MCCCCCII, DICEMBRE. 576 Da Milan, dii secretar io, di 23. Manda le dite letere le altro scrive, e in verità credo etiam lui non scrivesse, ergo eror. Da Cremona, di 23. Dii ritorno di soi oratori mandali a Lodi ; qual al principio quel governador era renitente, pur suspese, auto letere da Milan, la cossa. Et par za habi cavato passa 100 largo, pass^ X di qua sul nostro. Item, a Lodi è venuto la compagnia di monsignor di la Foreta a lozar con lanze 50 ; e si aspeta monsignor di Montason con 50, et monsignor di la Lova con 50; sì clic sarà 150, e a Cassan venuto alozar 400 cavali e a Pizegaton altri 400 e Rover. Di questo varij judicij si fa ; si dice per aleviar il cargo di astesani etc. Da poi disnar lo pregadi. Fo fato tre savij dii conseio, in luogo di sicr Domenego Marin, sier Andrea Gabriel, procurator, e sier Domenego Trivi-xan, el cavalier, compieno ; et rimase sier Alvise da Molin, sier Piero Duodo, sier Antonio Trun, stali altre volte ; cazete 8 con titolo. Item, do savij a terra ferma, in luogo de sier Ilironimo Querini e sicr Zorzi Pixani, dotor, cavalier, che compieno. Rimase sier Polo Capelo, el cavalier, ,e sier Zacaria Contarmi, el cavalier, è ambasador al re di romani, novo, ma rimaso altre volte, da quatro con titolo, utpatct in scurtiniis. 260 Fu posto, per li consieri, cai di 40, savij dii conseio e di terra ferma, di scriver a l’orator a Roma, in recomandation dii reverendo domino Jacomo da Pexaro, episcopo di Baffo, stato capetanio in armada per il papa, che, per aversi ben portalo, il papa voi darli qualche altro episcopato de qui, per la valuta dii suo, che contracambierà di primi vachanti, acciò possi far come el vuol la residentia. Ave una di non sinceri, 55 di no, 107 di sì, et 0 preso; iterum, 2 non sinceri, 57 di no, 103 di sì; et nihil preso, voi i 4 quinti. Fu posto, per li savij, dar a Zuan Maria, comito, inzegner, al mexe ducati X, che prima havia ducati 8, ma questo è per le 8 page; e fo presa. Fu posto, ut supra, far creditor sier Vicenzo Barbo, e fratelli, quondam sier Marco, era savio ai ordeni, per certo danno li fè Antonio Maria di San Severino di una sua caxa a Citadela, a l’oficio di camerlengo di ducati 180. Fo mala stampa. Ave 34 di no ; e fu presa. Fu posto, per il principe e luto il colegio, atento sicr Ilironimo Zorzi, sopracomito, e Cabrici di Bar-zi, da Salò, olim sopracomito, tolesse certi fermenti a’ ragusei, e a Brandizo sier Zuan Michiel, tunc go-vernador, fè la sententia, et parli, che, atento le leze, debi fra do mexi restituir il tutto, soto pena di ducati 50 per 100, ut in ea. Conlradixe sier Zorzi Zorzi, camerlengo di cornuti, dicendo per le leze era stà fata la sententia, bisognava taiarla, e parlò ben ; et il principe li rispose con colora. Or andò la parte : 26 di no, il resto di sì ; e fu presa. A dì 29 dezembrio. In coleio. Fo fato cavalier quel maistro Batista di Verzei, maistro di cavar pie-re, e andò fuori con le trombe. Da Buigo, di sier Zuan Paulo Gradenigo, podestà et capetanio, tre letere. Zerclta certa buo-va di la Badia bisogna repararla ; commesso la lazi. Da Pizegaton, di sier Piero Michiel, prove-dador, di 16. Come di là el restello fu fato per missier Thodaro Triulzi, adeo non si poi passar de lì, ben che li sia' se non do guarde vilane, e la note vien serate. Item, a Formigara, uno loco di dito Triulzi, di qui sul nostro, à voluto el pagi la parte per il far dii castelo di Cremona, et si difende, à juridition ; et missier Zuan Jacomo Triulzi li à scrito. Da Ferara, dii vicedomino, dì 27. Come il signor è stà contento licentiar li burchij, ma prega la Signoria spazi, et usò bone parole, dicendo era servidor di la Signoria e fiol etc. Item, manda avisi di Bologna, par, olirà li francesi che dimandò il passo, etiam il ducila Valentino mandò a dimandarlo, e lo deteno. Da poi disnar fo conseio di X simplice. A di 30 dezembrio. In coleio. Vene l’orator di Franza et prima oferse zente si ’1 bisognava a la Signoria per nome dii suo re ; fo ringratiato. Poi dimandò, avia inteso, uno orator dii turcho veniva qui. Li fo dito, intendevemo era passà in Ancona. Vene il legato dii papa, e fè introdur uno missier Zuan de Aragonia, nonlio, et con letere creden-tial del Cardinal Napoli et Siena; et presentò uno breve dii papa, fato sto mazo, in materia che ’1 vien per exequir, per esser questi do cardinali comissarij dii Cardinal San Marco e di domino Anzolo Fazuol, olim episcopo di Feltre. Disse esser stato a Feltre, e lì aver fato una capella nel domo e dotà, e speso in pos-session ducati 600, e qui al monte novo ducati 600. Item, a Cbioza un’ altra capella e dotala ; ha compra da Zuan Fasuol, suo nepote, le becluirie di Padoa ; etiam a Roma ne fè un’ altra, adeo quel testamento fo adimpito. Et resta quel dii Cardinal San Marco, qual, hessendo morto povero, ave una cossa notanda 260 da papa Irtnocenlio, con consilio reverendissimo-rum dominorum fratrum cardìnalium, una bolla, che post mori mi, per adimpir li legati, hàvesse