573 MCCCCC1I, DICEMBRE. 59 Da Roma, di 21. Come vene uno secretarlo dii re di Franza, qual, col Cardinal San Severin e li oratori francesi, andò d .1 papa a dimandar, nomine regio, li restituiscili al Cardinal Ascanio le intrate e la vice canzelaria. E il papa disse, bisogna tutti li restituiscila il suo. Or lo persuasene assa’ da parte dii re ; qual tolse tempo a risponderli poi. Dii ditto, di 22. Come il Cardinal di Napoli li lui parlato aver auto let re di Ferara di le gran zente à Valentino, e parlando che impresa poi tuor, o Bologna o Perosa; perirò l’orator venuto in quelli dì è partito in (reta, tamen soa signoria disse: È bon guardarsi etc. Lo ringratiò assai. Dii ditto, di 22, luore 24. Come fo dal papa per il perdon di Santo Antonio. Disse vederia la mentita ; e, parlato di Chamarin, par quel signor voi Matelicha e una chiesia, li dagi intrata ducati 3000; sì che spera lo acordo sequirà, ma più presto li darà una chiesia perpetua ; et quel Michaleto, farà l’ofìcio di Urbin, lo acordo non è ben fermo; il papa si duol di Vitelozo. Poi li parlò di la pace dii turco, dicendo aspetar vengi l’orator di Hongaria; e disse: Si la sarà con tutti li christiani starà bene, aliter la sarà pericolosa etc. Dii dito, di 23. Come uno nostro cavalaro, li portò letere, scontrò Paulo Orsini, e li dè una letera andava al papa. Par quelli di Chamarin li habi manda a dir, vadi a certo castelo, dove verà do citadini a parlarli. Or il maestro di corieri portò la letera al papa, qual dimandò dii ducila, si l’era a Cesena, dicendo: Fio, di puta bastardo, che l'alo lini? Poi dimandò: Che dice la Signoria di Zervia etc., in liac materia ? Da Napoli, dii consolo, di 17. Come avanti eri gionse lì il thesorier generai, di natione di Paris, homo facultoso e di molta experientia ; sarà su la pecunia e provisione di l’armada. Item, Cosenza da’ francesi è sta recuperata ; e spagnoli, in la terra alcun provisionato lassato, atese il castello ; la terra jn la recuperatione sachizò. Or è ritornata in man di francesi, e fo brusà alcune caxe di ragonesi ; sì che la terra è disfata. Monsignor de Obignì è a la Man-dolara; spagnoli in Calabria continue se rinforzino; li principi han bisogno di ajuto. Item, si dice a Ter-midi è gionti li alemani, e a Barleta e Alnionte ; il marchexe di Bitonte è ito in freta a la volta di Apru-zo. Item, è sta mandà a piar pei* la corte li stati dii marchexe di Peschara e dii Guasto a Yschia ; e questi dimandò a corer a Pizuol e fece preda di bestiami. Da molti è biasmato questo ; et par li sia sta promesso per Spagna, Yschia sua, liberà il stato suo, 10 principato di Salerno, è ducati (J000 de intrada. Item, è venuto nova, la raina di Spagna, stava malissimo. Da Franza, di l’ orator, di 12, a Lockies. Come, hessendo per parlar al re, il thesorier e Ru-bertet li disse aver letere di domino Acursio, che a 1.’ orator yspano era stà honorato de qui assai et fateli le spexe. Item, Morgante, corier, havia ditto assa’ parole in exaltation di Spagna, e Italia muleria stato; e l’orator rispose a tutto,justificando la Signoria nostra. Poi parlono di le zente à ’1 ducila Valentino, dicendo la Signoria poi star sicura dii suo stato. Del dito, di 12. Come fo dal re ; li mostrò li 259 * avisi dì Cao d’Istria, di fanti non veniva in Reame. Ringraliò la Signoria ; e per li tormenti tolti a Tra-ni, qual l’orator si dolse, ordinò a Rubertet lettere duplicate. Item, el Cardinal Ascanio era con il re, e lui orator, in uno zardin, e parlono dii ducha Valentino. Par il re disse, non è sequito apontamento ; e de li sguizari ara solum 800 ; e il re à mandà li danari da Lion per farne 3000. E disse poi, el marchese di Mantoa voi andar da so sorela di Mompen-sier, poi venir in Italia, e voria esser capetanio di Fiorentini. Item, lo episcopo di Volterà, orator fiorentino, è venuto lì per far residentia. Item, si dice di la raina yspana sta malissimo; e il re manda vice re a Napoli il marchexe di Saluzo. Dii dito, di 13, in zifra. Par l’orator dii papa parlasse col roy ; non potè intender, il re li parlava con colora ; poi ; cavalcando, esso Arles disse al nostro, el ducha sarà fìol di quella Signoria. Item, par il re habi auto avisi di domino Alexandro Mala-baida, è governador Alexandria di la Paia, alcuni fo-raussiti esser intrati nel stato; e perhò il re à revo-chà le so zente era in Romagna ; et par, monsignor di Lignì restò a Lion per andar contra l’archidu-ducha ; et à scrito al Cardinal Roan, che fato el dì de Nadal, ritorni a la corte. Item, il re prega li sia dà una reliquia dii corpo di San Rocho per meterla a Bles. Item, par Savoia, zoè il ducha, non sia ben d’ acordo col re. Dii dito, di 14. Come, ricevuto nostre letere di 3, in materia pacis col turcho, fo dal re; li co-munichò, e volse aldir la propria letera. Item, la risposta fata a l’orator yspano li piaque; disse il re: Sempre sarò in amor con quella Signoria; e poi era 11 maraschalcho dr Giaè, col qual parloe. Li disse il re torneria a Bles, ma missier Visconte disse l’ande-ria a Lion senza la raina, per ultimar l’impresa dii Reame, dove la corte vi va mal volentieri, sì per esser la peste, è morti da 40, qual carestia.