810 MCCCCCIII, M.lHZO. 820 delicet vedi certe boche et rescriva, et lazi ruinar rostro, volpare, mulini eie., da la rota di Castegnaro in qua, et altre cosse', ut in ea. Contradixe sier Marco Antonio Morexini, el cavalier, savio dii conscio, in favor di padoani, et messe che diti prove-dadori andasseno con inzegneri e avisano il lutto. Li rispose sier Alvise da Molili, savio dii conseio, et poi parlò il principe contra l’opinion dii Morexini; et che la rota Sabadina se dia destropar la hocha ctc., justa la parie dii 95, et pcriculum erat in mora, per le neve discolerà da li monti etsumerzerà il Po-lescne, che tanto ne costa ; et si à perso questo anno stera 120 milia, eh’ è sta caxon di la carestia ; el cussi soa serenità, con li consieri e cai di 40, introno in la dita opinion. Et il Morexini si tolse zoso, e con sier Piero Duodo, etiam forino in opinion con luto il colegio. Ave 3 non sincere, X di no, 138 de si. Fu posto, per li savij dii conscio e terra ferma, che, atento el Cardinal Ascanio voi renonciaril veseoa’ di Cremona, per remuover le pratiche, sia balotà, per questo conscio, uno, qual passando la mila sia nominato, e tutti si vadi da rno a zorni 6 a scriver in canzelaria. Ave questa parte tulio il conseio. E poi 10 trovà una parte, presa nel conseio di X, qual fo leta, che non si possi pregar, et si fazi per scurlinio; et cussi fo publicà luni di observar. Fu posto, per li diti, scriver a li nostri rectori di terra (erma, fazi le mostre di le zelile d’arme, e sta-gino preparati, et se li darà una altra paga. Ave tutto 11 conseio. Fu posto, per li consieri, cai di 40 e Ihoro savij, dar al padre e fratello di Nicolò da Rezo, si anegò, poriava letere a Constantinopoli, una stadiera, la prima vachante; e in questo inezo liabino ducati 25 a P anno. E nui savij ai ordeni melessemo darli al presente ducati 150 solli. Ave: una di no, 46 la nostra, 83 la soa ; e quella fo presa, e fo tropo, ma fo a requisiiion di sier Andrea Oriti, perchè esso Nicolò servile nostri merchadanti in Constantinopoli, in preson, 29 mexi, tamen li soi è da liezo, pur dicono voi venir a star qui. Fu posto, per tulli i savij, spazar per colegio quello voi cl castolan di la Parga, etiam, e fo per mio aricordo, expedir e confìrmar certi capitoli fati in Antivari per sier Nicolò Dolfin, synico. Ave: 44 di no, 77 de si. Fu posto, por Ihoro savij, dar a uno fiol dii signor Piedolfo di Gonzaga, al qual, per esser sta ama-zà al Taro da’ francesi, li fo dato provision ducati X al mexe, et atento è sialo cao dii coloncllo dii conte di Pitiano, che a! prese’1 ln ’ ‘ per XX cavalli, in Iodio di la provisione li fo data. Ave: 57 di no, 62 di sì ; et fu presa di streto. Fu posto, per li savij a terra ferina, dar a maistro Seler, bombardici“, sialo in armada, provision di ducati 13 al mexe a Brcxa. Contradixe sier Tomà Duodo, patron a P arsenal, dicendo non valea 0. Li rispose sier Polo Capello, el cavalier, savio a terra ferma. Ave: de sì....., et di no.....; e fu preso di no. A dì 15 marzo. In colegio. Non fo loto alcuna letera, et balotato certi capitoli, per lo incantar di dacij, per li governadori porli, videlicet, che le ga-lie lassi lì a Corfù et toy bolide ete. È presi. Vene il signor Zuan Maria di Camerino, vestito con mantel longo, et suo cugnato, conte Ranuzo di Matelicha, quali, sentati a presso el principe, esso signor Zuan Maria disse, come, da poi el caso suo di esser privo dii stato, li ha parso venir qui, sperando esser ben visto da questa Signoria. El principe li rispose, si dolevamo di soi infortunij ; et che, per lo amor portasseno a la bona memoria di suo padre, el fusse el ben venuto ; e lui ricomandossi e si partì. Introc li cai di X, e non fo leto alcuna letera, licet ne era da Veja, di sier Jacomo Lion, governa-dor, di 6 marzo, in materia di frati è in Bosina, voi catar thesoro ascoso lì et altrove. Item, di Budua, di sier Marco Antonio Erizo, podestà. Come ubedi-rà sier Nicolò Dollìn, synico, in andar podestà a Bu-doa, e il camerlengo di Cataro vengi lì a Budoa per vice podestà, justa le letere di cai di X. Item, per un’ altra, manda la mostra di stralioti è lì, e li à dato li danari. Item, per un’ altra voriano aver salii ctc. Da poi disnar fo consejo di X, con zonla di colegio e di danari, et fo preso parte, e alisolto sier Stefano Contarmi di la pena de non aver conduto le biave, justa il mercha’, per esserli sta serato le trate in Cicilia, e non à manchà da lui, e li formcnti è comprati, et cussi fu absolto di pena di soldi 20 per ster. Item, fo preso parte, che de ccetero tutte le spe-xe di otto ofìcij non si fazi se non a li camerlengi di comun, videlicet per mandato di governadori di l’inlradc, solo scrito per tuti tre, e il camerlengo mandi a le raxon nuove, et ivi sieno pagà dite spexe. Item, fu preso una streta parte, cercha il comprar beneficij a Roma, la qual si ha a publicar dome-nega in gran conseio ; e quest o è stato, perchè sier... ........Morexini, quondam sier Piero, va a Roma, porta ducati 5000, e voi comprar una abati». A dì 16 marzo. In colegio. Vene cl legato dii papa per cosse particular, el etiam per la lile di do