191 MCCCCCÌ, DICEMBRE. 192 è acordato con quello. Li dà de intruda un stado, con franchi 20 milia a l’anno de intrada, in Pranza ; et separatimi il re li dà 40 milia ducati a l’anno, el Spagna altri 40 milia ; e lui renontia a questi re ogni raXon l’ha nel regno; ma non si crede sia tanta summa. Et suo fiol, ducha di Caiavria, è pur in Otranto, unum est che zonse a Bles dal re, e la soa intrata scriverò poi. A dì 27. In pregadi fo foto, per scurtinio, capotarne di lo nave a T'inaile, sier Hironimo Contarmi, to' capetanio di le galie di Barbaria, quondam sier Francesco, dillo Orilo. Fonno tolti numero 32, niun non passò, se non questo, che ave 115 ; et refudoe. E fu preso poi di far uno patron di la barza, e, lato do scortinij, non passò se non al terzo. Rimase sier Troian Bollani, quondam sier Hironimo. Et perchè continue se intendeva le preparation si leva a Ferara, per la venuta di madona Lugrecia, lia dii papa, a rnarido in don Alfonxo, primo genito dii ducha, et quella con gran pompa et bolla compagnia partita di Roma, fo preso parte in pregadi, di elezer do oratori a Ferara, con persone 36, a tal cerimonie, et con li manti di veludo, fodrà di vari et capuzi, jusla il solito. Et rimaseno sier Francesco Morexini, dotor, et cavalier, fo ambasador a Napoli, quondam sier Ruberto et sier Nicolò Michiel, dotor, fo ai X oficij, quali refudono ; e poi in loco ihoro fono electi sier Andrea Foscolo, de sier Marco, et sier Cabrici Moro, de sier Antonio, fo ambasador al gran capetanio yspano ; e andono. In questo mezo zonseno in questa terra do oratori dii re di romani; quello se voleseno fu secreto; nescio ad quid. In questi zorni dii mexe di dezembrio, per alcuni venuti di Persia se intese, esser aparso certo puto, novo profeta, di anni 14 in 15, à seguito di assaissima zente etc. ; la qual depositimi, per esser cossa notanda, sarà qui solo scripta, si come fo Iota a la Signoria nostra. Copia de una deposi tione zerclia el novo profeta, fata a la Signoria nostra, in questo mexe di dezembrio 1501. Serenissimo et clementissimo principe, excelsa et il lustrissima Signoria. Reverentemente expone el fidelissimo vostro nutio ile l’Aria, por esser rechiesto da missier Gasparo, secretario de vostra sublimità, a notifichar a quelle le infrascriple parole: zoè zuro, per lo eterno Idio che se leva adesso, Exelh la sua pairia è Babilonia, e el suo padre diceva esser parente di Mahometh ; e po’ suo padre è morto ; et questo puto è de anni 14, et al presente va per 15 anni. Et lui dice, che mio padre non era mio padre, ma lui era mio schiavo ; et lui dice esser instesso Dìo ; e lui ha con esso 40 governadori, i quali li fanno chiamar caliphani, i qualli etiam fono et celebrano l’oficio per suo nome, perchè lui dice esser Dio. Et lui fo andar a la roba di ogniuno, cussi de’ christiani corno de’ infìdeli ; et cussi tutti li sas-sini et homeni de mala sorte vano con ditto Exeth. Et questi talli che vano con lui, li presentano danari, digando : Spendeti questi danari per nome de Exeth. Et tutti li gran maistri, che se vano a presentar a lui, ditto Exelh li tocha con la man sopra la testa et li dice : Va, che tu sei mio ; et li altri de bassa con-dilion manda uno suo calila per suo nome, lo qual li tocha sopra la testa con quele medeme parole. Et havea, za fa un anno, persone più de 8000 soto de si ; et con quella zente andò soto una terra, chiamata Arzingani, e alozò fuor de la terra, perchè la terra non lo lassò intrar dentro. Et lui con sacramento falso ingannò el signor de la terra, digando lhoro esser amisi et non inimici, et che lhoro vo-leano solamente la vitualia et non altro. Et cussi lo signor de la terra, zoè Cassam Alibei, lo lassa intrar dentro; et subito fece meter a sacho ditta terra, et el signor de la terra se ne fuzite. Et questo tal Exelh prese uno turco, nome Talisman, et li dimandò dove era Dio ; et lui rispose, Idio esser in cielo ; et subito fece tagliar per mezo ditto Talisman. Et da poi prese uno altro christian, prete, de Armenia, et lo dimandò dove era Dio. Et lui rispose, esser in cielo et in terra et velo qua, mostrando lui che sen-tava. Et lui respose : Lassatilo andar, perchè questui sa dove è Dio. E poi se levò de li et andò ad un’altra terra, chiamata Chasteldere, et quella etiam fece sachizar. Et da poi se levò de là, et andò a un’ altra terra, clic se chiama Charabazi, et sachizò quella et molte altre terre et ville; e tutto el paese soprascrito era de Uson Cassan de Azimia. Et poi passò sopra le terre de’ satnachi et silvani, dove era do signori, fratelli, che erano a suo posta ; et uno de lhoro fu preso et morto dal ditto, et l’altro scampò et andò a uno Iodio, che se chiama Sidero Porta. In el qual paese de’ symachi et servani se fa la seda, che vien da Aleppo et Damascho ; et quello lui ha fato desfar et ruinar. Et alhora io intisi, che questo avosto passa, come lui voleva andar a dosso ad uno paese, se chiama Thaurise ; et de tal cossa altro non so, uè ho inteso de lui.