DOCUMENTI i. Memorandum-ultimatum de’ capi albanesi ad Abdul Hamid. " ... Le nostre terre sono incolte, le nostre industrie e i nostri commerci languiscono, le ricchezze de’ nostri porti e i tesori de’ nostri mari sono stimolo alle cupidigie di genti straniere e nemiche ; le nostre città, i nostri villaggi, per manco di vie di comunicazione, vivono stranieri l’un 1’ altro. Gli albanesi cattolici ed ortodossi innanzi agli occhi del Governo non son considerati uguali ai loro fratelli albanesi musulmani e però la maggior parte di essi sono costretti a iscriversi come sudditi stranieri, onde è che il numero di questi di giorno in giorno aumenta in Albania. Noi non abbiamo scuole e mentre il Governo di V. M. accorda ogni sorta di protezione alle scuole straniere, noi siamo costretti a stare giorno e notte col fucile alla mano contro gli stranieri ai confini della Grecia, della Bulgaria, della Serbia e del Montenegro... Noi domandiamo per i nostri vilajets di Skodra, di Kossovo, di Mona-nastir, di Salonicco e di Giannina un’amministrazione diversa da quella dei vilajets di Asia e di Africa in modo da potere, sotto la sovranità della M. V., restare un popolo indiviso e civile in mezzo al vostro Impero e tenere fronte in vostro nome a tutti gli stranieri che si sono uniti contro di noi e contro l’impero degli Osmanli. Noi vi chiediamo scuole in lingua nostra e ci prostriamo ai piedi della M. V. perchè concediate la libertà ai