MCCCCC1I, MARZO. 238 f Sier Marco Minio, di sier Borlolo, fo auditor novo. Sier Antonio Condolmer, fo ai X savij, quondam sier Bernardo. Sier llironimo da Pexaro, è di pregadi, di sier Beneto, procurator. Sier Vicenzo Gabriel, quondam sier Bertuzi, el cavalier.' Sier Jacomo Barbaro, quondam sier Berti. Sier Marco Lippomano, el cavalier, è di pregadi. Sier Marco Dandolo, dotor e cavalier, è di pregadi. Sier Nicolò Michiel, dotor, fo ai X officij. Sier Cabrici Emo, quondam sier Zuan, el cavalier. 1 * Die 10 februarii 1501. Vir nobilis sier Antonius Justiniano, doctor, alias designatus orator ad catliolicas Hispanice majestates, et modo ad summum pontifìcem, adiens conspectum serenissimi principis, in pieno collegio inter coetora proposuit, quod, cum ob injunctam legationem fa-cultatem habuerit, per deliberationem consilii roga-torum, nominandi et declarandi personam idoneam et sufficientem, quic, quoad in legationem steterit, eius loco legere habeat lecturam suam, et nomina-bat et dcclarabat ad huiusmodi munus exercendum, usque ad redditum suum ex legationc romana, virum nobilem sier Laurentium Bragadenum, sier Francisci, personam prolecto doctissimam et expertissimam ; . et ita, post ipsam propositionem factam, venlum est ad balotationem dicti sier Laurencii substituendi, ut supra, ad dictam lecturam. Et fuerunt de parte omnes 23, 0, 0. È da saper, volendo la Signoria nostra far colateral zcneral per il conseio di pregadi, preseno parte di clezerlo ; et quelli si voleseno andar a dar in nota lo facesse in canzelaria, da esser balotadi in pregadi. Et a dì li) zener uno solo si dete in nota; et a dì 15 fevrer fo balotado in pregadi, solo, et rimase Zuan Filippo Aureliano, colateral zeneral a Ravena, fo secretario di Bortolo Cojon. 112 Dii mexe di marzo 1502. In questo mexe, per exortation di fra’ Raphael, di l’bordine di San Francesco, che predichava ogni malina in chiesia di San Marco, dove vi andava spesso el principe et Signoria, fu a dì 4 marzo preso parte in pregadi, posta per il principe, consieri c cai di 40, che tutti li monasterij di Venecia, Murali, Ma-zorbo, Buran e Torcello, è solo il dochato, siano seradi ete., ut in parte; et quelle non vorano star siano persuase a dover aquietar; et il patriarcha vadi in lo monastcrio, al (jual sia commesso la revision di monasterij conventuali; et quelle non vorano star serade, stagino seperade di le altre, fin che le vivano. Et sier Marco Sanudo, consier, messe a l’incontro certa clausuln. Or il principe parlò in favor di la parte ; e fu presa, e scrito a l’orator a Roma, persuadi il pontifice a far un brieve di questo. Et ditto orator ave gran stente a obtenir, perchè el papa non volse. Morite sier Piero d’ Alban, popular, a Venecia teniva spiziaria sul campo di San Bortolomio ; lassò ducati.... milia. Item, hessendo morto sier Francesco Diedo, quondam sier Lunardo, provedador sora le legne, sier Zuan Alvise Diedo, suo fradelo, era camerlengo a Brexa, vene a Venecia e lo trovò morto, e di dolor andò frate a San Zorzi Mazor ; ma pocho stele, che ussì fuora. Item, a Traù morite sier Polo Malipiero, conte, et fo provisto di mandarvi per la Signoria nostra sier IlirOnimo Querini, quondam sier Andrea, venuto provedador di Sibinico ; el qual andò. Fu electo il conte sier Dolfin Venier, da poi che assa’ refudò; e andò. Da Roma. Se intese, el papa esser a Piombino con cardinali et il ducila Valentino, suo fio] ; et che fece di Piombino, che era castello, cita, fato episcopo missier Trozes, spagnol, suo intimo camerier, e datoli l’intrada ; e messe ordine a redur Piombili in forteza. Et è da saper, il signor di Piombili di l’ixola di 1’ Elba à ducati — de intrada, per le minere di ferro vi sono ; et che a dì XI el papa voleva esser ritornato a Roma ; et che sier Marin Zorzi, dolor, e li altri oratori erano tutti rimasti a Roma ; et domino Jacomo Apiano, olirn signor di Piombili, era reduto sul zenoese da li Spinoli, so’ parenti. A dì XI dito. Fo divulgato per fiorentini una nova, haver letere di Roma, di 6, che il ducha Valentino avia auto Siena e Pistoia per tratado. Et per avanti se intese, Pandolfo Petruzi haver maridato una soa fiola in Vitelozo Vitelli ; tamen poi da Roma in la Signoria fo letere, che nulla diceva di le terre aute; e non fo vero. Et il papa a dì XI ritornò a Roma, stato a Urbino. Di Franza, vidi letere di oratori nostri, 112* date a Paris. Come a dì 17 fevrer el Cardinal Roan . fé l’infrata in Paris, come legato dii papa per totam