843 za ri havia richiesto; secundo la risposta dii senato latali, et quanto a esso orator si li rispondeva per li 2000 prò visionali ; tertio fatoli lezer la letera dii governador di Otranto, castigata etc. Ringratiò di la prima comunichalion, e dimandò la risposta in scripti s per mandarla a Milan et in Pranza, et cussi la fo data, etiam scrito per nui e mandato la letera di Otranto in Franza. Vene l’orator di Spagna e fè lezer una letera dii gran capetanio, data in Barleta. Narra il caso che ’1 suo capetanio, Zuan Biscano, non fu lassato far dal governador di Otranto, che prendeva l’armata di Prejam, eh’ era XI legni, dicendo è licito, si de un porto F inimico vien fuora a farli danno e torna in porto, in quel medemo porlo andarla a trovar etc., et si dolse molto dii governador, che non lo lassò far e salvò Prejam. Il principe li rispose optime. Vene quel nontio di sguizari, al qual foli lelo la risposta dii senato. Disse referiria il tutto, et aviseria li successi; e li fo donato li danari, et statini si parli di qui. Da Roma, di V orator, di 16. Come il nontio, per nome et causa di Zuan Zordnn venuto di Franza, è stato col papa, non sa quanto F habi exposto. E1 pupa quotidie è in slreta praticha con Forator yspa-no, fenze il ducha voler star con il roy e lui con Spagna ; et che uno dei palafrenieri di esso ducha disse a lui orator, il ducha li disiderava parlar; e lui ora-lor disse, quando soa excellenlia li vorà parlar sarà prom pio. Dii dito, di 17. Come a la predicha con V orator yspano, quello li comenzò a dir assa’ parole. La conclusion è, che ’1 papa saria confra Franza e si lige-ria con Spagna e la Signoria. L’orator li dimandò si li parlava per nome dii papa ; disse : No, ma credeva soa santità eri di questo voler etc. In zifra. Dii dito, di 18. Come el Cardinal San Severin, con li oratori francesi, è stati dal papa, a dirli il roy è disposto, si ’1 dovesse perder el stato F ha in Italia, ajutar Zuan Zordan ; et il papa par sij disposto di averlo, e hanno spazà uno homo in Franza. Item, è letere di Siena, dii zonzer lì di Francesco da Nar-ni a Fiorenza, per nome dii roy, e dito recevino Pandolfo, el qual Pandolfo è a Fiorenza, e à scrito a’ senesi voi intrar come privato citadin. Item, dal consolo di Napoli 0 ha ; si dice a le marine è F arma’ yspana. Da Ferara, dii vicedomino, di 21. Come il duca manda a Milan, per la motion di sguizari, 100 ballestrieri a cavallo. Da poi disnar fo pregadi. Fu posto, per nui ai 844 ordeni, dar a certo da Corfù, strupiado a Santa Maura, era capo di cavalaroti, la prima palada di qui vachante ; et fu presa. Fu posto,-per noi, dar alcuni zaratini, erano scri- li in le compagnie, e cassi per esser paesani, atento li so meriti, certi cavali per uno, a ducali 3 al mexe e la biava, et page 8 a l’ano, e stagino a la guarda di Nadino, nè ali ter possino livrar di soldo ; et fu presa. Fu posto, per li savij dii consejo e di terra ferma, 379 poi leta la suplieatione dii conte.......da Tolentino etc., videlicet che li feudi la possi dar in dota a do so fiole, qual si oferisse mandarle in zentilhome-ni nostri ; et fu presa, ma non fu intesa, perchè ditto feudo, poi morto senza fieli, veniva in la Signoria nostra etc. Et dite fie erano maridate za, ma non da fuora, in sier Anzolo e il fratello Cabrici, quondam sier Silvestro. Fo leto, per li savij dii consejo e terra ferma, che li savij ai ordeni, da esser electi, si fazi a tre et ’ do per volta, acciò sempre ne siano homeni pratici, et prò hac vice possino esser tolti cadaun, non obstante contumacia. Et il consejo mormorò, dicendo li savij ai ordeni F havia fata meter per poter esser confirmati ; et li consieri volseno rispeto, et non fu ballotata. Fu leto, per Gasparo di la Vedoa, la parte pu-blicata nel mazor conscio, presa nel conscio di X, cercha il comprar di benefieij. Et fo fato il scurtinio de lo episcopo di Cremona, al qual el Cardinal Ascanio l’habi a renonciar ; et erano contade le balote in pregadi numero du-sento e cinque. È da saper, che quando fo balotà el primo, sier Antonio Loredan, el cavalier, parlò in favor dii Cardinal Corner, e fè mal, perchè doveva al loco suo parlar. Poi per il Pexaro parlò Ilironimo Querini, qual fo executor sora le cosse di mar; et dii Trivixan, che romase, parla suo barba, sier Anzolo Trivixan, e per altri no. Electi in episcopo di Cremona. Domino Leonardo Contareno, olim vicario vicentino e paduano. Domino Jacomo da dia’ da Pexaro, episcopo di Baffo, fo comissario di F arma' dii papa. Domino Hironimo Bolani, prothonotario apostolico, fo di sier Candian. Domino Bernardin Marcello, fo di sier Francesco. Domino Andrea Trivixan, episcopo di Feltre, quondam sier Zacaria, dotor cavalier. MCCCCCIH, MARZO.