825 MCCCCCIII, MARZO. 826 dir per la rota à ’buia francesi in Puia, dicendo si Dio volesse, l’armata fata in Carthagenia zonzesse, sperava Napoli proprio facesse mutation. A questo il principe sapientissime li rispose, dicendo vole-. vamo inmitar le parole di Christo, che vuol e dice : Gaudere cum gaudentibus et fere cum flentibus, perhò di ogni ben di le regie alteze aveamo contento. Vene sier Polo Contarini, sier Nicolò Zorzi, cai di credadori dii banco di Lipomani, con molti altri zentilhomeni, et disseno aver inteso, i Lipomani aver dito mal di llioro, e assa’ cosse, in sua justification, che non erano vere ; et aver inteso, che si voi meter certa parte, perhò pregavano la Signoria volesse prima udirli. Et il principe li rispose, niuna cossa si faria di fato, ma ben fin 3 o quatro dì si faria certa provisione etc. Da poi disnar fo pregadi, periisynici, per expe-dir il Malipiero. Parlò Venerio, avochato dii Malipie-ro; et poi fo messo, per sier Bernardin Loredan, parte di procieder contra ditto sier Troylo Malipiero, fo luogo tenente in Cypri. Ave la parte: 48 non sincere, 32 di no, 52 di sì ; e iterimi ballotato : 33 non sincere, 32 di no, 68 di sì ; e fu preso di procieder. Et fu posto, per el principe e consieri, che ’1 predito sier Troylo sia privato in perpetuo di oflìcij e rezimenti di Cypro, et per anni 5 di oflìcij e benefìcij di la Signoria nostra, dentro e di fuora, e pagi a la Signoria quel sarà justifichato dover dar per el sy-nicho. Questa ave 44. Sier Alvise Loredan, sier Andrea Donado, sier Hironimo Barbaro, cai di 40, messeno, che ditto sier Troylo sia in perpetuo bandito di ogni officio di Cypro, et per 3 anni de oflìcij e beneficij, e paga quel sarà justifichà per il sinicho ; e tal condanason sià publicà a Famagosta. Ave 79; e fu presa. Et sier Bernardin Loredan, sinyco, messe, che ’1 fusse in perpetuo bandizà e privà di ogni officio e beneficio di Cipro, et per anni 5 di Venetia, con taia ducati 100, pagi etc. quel sarà justificà dover dar a la Signoria nostra, et pagi a Anna, fia dii quondam Lucha di Ragusi, per el suo maridar, ducati 50 etc. Et questa ave ..., el di no 7. A dì 18 marzo. In colegio. Vene 1’ orator di Franza e le cazar fuori i papalisti, dicendo aver, che Pandolfo Petruzi è intrà in Siena di voler dii re. Et disse, che una sera Bortolo Alviano e uno nontio di dito Pandolfo secreti veneno a lui, a dir Pandolfo volea intrar in Siena, e si ’1 re aria piacer; et disse quanto li rispose. Poi disse aver letere di Milan, sgui-zari procedeno, e più lo episcopo di Cura à mandato a disfidar, ut supra, e li so capelanij li ha risposto in conformità di quanto risposeno; pertanto prega la Signoria, sì come l’è »dilìgala, voy mandar 2000 fanti a Bergamo', acciò bisognando ajuto a le so zente, si possino spinger avanti. E à questo il principe disse si consejeria. Di Pranza, di V orator, date a Bles, a dì 6. Come il re à pur gote, pur si partirà per Lion, inteso l’archiducha sia propinquo, et si farà portar in sbara, e si tien farà intelligentia con lui per le cosse di Spagna; et è contento lassar la Puia et Calabria a Spagna, e a lui resti la Capitanata, tamen manda zente a Nar-bona versso Linguadocha e artilarie, canoni e àltre, et una nave carga di polvere ; et si dice arà assa’ exercito a quelli confini, perchè dubita di reali; et non sequendo acordo si tien consentirà al papa dii stato di Zuan Zordan, sì come Arles, orator pontificio, ha speranza. Dii dito, di 8, Come il re doman si parte in sbara per Lion, e manda avanti il Cardinal Roan, per intertenir l’archiducha, qual doman anderà 5 lighe. Item, ozi a messa, hessendo con dito Cardinal, dove era l’orator dii papa e di fiorentini, el Cardinal li dimandò si havia nova di la pace dii turco, e sopra questo scrive alcuni coloquij sequiti, et di Sopiti etc. Item, il re arà a li confini di Spagna lanze francesi 1400 et fanti 12 milia, tra sguizari, guasconi e altri. Da Miìan, dii secretano, di 14. Come, di la desfida fè sguizari, et dii venir a la murada, per via di domino Acursio la Signoria è stà avisala ; da poi per do volte sono essi sguizari etiam venuti a ditta murada, et sono da’ francesi stati expulsi e preso uno capo di sguizari ; et come il reverendo canzelier, episcopo parisiense, li ha ditto esser venuta una altra bandiera in favor di ditti sguizari; et si dice sono 6000, tamen li 3 cantoni tien Belinzona, no poi far solum X milia. Et quelli signori hanno fato provisione, a li confini, Lugano, Lucarno e Varese, e mandato fanti; e missier Antonio Maria Palavicino, e fratelli, n’à fato 500, e andato in persona, missier Francesco Bernardin Visconte 200, et etiam è iti li 2000 guasconi fati in Provenza per andar in Reame. Item, tocha una parola, che missier Zuan Jacomo Triulzi è Stà causa di far dimandar a la Signoria li sguizari, come si richiede. Da Crema, di sier Alvixe Barbarigo, pode- 371 stà et capetanio. Come quelli di Lodi vanno drio la cava principiata, videlicet un podio più in là, et manda il desegno, e sarà danno dii teritorio. Ba Zara, di rectori, sier Biero Sagredo e sier Francesco Contarini, di do marzo.. Come • alcuni depredatori circumvicini hanno fato danni, e retenuto e tolto i danari a uno di Liesna, andava a