775 MCCCCCIII, MARZO. 776 tra la Signoria, farò ditte zenle sarano venute di la da’ monti, et insieme con le mie sarà in ajuto di la Signoria. Jtem, l’archiducha è a Perpignan, aspecla saper li obstasi siano zonti in el suo stado, tamen quest’ altra septimana il re partirà per Lion. Dii ditto, di 18, in sifra. Come era venuto uno nontio di Pandollo Petruzi, è in Pisa, a dirli, si la regia majestà voi perseverar in la protesone, li basta l’animo intrar in Siena, per aver ancora li la soa guardia in Siena. Et che era venuto una posta di Roma, che ’1 papa scrive lo lassi far conira Orsini ; el il re non se dia impedir conira i soi vasalli; et che Zuan Zordan voi tuorli il stalo, mute il re spazò Zaneto, varleto, al papa a far el si aslegni dar molestia a li ricomandati soi. Et che ’1 re à ditto li poi bastar di quello à aquistato, et manda Francesco da Narni da Zuan Zordan ; e par, che quando l’orator dii papa li parlò, soa majestà disse: 11 papa, el ducha à ’1 diavolo a dosso, non li basta etc. Item, si trata una liga conira Valentino a difension di so stadi, videlicet Bologna, Luelia, Siena e Pisa con Fiorenza, mediante il voler di la christianissima majestà. Item, Bles è mia 700 di qui, et Milan mia 160, perliò aricorda sia scripto, le letere vengi più presto. Dii ditto, di 18, hore 24. Come fo dal Cardinal Roan, qual li disse di la posta venuta ili Roma ; et che il re mandava un verleto a protestar al papa non dagi molestia a li soi ricomandati ; e che li poi bastar dicendo, il re, tra l’alianza e liga ha con la Signoria, il resto è ricomandato al re ; et si Va- * leutino farà movesta, il re li romperà guerra. E che il papa volea far 30 cardinali per aver danari ; et che ’1 liaveva paura di esso Cardinal, quando l’andò a Rovere’, e dubita non si chiami concilij etc. A questo l’orator 0 rispose. Da Lion, di X, di V amico fidel, in sifra. Come, per uno suo, venuto di Provenza, à il roy fa far biscoti e allro per la armata, e conzar nave in secreto, et non sequendo acordo con Spagna voi andar verso Saragosa o Sicilia, e aver qualche reduto, e fa far assa’ calzine a coione. Item, è passà per Lion uno messo secreto dii re di romani, va al roy, a dir mandi do arbitri a Avignon o altrove, el do altri ne manderà il re di romani, et questi terminano le di-ferentie tra llioro, et non hessendo d’acordo, lhoro elezino il quinto. Da Cremona, di rectori, di 25. Come eri vene da lui capetanio uno stafier di Mantoa, dii conte Guido di Gonzaga, fata eri, licei sia scrila di octo-brio et mandò la dita lelera. Scrive il signor esser ritornà con feste ; el che à dito, si trala col re di romani acordo, qual voi venir in Italia a tuor uno stado, et dà al roy quello el dimanda, e al ducha di Ferara il Polesene, e lui si obliga tenir 300 homeni d’arme; e l’imperador voi Friul, Padoa, Verona e Vicenza, di qualli voi dar parte a li electori di l’imperio. E che il re à ditto, si non li sarà fato cavalete, el farà; e si Irata acordo tra Franza e Spagna; et che li danno al marchexe di Mantoa il suo, e voi ma-dona Lionora, soa fìa mazor, et il fiol di missier Fe-bus per obstasi; et la raina dice voi mandar mado-na Lionora predicta. Da Zara, di gs'er Diero Sagredo, conte, e sier Francesco Contarmi, capetanio, di 5 fevrer. Come hanno avisi, Schander bassà aver fato adunation per corei* su quel terilorio; et di ciò sono'avisati per Cosule e altri. Hanno fato bone provision a Nona, Lavrana e Nadino, ma dimandano danari. Item, el capetanio sollo scrive, li fanti de li non poi viver; voria biscoti ; et li fo ballotà stera 200 biscoto. Da Vela, di sier Iacomo Lion, provedador, di 2 fevrer. In materia ili certi (rati voi trovar the-soro in le nostre terre etc., et manda letere di diti frati qui etc., ut in eis. Di Cao d’Istria, di sier Piero Marcello, provedador. Zercha li fanti alemani partiti. Item, el vescovo de lì, da cha’ Valaresso, sta malissimo; si dubita di lui e di la vita soa. Da Monopoli, di sier Luclia di cha’ Taja-piera, governaior, di X fevrer. Come uno scele-rato, Mancino da Turo da Mestre, habita nel terilo-torio di Coversano, fo provisionato lì a Monopoli, a tempo di sier Alvise Loredan. e poi bandito per sier Jacomo Badoer, et con 1 (i compagni a dì 29 zener intrò nel terilorio de lì e dipredò uno cavalo et una jumenta etc. ; poi a dì 8 iterimi tornò e depredò animali X milia pegorini di citadini di Trani, erano ili a’ pascoli. Esso provedador l’à chiamato a comparer, e voi autorità di taia etc. Item, mandò il suo vicario al conte di Coversano, dolendosi di questo; rispose 0 saper. Item, eri gionse lì Rizardo da Barbino, con-testabele, videlicet a Brandizo, con la sua compagnia. Item, Coriliano levò le insegne di Spagna. Item, lì a Monopoli è gran penuria di biave, non ne hanno solum per zorni XV, et francesi lien streti li passi. Da poi disnar fo culegio, col principe e savij re-duti, per expedir li governadori, per certe provision fate et ordeni, qual fo balotà molte parte; non mi ex-tenderò in scriverle. Vene uno orator di Segna, con letere dii cape-