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MCCCCCH, APRILE.
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<li coleio Marco Zantaiii, quondam Andrea, balotà con molti altri.
    A dì 30 ditto. Fu fato, per la Signoria, una termination, li exatori di officij si balotano ogni 3 mexi in colegio, e non pasando la mità siano cassi. Li consieri, l’eno la termination, fono sier Hironimo da dia’ da Pexaro, sier Marco Bolani, sier Luca Zi-vran et sier Marco Antonio Morexini, el cavalier.
    Fo eleto exator a li governadori sier Francesco da Ponte, fo castelan a Lavrana, e refudò ; e in suo loco poi electo sier Andrea Contarmi, quondam sier Carlo ; e termina, sier Piero Contarmi, di sier Andrea, è exator al dito oficio, stagi ancora per uno mexe.
Dii mexe di aprii 1502.
    A dì primo. Vidi letere di Pranza, di 26, da Bles, di nostri oratori. Dove è il re e il Cardinal Roan; et è ben disposto il re in re christiana; fa solicitar armar X galie et 4 nave; voi mandar franchi 50 milia al re di Hongaria per subsidio, che son ducati 27 milia; e le noze è concluse di una soa parente nel re di Hongaria, qual è nominata madama di Candala, et la dia mandar in questo mexe a consonarla a la Signoria di Venecia,e con lei vera monsignor di Chiamon, governador di Milan, qual era a Bles, e fu fato zentilomo nostro. Etiam il re concluse con fiorentini di tuorli in protetione, con queste, li dagino ducati 120 milia in tre anni, e il roy li promete varentarli il stato tieneno al presente ; ma si tien, di questo fiorentini non sarano conienti.
    In questo tempo, in Spagna era andato lo archi-ducha di Borgogna, zenero di quelli reali, di la figlia mazor, a chi post mortem aspeta il regno, et andoe per haver il zuramento da li populi in quelli regni come principe ; e si dice tra Pranza e Spagna esser discordia, per causa di la doana di le pecore, eh’ è intrada ducati 50 milia etc.
    Di Hongaria. Si ave letere, quel re esser dispostissimo a la impresa, e metersi in bordine con-tra turchi, e li boemi esser ben disposti, e cussi li valachi ; si che, ha vendo subsidio da li potentati chri-stiani, farà il dover suo.
    Fo retenuto, per li avogadori dicomun, sier Ber-tuzi da Canal, quondam sier Antonio, era oficial al fontego di tedeschi, per aver intachato la cassa di ducati zercha 600, et, convento in quarantia, a di X fo stridà per laro in gran conseio, per sier Hironimo Capelo, l’avogador, per mancharli a la sua cassa ducali 629; che ’1 cazi a la leze di furanti, a pagar il
cavedar et la mità più per pena, e stridalo ogni anno, privado di olicij per anni 5 ; et cussi restò in prexon, et è al presente.
   Fo etiam retenuto uno fradelo di Domcnego Ceia, e uno fio di Mafìo di Ragazi, scrivali a le raxon vechie, per aver sforzà una femina, tolta dii capitelo e menata in barcha di mezo dì, ebeno a far con lei, uno dà drio, l’altro davanti etc. Item, nel mexe passato fo preso Rigo di Campo San Piero, che a-mazò Piero Doto a Padoa,/uzì in li Rimitani, nel campaniel; fu preso e poi/terminato per la Signoria remeterlo ivi in loco sacro; e cussi fo posto; el qual poi partì et fo liberato.
    A dì 8 aprii. Fu preso parte in pregadi, far uno savio di terra ferma, in loco di sier Marin Zor-zi, dotor, è a Roma, qual stagi fino el vegni ; et rimase sier Francesco Foscari, el cavalier, fo ambasa-dor in Franza, quondam sier Alvise, zovene di anni... Etiam fo fati do savij ai ordeni, sier Zuan Dolfin, fo savio ai ordeni, di sier Nicolò, e sier Pandoro Morexini, quondam sier Hironimo.
    A dì 9. Fu preso, auctore sier Lunardo Grima- 1 ni, savio dii conseio, per non meter decime, suspen-der li pagamenti di le camere per uno mexe, e tutti li danari si mandi a Venecia a li procuratori di San Marco ; de’ molto che dir a tutti.
    Item, fu preso, si possi scontar il prò’ di septem-brio dii monte nuovo con le do decime ultime, et habi il don. Item, el serenissimo principe habi libertà dimandar imprestedo a’ citadini danari, et restituirli per li depositi dii sai.
    Item, fu preso di ruinar uno castelo, noviter fabrichato nel conta’di Sibinico, dito castel San Marco, fato za anni 4, per non esser di niun profilo; e fu fato.
    Item, fo expedì, che sier Domenego Dolfin vadi orator a Rodi, e mesoli pena el si parta, e poi fata fo la comissione.
    In questi giorni passò per Ponton, sul veronese, domino Zufrè Carlo, ritorna orator per il roy al re di romani.
    A dì 12. Letere dii zeneral di 28 da Corfù. Come à nova, che Carnali era ussite con 50 velie e andava a la volta di Negroponte; alcuni dice anderà a Napoli di Romania. El zeneral havia mandato a’re-tenir tute nave andava in Soria, che si dovesse re-dur a le Spezie, vicino a Napoli, e, se intendeseno esser Carnali ussite, dovesseno andar a Napoli, ali-ter vadino a lhoro viazo. Et domino Andrea di Martini, fericr di Rodi, disse aver letere di Rodi, che Camalli è ussito con XX .velie, e li vene una gran