45 MCCCCCI, GIUGNO. squaligo, el dolor, va oralor novo al re di Portogallo. (Questi sono quelli, die, a dì 16 mazo, in colegio, fono nominati in esser sopracomiti, per il reverendo domino Jacomo da dia’ da Pexaro, episcopo di Baffo, legato apostolico in armada, et balotati, presenti il legato predito, qual eliutn balotoe; e domino Marco Caque-rano, nontio dii papa; di quali ne rimase tre, da montar su le galie armate con la insegna dii papa. f Sier Almorò Pixatii, quondam sier 1 Immimo. -j- Sier Antonio da cha’ da Pexaro, quondam sicr Francescos fo sopracomito. Sier Andrea Bondimier, di sier Znnoto, fo sopra-comi to. Sier Zuan Moro, di sier Zanoto, fo sopracomito. -J- Sier Silvestro Trun, quondam sier Maflo, fo sopracomito. Sier Fanlin Querini, fo patron di nave, quondam sier Annoio. Sier Zuan Alvise Pixani, di sier Nicolò. Sier Andrea da cha’ chi Pexaro, quondam sicr Bortolo, quondam sier Luca, procurator. Sier Zor/.i Simitecolo, fo soracomito, quondam sier Zuane. Sier Trojan Bolani, eleto patron di harza, quondam sier Ilironimo. Sicr Lunardo Justinian, quondam sier Unfre’ o ver Lorenzo. 20 Dii mexe di mgno 1501. A dì primo. Da malina in piaza di San Marco, a la prediche, fo publichato per fra’ Francesco Zor-zi, vardian a la Vigna, el brieve dii papa, dato a dì 20 mazo, di la prolongation dii jubileo fino a Santa Maria di avosto; insuper fo publichato far per 8 zorni li obsequij al cardinal Zen, comenzando a dì 15 dii presente, justa il costume romano, in la chie-sia di San Marco. In questa malina si ave, per letere di sicr Polo Barbo e sier Domenego Bollani, reclori di Cremona, di 29 mazo, come, a dì 23, fo scoperto tra tato lì di 1000 populazi, li qual, a son di campana martello, si dovia sonar nel campaniel di Santa Agnese o ver Agata, si doveano redur insieme armati a dila chiesia, e andar a sacomanar alcune caxe di citadini marcheschi; poi andar a mazar i reclori in palazo. Et fotoli a saper questo per sier Nicolò Ballastro, era camerlengo de lì, subito mandono uno contestabele, con 40 provisionati, a tuor la porta dii campaniel in so poter. E in quello che azonzeno, sopravene alcuni di eonjurati, di qual do fono prexi, il resto, in gran quantità, fuzileno. E messi a la corda, per sier Domenego Bolani, capetanio, confesono il tratato ordinato; unde stati forono apichati al palazo ; e altri 12 aeusati fono proclamati a la difesa ; et più di 400 fu-ziteno di la terra. E, zonto qui il cavalaro con tal nova, subito fo expedito indriedo con le provision parse al colegio eon li capi di X. E fo per caxon di alcune biave Irate di la terra per li citadini, che fenno carestia al populo. Et di tal tractato più avanti ne parlerò, perchè poi per il consejo di X fo chiamato alcuni citadini, e altri conduli qui et apichati, come di soto dirò. In questa matina medema fo mandato per l’o-rator di Napoli e datoli Iicentia si partisse. El qual rispose : Piaga antiveduta assai men dole. Tolta li-centia, disse che partiria, più presto potesse, per via di mar ; ritorneria dal suo re. In questi giorni fu preso {»arte, di far uno prove-. dador al Zante, per scurtinio e 4 man di eletion, con ducati 500 d’ oro per spexe, nel mazor conscio; et, fato do consegij, niun passoe. E a dì 14 rimase sier Polo Contarmi, fo capo di stratioti a Napoli di Romania, e fo fratello dii quondam sier Bernardo ; ma non andoe. E dita parte fo messa in pregadi, e poi nel mazor conscio. A dì 3 dito, ¡tessendo venuto in questa terra uno coinissario dii papa, per armar XX galie, et portato letere di cambio di ducati 20 milia per parte, stava a San Zorzi Mazor; et acadete che si amallò e morite. Era il vescovo de Venosa. Or ozi li fo fato lo exequio con batudi, scuole minute, et le 5, frati e prete. Vi andò el principe con la Signoria a San Zorzi, dove fu fato dito exequio. Et fece la oratione in sua laude Marco Antonio Sabellico. A dì 5. Per letere di l’orator di Roma si ave, el re di Franza esser in acordo col re di Spagna, in questo modo partir il reame di Napoli : videlicet, che 1 re di Spagna habi tutta la Calabria e la Puja, • excepto le 4 citade tien venitianl; et che Napoli, Cajeta, Capua con tutto il resto dii regno et di lo Apruzo resti al re di Franza; sì che l’hanno par-tido. Et acciò li proveditori stati in armada siano ex-pediti, zoè sier Nicolò da Pexaro, sier Simon Guoro e sier Domenego Malipiero, fo chiamadi in coleio li Ire olim avogadori, sier Nicolò Michiel, dotor, prò-