; ge porteria)io signal ; asj>etò da terza fin hore 24, et niun vene, dove la irto lina ritornò da esso pro- 186 vedjtor, e iterum ritornò, con la galia Truna e la Grioua, e fo a parlamento con turchi, doiandose aver roto il salvo conduto. Si scusò, che ’I subassi non li ha fato salvo condulo, ma si lido di alcuni joti, e non puoi più; crede subito sia sta messo a cavallo et mandato a la Porta ; et la galia la manderà al zene-ral. Et nota, dita galia è armà per conto dii papa. Item, dal Zante à uto lo infraseripto capitolo, vide-licet, questa note è zonta di qui una festa, con letere dii gran .maistro di Rodi al elarissiino zeneral. Conferma la presa di la galia schiavona da le feste turche sopra Zia ; e Camalli era ussito con velie CO da Constantinopoli, computando galie 30 soli!; e a dì 18 septembrio, per venti furiani, se ne ritornava a Melelin, e li vene uno felgaro con una sayta, li ha combusto da XXX velie in suso, il resto di l’armata dispersa, e non si sa dove, ni si la sua persona è scapolata. Et per uno navilio, vien da Cerigo, si ha, uno turion, fato per turchi al Zonchio, esser ruinato Ono a le fondamente, e morto el flambulari, havea el cargo di la fabricha. Item, esso provedador Contarmi scrive solicitar la fabricha di Santa Maura, e quella setimana sarà reduta in bona forteza molto più dia prima; espendando si farà inexpugnabile. È fortissimo sito di aque; e si poi meter tuta la banda da terra ferma in aqua con pocha spexa, che ’1 mar entri più di una archata, e si farà simile da la banda de l’isola; e quel loco guarda Corlu, il Zante e la Zefalonia. Da Rodi, di sier Domenego Dolfin, orator, di 29 avosto. Comrne cri zonse lì el barzoto di ritorno di Satalia, con el nontio dii reverendissimo gran maistro, mandato a Curcuth Zalapin, fìol dii turco, dal qual è stà ben visto, carezato, honorato et apresentato de vesta d’ oro e de altri doni; e li à dito, luto quello scrisse al gran maistro ; e quel che el suo nontio li disse fo con volontà di la Porta; con large parole mostrò desiderar la pace; e mandò le letere dii gran maistro a la Porta subito, per quello fu 11 a Rodi ambasador, e spazò questo in drio, a zio non intendesse successo di Sofi, e manda la copia di la letera di dito fìol dii turclio. Item, le galie di la religione hanno preso tre feste turche et do brigantini, e eonduti li turchi vivi, 46, olirà li morti e anegali; di li qual 15 capi ozi è stà impichati, el resto si lien ancor. Cussi di novo si ha, el turcho cercha ogni zorno ingrossar el suo campo ; la massa si fa in Aligeri ; à comandato tuti li spachi a queste bande se ne vadino; è asapi gran numero; e à comandato zenle nova, videlicet, tuti quelli,, erano franchi nel suo paese, di ogni 5 vadino uno, et li 4 l’habino a pagar. E questa fa per dubito de Ardevil, capo di Sophi, le cosse dii qual vanno prosperando; e si dice, ha 120000 combaienti Ira pe’ el cavalo, zenle utile e fiorila, et è verso li confini dii lurcho; e si 186'