MCCCCCIII, GENNAJ0. 580 1’ ussir di Camalli, che poi non fu vera. Item, ricevete nostre letere, di 14 et 23 octubrio, laudandolo etc.; dimanda danari per le occorentie, e la optata licentia. Commemora quanto ha fato, l’aquisto di la Zefalonia, il prender XI galie nel colfo di 1’ Aria, 1’ aquisto di Santa Maura, le inòursion in l’Arzi-pielago eontra l’inimicho e presi molti navilij. Item, à anni 70, e li è venuto una materia co'ericha su la persona, che li fa mal. Item, à manda la galia, so-pracomito sier Alvise Morexini, che era infermo, e la galia mal in ordine, a disarmar. Da Corfù, di sier Antonio Loredan, baylo, e sier Alvise d’Armer, capetanio, di 22. Dii re-cever di certe monition, e ne manda altre qui a ri-conzar, per la nave, patron sier Polo Calbo ; et è venuto do galie li dii zeneral a luor biscoti, et lhoro non ne hano. Item, è stato esso capetanio al Butin- 264 trò. qual voria gran spesa a fortifìciiarlo, e, volendo la Signoria, manderano la lhoro opinione. Item, a-ricorda si fazi provisione cercha le galie vien a disarmar, che, poi abuta la licentia e fata la cercha, non liavesse a far tanta dimòra. Dii capetanio dii colfo, sier Marco Antonio Contarmi, date in galia, a presso Corfù, a dì 22. Come manderà la galia curzolana con sier Bendo Sanudo, va orator al Chajero. Iteri, sier Alvise Morexini, sopracomito, è morto a Corfù; à posto in suo loco sier Nicolò Memo, che vien de qui, lo cape-tanio di l’isola, con bordine etc., e vadi in Alexio a levar sier Nicolò Dolimi, synico. Item, per uno gripo, recevete una letera di Mustafà bei,- la qual la manda. Il sumario è, dii zonzer dii nostro ambasa- dor a......; la copia sarà qui solo. Item, a bore 6 di note li è soprazonto Francesco lìizo, con lelere va a la Porta e al secretario, et subito lo manda a la Valona. In questo mexe di zener, perchè le nave, mandate in Sicilia, per tormenti di raxon di sier Stefano Contarmi, fo di sier Bernardo, per la compreda fece da lui la Signoria nostra, trovò le trate serate, adeo a Venecia el tormento montò ducati imo el sier, e farine lire 7, soldi 12, per tanto, in colegio di le biave, la Signoria comprò da’ cremonesi stera XXX milia, a ducati uno il ster, e di mantoana, Bologna e Ferara. 264* In questa malina siér Alvixe da Molin, mirato noviter savio dii conseio, si levò e propose era da trovar danari, et veder il credito havia il conseio di X, per quello ne havia servito, eh’ è zercha ducati 40 milia ; el che si ajutemo a trovar danari; e fo mandà pei* li capigli X e conferitolo. Da Cataro, di sier Sabastian Contar ini, re-tor eprovedador. Zercha quelli soldati e fabriche. Item, da Traù zercha mostre etc. Da poi disnar fo pregadi, per li avogadori, per it caso di sier Ilironimo Contari ni, fo podestà e capetanio a Trevixo, et compì sier Ilironimo Capelo. Et rispose Venerio, suo avochalo; et steteno tardi. Et fo posto, per li avogadori, parte di taiar certa sua partida, fata ut in ea. Fo ballotà tre volle; nihil captimi, videlicet la prima........ Et in questo pregadi, nel qual andò molti di sa-vij di colegio, vene lelere di Bavena, di gran impor-portantia, et fono ivi lete. Da Bavena, di sier Vincivera Zorzi e sier Francesco Venier, rectori, di 2, a hore 17, venute prestissime. Avisa, a Zervia esser zonto il signor Renier di la Saxeta, in quella malina, avanti 1’ aprir di la porta, con uno fameglio, fugito dal ducila Valentino. Aferma di veduta, che, cavalchando il dueba in Sinigaia, sabato, fo ullimo dii passato, gli vene conira Vitelozo, Levoroto, il duca di Gravina e il signor Paulo Orsini ; e incontinente che forano a la presentia sua, li fece prender, e de fato fece apichar ditto Vitelozo e Levoroto. E poi ordinò fusse formato processo contra la persona de li ditti signor Paulo e ducha di Gravina ; perhò avisa tal nome. El qual Renier è stracho ; dice voler dimorar de li per do giorni, e tanto più quanto piacerà a la Signoria ; havia di conduta col ducha cavali 50. Item, eri capitò lì a Ravena missier Lucio Malvezo, con il conte Ranuzo, et il liol che fo dii conte Antonio da Marzana, qualli sono partiti dii campo dii ditto ducha in questi giorni con zercha cavali 25 ; a li qual dimandono dii numero di le zente ha esso ducha. Disseno aver zercha 800 lanze, 800 cavali lizieri, et 7000 fanti; è tuta gente fiorita e ben in ordine; ju-dicha 1’ habi disposi don di occupar tanti luogi quanti el porà. Item, scrivendo è giolito uno messo, parli eri mulina da Senegaia, aferma di vedutolo apichar, ut supra; et già è formato il processo contra li doy Orsini, e di bora in bora si doveano impicharli; e già tuta la sua roba è sta messa a sacho, el è andato il bando , clic chi ha di la sua roba la debi apresentar. Item, l’artilarie se conduceva a dar principio a bombardar dilla roeba, ne la qual era la prel'e-tessa. A dì 4 zener. In colegio. Fo lete, per quelloro 265 non la udì in pregadi, la letera di Ravena di la cap-tioii di quatro etc., e fo scrito a Ravena non lassi