MCCCCCI, AGOSTO. 1)0 genlilhomo di Jeviza, el qual è stalo luto el so tempo 43 corsaro, homo scolorato, c adesso è in bando di terre e lochi dii re di Spagna, Franza, Veniexia e Rodi ; e va con dito Carnali per pedota, conio disperato; e l’ha visto vestir a la Porta, coinè è diio di sopra; e, per poterge trazer qualche parola di bocha, lo invitò a disnar con lui in Gallipoli, e mai à possù haver cossa alcuna da lui. Item, per letera dii passazo, ha, come Ericlii è parlilo da Sorasari, con una galiota e do fusle e bregantini ; el si judicha sia andato in verso Cypro. È da saper, come, a di 18 luio, in pregadi, fo preso parte e poi posta in gran conseio, di poter vender li stabeli conditionati, per il debito è a la Signoria nostra; et non tu presa, per non romper le conditici!. Ave 13 non sinceri, 311 di la parte, 604 di no ; el fu preso di no. E a dì 17. In pregadi, fo preso parte di dar la castelanaria di la sarasinescba a li fradeli fo di sier Zuan Malipiero, sopracomito, che andò a socorer *Modon, e fo morto da’ turchi, in vita, con questo, uno di Ihoro fradelli stia. Item, siano exenti di angario e decime in vita lhoro. A dì 19. In questa matina, in quarantia, fo spazi uno spagnol retenuto, nominato Vergara, valente homo, per aver diio vilania a un signor di noie, be-cho e te., che li sia cava tutti do i ochij e cava una man. Di Franza, di 20. Conte era zonto a Lion la duchessa di Lorena con el fiol, a chi aspeta la Calabria, e a la duchessa la Cicilia; perchè, succedendo vitoria, voriano aver il suo; ma si crede il re non li darà 0, per esser diviso il regno tra quelli do re, Pranza e Spagna. Item, per una letera di 4 luio, da Lion, vidi che le armate di Normanda e Provenza erano a la velia e cussi quella di Portogallo ; e dieno esser unite. E lo arzivescovo di Leze, in Fiandra, scrive a uno baroli di la corte in Franza esser pioveste erose e sangue, una di le qual f è sta porta al re; la mistura è indeprehensibìle variata sanguine.. In quelle parte da li populi si fa penitentia aspera. Item, come Mercurio, e lì a Lion, varie interpretatur aucto-ritate sacrarum scripturarum, sed nimia ia-ctantia. Item, vide la f e tochò, cossa di gran admiratione. Et la epistola Piero Leandro l’ave ; è longa, dice gran cosse. Poi, di 29. Si ave dii venir a Lion'5 oratori di Borgogna, per le noze di la fia dii re, di anni 3, e il fio dii ducha, à anni 2. 11 re spera aver uno figlio masoolo e poi darà la fia a monsignor di Angule- me, di anni 9, a chi ¡¡spela il regno; e cussi la sarà raina. T>ìì mexe di avosto 1501. A dì do. Se intese, come a dì 29 luio, considerato re Fedrico quanta crudeltà havia usato francesi nel conquisto di Capua, e che napolitani non vorà aspelar tal insulti se faza sopra di lhoro, à mandato a oferir a monsignor di Obignì, capetanio francese, voler dar Napoli con tuto il regno a la christianissima majestà, salvo lo.haver e le persone sue e de tutti quelli el vorà seguir; con questa condition, che ’I possa andar a Yschia con sue robe, et habi termine mexi sie a tralar acordo con ditto re, e de li parlirse senza impedimento; e, se in tempo de 6 mexi non sera partito da Yschia, siali roto el salvo conduto. E da saper, eri fo retcnuto Pelegrin, fo scudiere dii doxe. peritò che, avendo la custodia di magazeni dii sai, è a i Ioana, in uno di qual era posto le specie di le galie di Alexandria, serose la note dentro, el, con uno compagno, robò pevere di colli di sier Mi-chiel Foscari. E, visto esser scoperto, per mezo di fra’ Mansueto, frate a Santa Maria di Grafia, mandò el piper a ditto sier Michiel, pregando quello non zerchasse altro; tamen per la quarantia fo retenuto, e poi asolto. A dì S. Perchè ogniun re'fudava andar ambasa-dor, e non si trovava chi volesse servir la terra, per esser sta limitado la spexa fano ditto oratori, fu messo parte in pregadi, che, sotto pena di ducali 500, olirà (ulte altre pene, niun potesse refudar, excepto consier, avogador e dii conseio di X. E fo electo orator al re di romani, sier Zorzi Emo, fo savio a terra ferma, quondam sier Ziiati, el cavalier, qual per avanti havia .refudato ; et iterwrn refudò, alegando esser stà balotà con disordine etc. Et fo cogitado nuovo modo a salvar alcuni, che non volevano andar oratori; et fu preso parte, nel conseio di X, a dì 7, che, atento l’oficio sora le aque, di grande importantia, fusse stà dismesso e unito con i proveditori di comun, a zio tanti non andasseno in pregadi senza metter balota ; el alento diti provedatori concedeva molte cosse, con danno di la citade e di queste lacune, con lamento di molli; et cussi fo preso parte, che tutte afitason, livelation e gratie, fate per 1’ ofteio di piovegi e savij sopra le aque, dal 1483 in qua, siano anullate ; e che tutte ateration et arzeri et pallate fale siano desinile e cavate a spexe de chi 1’ hano, sotto pena di ducati 500 ai signori sarano elecli, se infra uno mexe non exequi-